Nuovo ospedale di Alcamo, il Sindaco porta il caso dal Prefetto
La vicenda del mancato finanziamento del nuovo ospedale di Alcamoapproda sul tavolo del prefetto di Trapani. È questa la decisione annunciata dal sindaco Domenico Surdi, intervenendo davanti al Consiglio comunale convocato appositamente per fare chiarezza su una partita che la città considera ormai cruciale e non più rinviabile.
Dopo mesi di interlocuzioni senza esito, il primo cittadino ha spiegato di non aver ricevuto risposte né dalla Regione Siciliana né dall’Asp di Trapani, e di ritenere quindi esauriti i canali politici ordinari. A questo punto, ha detto Surdi, l’unico riferimento istituzionale rimasto è il prefetto, al quale verrà chiesto un intervento diretto per comprendere perché un progetto pronto e approvato sia rimasto senza copertura finanziaria.
Il progetto: 55 milioni, ma ne mancano 34
Il Consiglio comunale è servito a ricostruire nel dettaglio lo stato dell’arte del nuovo presidio sanitario polivalente da realizzare in contrada San Gaetano, di cui si parla da oltre trent’anni.
Il progetto prevede una copertura complessiva di 55 milioni di euro:
21 milioni già disponibili, stanziati dall’Asp di Trapani;
34 milioni richiesti attraverso un bando regionale.
È proprio su questa seconda quota che il percorso si è arenato. Secondo quanto emerso, la richiesta non sarebbe risultata compatibile con il bando, che era pensato per l’ampliamento di strutture sanitarie esistenti, e non per la costruzione ex novo di un ospedale.
Una motivazione che Surdi contesta duramente, sottolineando come il Comune abbia seguito tutte le indicazioni ricevute, dall’individuazione dell’area – oggi di proprietà dell’Asp – fino alle procedure di esproprio, portate a termine regolarmente.
Surdi: “Il Comune ha fatto tutto ciò che doveva”
Nel suo intervento, il sindaco non ha nascosto amarezza e frustrazione. “L’amministrazione comunale ha rispettato ogni passaggio richiesto – ha ribadito – non possiamo essere noi a pagare il prezzo di una confusione normativa o di scelte politiche che non dipendono da Alcamo”.
Surdi ha anche raccontato di aver contattato direttamente il presidente della Regione Renato Schifani, che avrebbe rinviato la questione a un futuro confronto con l’assessore regionale alla Salute Giusi Savarino. Diverso, invece, il rapporto con l’Asp: secondo il sindaco, dall’azienda sanitaria non sarebbe arrivata alcuna risposta ufficiale.
Una versione che l’Asp ha smentito tramite il proprio ufficio stampa, parlando di un “riscontro formale già inviato al Comune”. Un rimpallo di responsabilità che contribuisce ad alimentare confusione e sfiducia.
Il dibattito in aula e le tensioni politiche
Durante la seduta consiliare non sono mancate prese di posizione critiche. Il consigliere Giuseppe Stabile ha chiesto un chiarimento diretto a Palermo, sottolineando che restano troppi punti oscuri su una vicenda che riguarda un servizio essenziale per un intero territorio.
Il presidente del Consiglio comunale Saverio Messana ha annunciato l’intenzione di convocare a gennaio una seduta aperta, coinvolgendo i Comuni dell’hinterland, la Regione e l’Asp. Un’ipotesi che Surdi ha però respinto con decisione, chiarendo di non voler partecipare a ulteriori tavoli senza esiti concreti.
Anche dai banchi dell’opposizione è arrivata la richiesta di un maggiore impegno della Regione. La consigliera Elena De Luca ha ricordato come ci si aspettasse l’individuazione delle risorse necessarie già nella recente manovra finanziaria regionale.
Un progetto pronto, ma senza fondi
Il dato politico più pesante resta uno: il progetto del nuovo ospedale è pronto, è stato approvato dal Consiglio comunale, l’area è disponibile e le procedure di esproprio sono concluse. Eppure, il governo Schifani ha deciso di non finanziarlo.
Da anni esiste un primo stanziamento di circa 20 milioni di euro, ma ne servirebbero almeno altri 35 per avviare i lavori. Intanto, più il tempo passa, più i costi aumentano e più si allontana la realizzazione del nuovo presidio sanitario.
Non sorprende, dunque, lo scetticismo diffuso tra gli alcamesi, che da decenni sentono parlare di un ospedale nuovo senza mai vederlo nascere.
Ora la parola al prefetto
Adesso la palla passa al prefetto di Trapani, chiamato a fare chiarezza su una vicenda che intreccia responsabilità politiche, scelte amministrative e ritardi strutturali.
Per Alcamo, il nuovo ospedale non è più un progetto sulla carta, ma una questione di credibilità delle istituzioni e di diritto alla salute. E il tempo, ormai, è una variabile che gioca contro.
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