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29/12/2025 14:00:00

Marsala 2026: Andreana Patti, la città delle cento contrade e le incognite del campo largo

Andreana Patti, candidata sindaca di Marsala per le amministrative 2026, ha tenuto un comizio elettorale nella zona sud di Marsala – Lido Marina – e lo ha iniziato affermando: «Noi non siamo solo Marsala centro, che è bellissima, è il nostro salotto di casa, è il salotto buono dove riceviamo, ma perdonatemi, noi non siamo solo Marsala centro: siamo la città delle cento contrade».

 

Ebbene, la location in una zona balneare il 27 dicembre è quanto meno bizzarra. Nel merito, l’oratoria prende in considerazione le periferie, sostiene che il cambiamento dell’urbe può avvenire attraverso l’ascolto, la partecipazione e l’abilità di fornire risposte tangibili ai territori abbandonati.

Per la Patti la visione della città deve partire dalle periferie, che devono diventare elementi essenziali e che reclamano servizi, spazi pubblici, scuole sicure e strutture sportive utilizzabili. Poi asserisce che: «Bisogna ripensare questa città e lo faremo insieme», esortando cittadini e cittadine a diventare protagonisti di un percorso collettivo di responsabilità.

 

L’ex assessora di Trapani riferisce che le sue idee, quelle della lista civica Si Muove la Città, del PD, M5S, PSI, AVS, Rifondazione Comunista (RC) e del Partito Liberal Democratico (PLD), non si attengono solo ad asserzioni di base condivise: tutto sarà scritto nel programma, con l’indicazione delle soluzioni operative per non renderlo un libro delle illusioni.

 

Sant’Agostino pensava che la speranza ha due figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per lo stato delle cose, il coraggio per cambiarlo. Come costruire l’alternativa per destrutturare lo status quo, a meno di cinque mesi dall’apertura dei seggi elettorali, necessita rivolgersi a «Chi l’ha visto». In assenza del programma, una nozione dell’alleanza viene fornita dai concetti principali espressi dai partiti.

 

Iniziamo dagli opposti, RC e PLD: per i comunisti, a determinate condizioni, l’assistenzialismo si deve praticare; per il PLD è il male assoluto, perché il benessere lo genera il mercato e il welfare nasconde anche una spesa improduttiva. Infatti il papà del PLD, il deputato ed economista politico Luigi Marattin, prima ha seguito Renzi in Italia Viva, abbandonandola perché «non condivido l’adesione al campo largo». A Capo Lilibeo hanno cambiato idea.

Al PLD non parlategli del M5S: lo shock anafilattico è assicurato, reddito di cittadinanza docet. Non si osa immaginare il confronto tra Aldo Rodriguez (M5S) e Linda Licari (PD), nemici acerrimi nella consiliatura 2015-2020; chiedere all’ex vicesindaco Agostino Licari del PD, oggi spin doctor del partito. Rumors riferiscono inoltre che tra la Patti e Antonella Ingianni non corra buon sangue.

 

E questo riguarda le idee, ma la politica è fatta di consensi, e si nutrono dubbi sul peso elettorale di PSI, AVS, RC e PLD, mentre il M5S resta un’incognita. Da traino dovrebbero fare il movimento della Patti Si Muove la Città e il PD, che cinque anni fa non raggiunse il quorum elettorale (5%) per accedere a Sala delle Lapidi, e il cui candidato più votato nel 2020, Calogero Ferreri (638 voti), ha comunicato di non volersi ricandidare.

La foto finale dei rappresentanti dei partiti ricorda il dipinto di Salvador Dalí Geopoliticus Child Watching the Birth of the New Man: l’uomo nuovo è il movimento Si Muove la Città e i bambini gli altri partiti, così piccini che non sono riusciti a proporre un candidato sindaco organico alle loro organizzazioni e si sono affidati alla Patti.

 

Vittorio Alfieri