I franchi tiratori in ARS ci sono, e appartengono alla maggioranza di centrodestra: a scrutinio segreto hanno bocciato i fondi per le scuole nei capitoli dell’assessorato all’Istruzione guidato da Mimmo Turano. Il ko per l'esecutivo è arrivato grazie al voto segreto richiesto dal gruppo 5 Stelle. Il capogruppo Antonio De Luca (M5S) plaude alla bocciatura: “L’emendamento del governo, che dava più soldi alle scuole private che a quelle pubbliche, è stato bocciato con 33 voti contro 22. L’emendamento stanziava per il 2026 un milione di euro a favore delle scuole pubbliche, a fronte del milione e 300 mila euro previsti per le scuole private.
Inaccettabile – commenta De Luca – una norma del genere, specie in un momento in cui le scuole pubbliche mancano praticamente di tutto. È il segnale di un preciso e assurdo indirizzo politico del governo, assolutamente non condivisibile. Se il governo ha intenzione di legiferare in questo modo, non è difficile prevedere che la finanziaria sarà un Vietnam per loro. Speriamo che le prime batoste arrivate con la legge di Bilancio suonino come un campanello d'allarme per Schifani e i suoi assessori, inducendoli a rivedere molte delle norme presenti nel testo di una finanziaria veramente pessima”.
È stato invece approvato un emendamento del M5S alla legge di Bilancio che stanzia 500 mila euro per la piccola manutenzione nelle scuole siciliane. La norma, a firma della deputata Roberta Schillaci, è arrivata dopo l’approvazione di un altro stanziamento: 9 milioni di euro per i prossimi tre anni, destinati al finanziamento dei piani di edilizia scolastica previsti dalla legge 23 dell'11 gennaio 1996.
Sgravi per le assunzioni in Sicilia
Il testo dell’articolo 1 prevede per i datori di lavoro un contributo pari al 10% del costo annuale del personale assunto. La percentuale sale al 15% se l’assunzione riguarda una donna o un over 50. Le modifiche sono arrivate dall’opposizione, in particolare da Nello Di Pasquale (PD), Dario Safina (PD) e Roberta Schillaci (M5S).
La riscrittura dell’articolo 1, spiega Schillaci, “mira a incentivare le nostre imprese a reclutare soggetti che difficilmente, dopo aver perso il lavoro, riescono a reinserirsi nel settore produttivo una volta superati i 50 anni. In un tessuto sociale degradato come il nostro, dal punto di vista occupazionale, perdere il lavoro costituisce un grosso problema, ma per gli over 50 è una vera tragedia”.
Per Di Pasquale si tratta di un intervento concreto a sostegno delle imprese e che incentiva le assunzioni: “L’articolo 1 della finanziaria, che prevede una spesa complessiva di 150 milioni di euro, è una misura di grande rilievo perché consente alla Regione Siciliana di riconoscere ai datori di lavoro del settore privato un contributo pari al 10% del costo annuale del personale assunto. Per questa norma ho proposto un emendamento, approvato dall’Aula, che introduce un ulteriore incentivo: un aumento del contributo del 5% per gli imprenditori che assumono donne”.
Soddisfatto anche Safina, che ha rimarcato il valore politico di un percorso avviato da una sua proposta iniziale e sviluppatosi attraverso il confronto in Commissione: “Si tratta di un’idea che ho presentato in Commissione e che, grazie al lavoro di confronto e condivisione, è stata fatta propria da tutte le opposizioni, diventando una delle 23 proposte comuni presentate all’Ars. Oggi quell’impegno unitario si è tradotto in un risultato concreto: l’Aula lo ha approvato”.
Nel dettaglio, a fronte di un’agevolazione del 10% sul costo del lavoro prevista dal governo regionale per le nuove assunzioni in Sicilia, l’Ars ha dato il via libera all’incremento del contributo fino al 15% per le imprese che investono in welfare aziendale, sicurezza sul lavoro e riduzione dell’orario a 35 ore settimanali.
“Parliamo di asili nido aziendali, bonus, servizi per i lavoratori e le loro famiglie: misure che migliorano la vita delle persone e rafforzano la competitività delle imprese – sottolinea Safina. Questo è ciò che abbiamo fatto oggi in Ars: scelte precise, politiche, che parlano di lavoro dignitoso, inclusione e futuro per la Sicilia”, ha concluso.
Sostenibilità e ambiente
La deputata Cristina Ciminnisi del M5S ha proposto una norma che promuove la responsabilità ambientale delle imprese: ridurre inquinamento, consumi e sprechi.
“Quando un’azienda fa bene queste tre cose – spiega – costruisce fiducia e reputazione, diventa più rispettata, apprezzata, capace di crescere e quindi più competitiva sul mercato. Si tratta – conclude – di un piccolissimo segnale, ma che costituisce l’inizio di un percorso in cui la sostenibilità diventa parte della cultura d’impresa: un valore da cui le aziende possono trarre vantaggio concreto, non solo un obbligo normativo che discende dalle norme europee”.