I viticoltori siciliani restano ancora una volta esclusi dalle risorse aggiuntive del PSR destinate alle aziende colpite dalla crisi idrica. A denunciarlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi, che attacca duramente il Governo Schifani e l’assessorato regionale all’Agricoltura.
«Per l’ennesima volta i viticoltori vengono lasciati fuori dal PSR Sicilia. Non è una svista e nemmeno un errore tecnico: è una scelta precisa del Governo regionale. Ci troviamo davanti a un atto che offende un settore che tiene in piedi l’economia del Trapanese e buona parte dell’isola», afferma Ciminnisi.
L’intervento della parlamentare trapanese arriva dopo la nota dell’assessorato regionale all’Agricoltura, con cui l’assessore Luca Sammartino ha annunciato l’apertura, dal 16 al 24 dicembre 2025, dei termini per la presentazione delle nuove domande relative alle risorse aggiuntive della misura 23 del PSR Sicilia 2014-2022. I fondi sono destinati alle aziende agricole colpite dalla crisi idrica del 2024 e servono a coprire le richieste rimaste escluse dagli elenchi pubblicati a giugno.
La Regione ha individuato ulteriori 1,2 milioni di euro, che si aggiungono ai 35 milioni già stanziati. Risorse che, però, saranno destinate esclusivamente ai comparti agrumicolo, olivicolo, mandorlicolo e pistacchicolo. Ancora una volta, nessun sostegno per la viticoltura.
«Le aziende vitivinicole hanno subito danni enormi – continua Ciminnisi –. Da oltre un anno convivono con una crisi idrica mai affrontata seriamente, con costi di produzione ormai insostenibili. E la Regione continua a comportarsi come se non esistessero».
La deputata ricorda di aver già sollevato la questione nei mesi scorsi: «Già ad aprile, con interventi in aula e con una interrogazione parlamentare, avevamo chiesto di includere i viticoltori nella misura 23. L’allora assessore Barbagallo rispose che avevano già ricevuto abbastanza. Una frase assurda, un rifiuto che oggi si ripete identico».
«I viticoltori non chiedono favori – sottolinea – chiedono equità, chiedono di essere trattati come tutti gli altri agricoltori che hanno subito la siccità».
Duro il giudizio finale della parlamentare pentastellata: «Quello che sta accadendo è scandaloso. È una vergogna politica prima ancora che amministrativa. Chi governa questa Regione sta voltando le spalle a uno dei settori più colpiti dalla crisi idrica. Lo fa consapevolmente, e questo rende la scelta ancora più grave».