Dopo circa due mesi di lavori, il Santuario dell’Addolorata, nel centro storico di Marsala, ha riaperto le sue porte ai fedeli. La riapertura è stata celebrata con una solenne messa presieduta dal vescovo della diocesi, monsignor Angelo Giurdanella, che ha restituito ufficialmente alla città uno dei suoi luoghi di culto più sentiti.
Gli interventi di manutenzione e restauro sono stati realizzati interamente grazie alle offerte dei fedeli, a testimonianza del legame profondo tra la comunità marsalese e il Santuario. I lavori hanno interessato diversi aspetti dell’edificio: dalla tinteggiatura delle pareti interne alla levigatura del pavimento, fino alla realizzazione di un nuovo altare, pensato per armonizzarsi con lo stile architettonico del luogo.
Nel corso degli interventi è stata anche ricollocata su una parete del Santuario una lapide risalente al 1708, di grande valore storico e devozionale. In essa il vescovo dell’epoca, monsignor Bartolomeo Castelli, che guidò la diocesi dal 1695 al 1730, invitava i fedeli a rivolgersi alla Madonna del Fulmine, promettendo quaranta giorni di indulgenza a chi ne avesse invocato l’intercessione.
I lavori hanno riguardato anche l’adeguamento degli impianti: è stato ammodernato il sistema elettrico, con l’installazione di luci a led, ed è stato restaurato l’organo ligneo, elemento prezioso del patrimonio artistico del Santuario. Contestualmente, sono state valorizzate due nicchie scavate nel muro, ora nuovamente visibili e inserite nel percorso liturgico e architettonico dell’edificio.
La riapertura del Santuario dell’Addolorata segna così non solo la conclusione di un intervento di recupero, ma anche un momento di rinnovata partecipazione per la comunità, che ritrova uno spazio di preghiera e memoria restituito alla sua piena bellezza.