Una vittoria che sa di impresa sportiva, mentre si certifica la rottura fra Antonini e parte della tifoseria. La Shark supera 91-73 Udine e conquista la decima vittoria consecutiva, ma il presidente è stato al centro di una contestazione che ha rischiato di diventare anche fisica.
Dopo la fine della gara infatti Antonini ha avuto un confronto ravvicinato con un tifoso che si era avvicinato al posto nel quale ha assistito alla gara la moglie e, dopo un diverbio, Antonini e il tifoso sono arrivati quasi allo scontro, con il presidente che stava anche per scavalcare il parapetto per affrontare il sostenitore, poi allontanato dagli inservienti.
Una scena che ha confermato il clima decisamente atipico nel quale è andato in scena l'incontro. Da un lato la partita, dall'altro il presidente che è stato contestato dagli ultras prima della palla a due con un "devi vendere" e, alla fine, con i "buuu" che lo seguivano nei suoi spotamenti.
Sul campo la squadra ha disputato una gara pressoché perfetta. Senza coach in panchina, perché la Lega non ha dato l'ok alla promozione di Alex Latini a capoallenatore, e neanche al tesseramento del dodicesimo giocatore per cui adesso arriverà una multa da 50 mila euro, i granata hanno giocato alla grande.
Partiti male, sotto 0-5, la Shark piano piano è entrata in partita ed ha trovato il primo vantaggio con Ford sul 16-15, con il primo periodo che si conclude sul 20 pari.
Nel secondo periodo Trapani scappa e con le magie di Jd Notae arriva prima sul +10 (37-27) per poi toccare il massimo vantaggio sul 44-29 a due minuti dalla fine dell'intervallo lungo.
Trapani è in pieno controllo dell'incontro e allunga ancora, raggiungendo il +21 nel terzo periodo sul punteggio di 69-48, mettendo una grande ipoteca sulla vittoria dell'incontro.
La forza della disperazione permette a Udine di provare il forcing nel quarto ultimo quarto, riuscendo anche a ridurre il ritardo a dieci punti, sul 77-67. Trapani all'improvviso appare a corto di fiato e di idee, ma trova la forza di far girare la palla e trovare i canestri decisivi con Cappelletti e Arcidiacono che gli permettono di ritornare sul +16 (85-69) a due minuti dalla fine, chiudendo praticamente l'incontro.