È durata poco più di un’ora la traversata del traghetto Pietro Novelli sulla rotta Trapani-Pantelleria la sera del 23 dicembre. Partita dal porto di Trapani intorno alle 21, la nave della compagnia Caronte & Tourist è stata costretta a invertire la rotta e rientrare in porto a causa di un’avaria tecnica, lasciando a terra passeggeri e alimentando nuove polemiche sui collegamenti marittimi con l’isola.
Secondo quanto ricostruito, la partenza era già avvenuta con quasi 24 ore di ritardo. Il traghetto avrebbe dovuto salpare alle 14, ma la Capitaneria di Porto aveva disposto uno stop per ulteriori verifiche tecniche. Solo in serata è arrivato il via libera: imbarco completato, poche decine di passeggeri a bordo, poi la partenza. Alle 22.30, però, in plancia si sono accese le luci di emergenza: un guasto ha reso impossibile proseguire la navigazione, costringendo il comandante a rientrare a Trapani.
Per garantire il collegamento notturno con Pantelleria è stata quindi impiegata un’altra nave, il Paolo Veronese, partita intorno alle 23. Intanto solo il giorno successivo, il 24 dicembre, da Palermo sono arrivati i tecnici per tentare la riparazione del Pietro Novelli.
L’episodio riaccende le critiche sull’utilizzo di mezzi ritenuti vetusti e inadeguati per una tratta considerata vitale. L’immissione del Pietro Novelli sulla rotta Trapani-Pantelleria aveva infatti già suscitato forti proteste tra i residenti dell’isola. Fino a poche settimane fa il collegamento era assicurato dal traghetto Cossyra, giudicato più moderno, più capiente e più adatto alle condizioni del Canale di Sicilia, sia per numero di cabine e poltrone, sia per l’imbarco di passeggeri e mezzi.
La scelta della società concessionaria di spostare il Cossyra sulle rotte delle Eolie e di rimettere in linea il Pietro Novelli è stata definita da molti panteschi incomprensibile. “Una nave che nessuno ha voluto – è il commento ricorrente – che ha fatto il giro dei collegamenti siciliani ed è sempre stata tolta per le sue carenze, finendo ora su una tratta essenziale per Pantelleria”.
Sul caso è intervenuto anche il deputato regionale del Partito Democratico Dario Safina, che ha puntato il dito contro la Regione Siciliana. Secondo Safina, l’episodio dimostrerebbe ancora una volta una gestione approssimativa dei contratti di servizio: contributi pubblici erogati, ma controlli insufficienti sull’effettiva qualità dei mezzi impiegati. L’esponente dem ha annunciato l’intenzione di promuovere un’audizione in IV Commissione Ars sui collegamenti marittimi: “Parliamo di diritti essenziali e della qualità della vita di circa 35 mila cittadini che vivono nelle isole minori siciliane”.
La Capitaneria di Porto, dal canto suo, rivendica di aver effettuato le verifiche previste prima di autorizzare la partenza, ma l’avaria avvenuta subito dopo l’uscita dal porto alimenta dubbi e malumori.
Intanto a Pantelleria monta la mobilitazione. Sui social e sui siti locali prende forza l’appello “Riprendiamoci il Cossyra”, con l’invito ai cittadini a inviare lettere di protesta per chiedere il ripristino del traghetto ritenuto più idoneo. Un segnale di una tensione che va oltre il singolo guasto e che rimette al centro una questione irrisolta: collegamenti sicuri, affidabili e dignitosi per le isole minori siciliane.