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20/12/2025 07:00:00

Terna investe in Sicilia: 3,5 miliardi per una rete elettrica più sicura e moderna

La Sicilia è al centro del più grande programma di investimenti di Terna per l’ammodernamento della rete elettrica nazionale. La società guidata da Giuseppina Di Foggia ha previsto sull’Isola interventi per 3,5 miliardi di euro nell’ambito del Piano di Sviluppo 2025-2034, con opere già completate, cantieri aperti e nuovi progetti autorizzati.

Un piano ambizioso che punta a rendere il sistema elettrico siciliano più sicuro, resiliente ed efficiente, favorendo al tempo stesso la transizione energetica, l’integrazione delle fonti rinnovabili e il rafforzamento dei collegamenti con il resto del Paese e con l’estero.

 

Opere completate: rafforzata la rete nel Catanese e Siracusano

Tra gli interventi entrati in esercizio nel 2025 c’è il collegamento Paternò–Pantano–Priolo, infrastruttura strategica per l’area orientale della Sicilia. L’opera unisce le province di Catania e Siracusa attraverso due tratte: la Paternò–Pantano, operativa dal 2023, e la Pantano–Priolo, completata quest’anno.

Quest’ultima consiste in un elettrodotto di circa 45 chilometri che collega le stazioni elettriche di Pantano d’Arci (Catania) e Priolo Gargallo (Siracusa), integrando la rete a 220/150 kV con quella a 380 kV. L’intervento consente di superare le congestioni sulla direttrice Catania–Siracusa, migliorare i flussi di energia all’interno dell’isola e sostenere l’integrazione delle fonti rinnovabili.

 

Cantieri aperti: 18 opere in corso, spicca il Tyrrhenian Link

Attualmente in Sicilia sono 18 i cantieri attivi. Tra questi spicca il Tyrrhenian Link, il grande elettrodotto sottomarino che collegherà Sicilia, Sardegna e Campania, considerato strategico per il sistema elettrico nazionale e per gli obiettivi del Piano nazionale integrato energia e clima.

Il progetto prevede due tratte: la Est, lunga circa 490 km, tra Fiumetorto (Palermo) e Torre Tuscia Magazzeno (Salerno), e la Ovest, di circa 480 km, tra la Sicilia e la Sardegna fino a Terra Mala. La posa del primo tratto della linea Est è stata completata in poco più di due mesi, mentre quella del ramo Ovest è già iniziata e, una volta ultimata nel 2026, raggiungerà la profondità record di 2.150 metri, un primato mondiale per questo tipo di infrastrutture.

In Sicilia sono inoltre previsti i lavori per la stazione di conversione di Termini Imerese e per il cavo terrestre di circa 10 chilometri fino all’approdo di Fiumetorto.

 

Nuove linee e resilienza climatica

Nella Sicilia occidentale procede la realizzazione dell’elettrodotto Chiaramonte Gulfi–Ciminna, linea a 380 kV lunga circa 172 chilometri: sarà la prima infrastruttura ad altissima tensione in quest’area dell’Isola. Attraverserà sei province e 24 comuni, aumentando la capacità di scambio tra le diverse zone e sostenendo la produzione da fonti rinnovabili. Nel Messinese è invece previsto il collegamento interrato Messina Riviera–Messina Nord, lungo circa 10 chilometri, progettato per rendere la rete più resistente agli eventi climatici estremi.

 

Autorizzazioni e grandi collegamenti internazionali

Nel 2025 Terna ha ottenuto anche nuove autorizzazioni dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Siciliana. Tra queste, due interventi legati all’elettrificazione della linea ferroviaria Palermo–Catania, con la nuova stazione elettrica a 150 kV di Villarosa e il collegamento alla sottostazione RFI di Vallelunga.

Completano il quadro due grandi elettrodotti sottomarini: il Bolano–Annunziata, che rafforzerà lo scambio elettrico tra Sicilia e Calabria, ed Elmed, l’interconnessione tra Italia e Tunisia sviluppata con la società tunisina STEG, destinata a potenziare l’integrazione energetica tra Europa e Nord Africa.

Attualmente Terna gestisce in Sicilia 4.600 chilometri di linee in alta e altissima tensione e 81 stazioni elettriche, confermando l’Isola come uno snodo strategico per il futuro energetico del Paese.