Il debito cresce, ma non si vede. In Sicilia il Buy Now Pay Later, il sistema di pagamento che consente di acquistare subito e pagare a rate, registra un’impennata preoccupante. A lanciare l’allarme è la Fabi, il sindacato dei bancari.
Nel mese di novembre 2025, fino al weekend del Black Friday, il credito al consumo ha segnato un aumento significativo, con il Buy Now Pay Later cresciuto del 104%, a fronte di un +30% del prestito finalizzato. Durante il Black Friday, in particolare, la domanda di credito in Sicilia è aumentata del +28,9%. «Sono numeri che devono far riflettere», avverte Gabriele Urzì, dirigente nazionale Fabi e responsabile salute e sicurezza Fabi Palermo.
Il credito istantaneo nelle aree fragili
«Il modello Buy Now, Pay Later – spiega Urzì – si è diffuso come uno strumento flessibile e apparentemente privo di rischi, ma dietro questa semplicità si nascondono dinamiche di indebitamento potenzialmente destabilizzanti, soprattutto in territori economicamente fragili come la Sicilia». Il BNPL consente di suddividere la spesa in rate mensili, spesso senza documentazione, senza garanzie e senza una reale valutazione del merito creditizio, risultando particolarmente attrattivo per chi ha difficoltà ad accedere al credito tradizionale.
Sovraindebitamento silenzioso
Il problema principale è la percezione: «Molti consumatori non considerano il BNPL come una vera forma di credito – sottolinea Urzì – e finiscono per accumulare più rate contemporaneamente, difficili da monitorare». Un sovraindebitamento silenzioso che può tradursi in stress finanziario, difficoltà a far fronte alle spese quotidiane e accesso sempre più complicato a prestiti regolari. A questo si aggiunge un vuoto normativo: «In Italia il BNPL non è ancora soggetto a una normativa bancaria dedicata – ricorda il sindacalista – con il rischio di pratiche poco trasparenti».
Sicilia, terreno fragile
Il contesto siciliano amplifica il rischio. Redditi medi inferiori alla media nazionale, alta disoccupazione giovanile e precarietà lavorativa diffusa rendono difficile una valutazione consapevole delle scelte finanziarie. «Il basso livello di alfabetizzazione finanziaria – afferma Urzì – espone soprattutto nelle aree più svantaggiate a decisioni impulsive e poco sostenibili».
Quando le rate si sommano e l’usura bussa alla porta
È qui che il BNPL può trasformarsi in qualcosa di molto più pericoloso.
«Il compra ora, paga dopo viene percepito come un pagamento innocuo – avverte Urzì – ma in realtà frammenta il debito in micro-rate, non prevede tutele tipiche del credito al consumo e incentiva acquisti impulsivi».
Il passaggio è breve: «Basta perdere il controllo delle scadenze – spiega – e quando il conto corrente non basta più, la tentazione di “trovare soldi subito” diventa fortissima. È in questo vuoto che si inseriscono gli usurai, con prestiti rapidi, senza garanzie, che diventano un cappio». In un territorio dove la criminalità organizzata è radicata, l’usura «non è un rischio astratto, ma una presenza concreta, pronta a intercettare ogni fragilità».
L’appello: regole, educazione e prevenzione
«L’indebitamento non è solo un problema economico – conclude Urzì – ma un varco che può consegnare intere famiglie all’illegalità». E con le festività natalizie, il pericolo aumenta.
Per evitare che il BNPL diventi un acceleratore dell’usura, la Fabi chiede: una regolamentazione del credito istantaneo, controlli minimi sulla solvibilità, un rafforzamento dell’educazione finanziaria, il potenziamento degli sportelli antiusura e dei fondi di prevenzione, un accesso più equo al credito legale.
Ignorare il problema, avverte il sindacato, significa lasciare spazio a un’emergenza destinata a esplodere.