Conti, sanità, acqua, rifiuti. Il bilancio di Schifani, che attacca l'Ars e fa fuori la Dc
Si è tenuta ieri la conferenza stampa di fine anno del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Sul tavolo tanti temi e gran parte degli obiettivi centrati.
E’ partito dalla manovra, approvata poco prima di Natale, prima ancora di quella nazionale, e che per il terzo anno consecutivo ha evitato il ricorso all’esercizio provvisorio: “La manovra è salva, ma il sistema va riformato. In Sicilia troppe regole che creano instabilità”.
Con queste parole Schifani ha fatto il punto sulla legge di stabilità, sullo stato dell’economia regionale e sulle principali partite aperte del suo governo. Una manovra che ha definito “messa in salvo”, ma arrivata al traguardo dopo un percorso lungo e accidentato, che secondo il governatore è figlio di un sistema parlamentare regionale “tutto da riformare”. Schifani ha puntato il dito contro il regolamento dell’Assemblea regionale siciliana, che consente il ricorso al voto segreto su qualsiasi passaggio in Aula: “È l’unica Regione d’Italia dove questo accade. Nessun governo è realmente garantito nell’attuazione del proprio programma. Questo crea instabilità strutturale”. Un sistema che, ha ricordato, neppure i governi precedenti sono riusciti a modificare. “Serve il coraggio di cambiare le regole e modernizzare il funzionamento dell’Ars. Quei regolamenti altrove attuano una democrazia compiuta, da noi no”. Su questo punto il presidente ha annunciato un imminente incontro con il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, per avviare un confronto istituzionale.
La manovra e l’amarezza per lo stralcio dell’articolo 31
Pur rivendicando la portata della legge di stabilità – “Non ci sono state in passato misure così possenti per dare una scossa alla Sicilia” – Schifani non ha nascosto l’amarezza per lo stralcio dell’articolo 31, che prevedeva l’abolizione dei costi per l’export. “Non ne capisco la ratio – ha detto – soprattutto in un momento in cui i dazi di Trump stanno rallentando le esportazioni. Io voglio spingere l’economia siciliana: quando il ciclo è positivo, bisogna fare di più”.
I numeri dell’economia: “Trend positivo”
Il presidente ha snocciolato i dati economici rivendicando un quadro incoraggiante: un fondo di cassa da 12 miliardi di euro, un aumento dell’occupazione superiore al 10% nel 2024 e la Sicilia indicata dall’Istat come prima regione in Italia per crescita. “Il divario Nord-Sud non è ancora colmato – ha ammesso – ma oggi il Mezzogiorno cresce. Il bicchiere va visto mezzo pieno”.
In calo anche la cassa integrazione, scesa al 43%, “Perché cresce l’occupazione e c’è maggiore mobilità lavorativa”. Fondamentale, secondo Schifani, il ruolo dell’Irfis: “È diventato uno strumento perfetto. Prima tra approvazione ed erogazione passava troppo tempo, oggi siamo veloci: entro Natale è stato erogato tutto”.
Bilanci, Corte dei conti e infrastrutture
Sulle variazioni di bilancio, Schifani ha riferito di aver chiesto alla presidente della Corte dei Conti di accelerare i tempi della parifica: “Entro luglio si terranno le udienze”. Con la parifica dei bilanci passati si libereranno 2 miliardi di euro di investimenti, frutto della crescita dell’economia e del risanamento dei conti di questi anni.
Ha poi difeso la riforma della Corte, si tratta di una riforma strutturale che vedrà la luce a breve: “Le riforme si giudicano nel tempo”.
Ampio spazio alle infrastrutture, a partire dall’autostrada A19: “C’erano 63 interventi micro-parcellizzati. Ho chiesto al Ministro Matteo Salvini di essere nominato commissario e siamo passati agli appalti di sistema”. Ad oggi, 23 interventi sono stati completati, gli altri saranno conclusi entro il 2026.
Sul caro voli, Schifani ha ribadito che il congelamento dei prezzi non è consentito dall’Europa: “Abbiamo stanziato 75 milioni di fondi regionali e continueremo così finché non ci sarà la continuità territoriale”. Servirebbe un dibattito e un intervento nazionale ed europeo perché effettivamente è uno scandalo. Riferimenti anche all’aeroporto di Comiso, per il quale sono state appostate risorse per lo sviluppo cargo. Quanto all’alta velocità, il presidente ha parlato di “media velocità”: cinque lotti appaltati sulle tratte Palermo-Catania e Catania-Messina, velocità media di 180 km/h e lavori in corso su tutti e nove i cantieri, con completamento previsto tra il 2029 e il 2030.
Sanità: “La politica ha invaso il sistema senza qualità”
Capitolo delicato quello della sanità. “La politica ha invaso la sanità senza qualità di prodotto”, ha affermato Schifani, rivendicando però le eccellenze presenti sull’Isola: “Faremo di tutto per salvare la cardiochirurgia di Taormina, che prima di noi nessuno aveva inserito nella rete ospedaliera. Ora c’è e stiamo lavorando con il Mef: l’80% dei costi è coperto dalla Regione”.
Confermata anche la convenzione con il Bambino Gesù di Roma e l’avvio, con delibera di Giunta, delle nuove procedure di selezione dei manager sanitari tramite una terna di nomi, scelta da una nuova commissione di esperti nominata dal Presidente della Regione, composta da un rappresentante di Agenas, uno dalla Conferenza dei rettori universitari e uno nominato direttamente dal Presidente. Questa commissione valuterà i candidati e proporrà una rosa di nomi (la terna) da cui l'Assessore alla Salute selezionerà i manager, rendendo il processo più rigoroso e trasparente, come stabilito dalla Giunta Schifani: “Con un ruolo minimo della politica. “È una scommessa, ma quel sistema ha indebolito la sanità”.

Sicurezza, rifiuti ed emergenza idrica
Sul fronte sicurezza, Schifani ha ringraziato il ministro Piantedosi per lo sblocco delle risorse destinate alla control room, per combattere la criminalità nei boschi, un progetto realizzato da Leonardo e ormai quasi completato, con possibilità di integrazione della videosorveglianza.
Per i rifiuti, confermati i due termovalorizzatori di Palermo e Catania, con Invitalia soggetto attuatore: “A febbraio arriverà lo schema orientativo degli impianti. Stiamo lavorando con Bruxelles sul piano rifiuti, che prima non esisteva”. L’obiettivo è avviare i lavori nel 2026, con le somme già stanziate. Per l’emergenza idrica ci sono 48 milioni di euro di stanziamenti nazionali, 120 milioni di euro di stanziamenti regionali, oltre a 110 milioni nazionali per revamping dissalatori.
Previsti interventi su pozzi, sorgenti, pompaggi e recupero perdite. Tre i dissalatori previsti: Gela, Trapani, Porto Empedocle. Due i dissalatori su Palermo in project financing in corso già aggiudicati e avviati entro 24-30 mesi.
La DC resta fuori dal governo
Sul rimpasto di giunta, il presidente ha spiegato di dover "riempire due caselle” rimaste vuote dopo le indagini che hanno portato all’estromissione di un partito: “Nulla è cambiato, rifarei la stessa scelta”. Infine, uno sguardo al futuro: “Sono ricandidato, a meno che non impazzisca e decida di godermi i nipoti. Non rivendico a tutti i costi il secondo mandato, ma sta nelle cose. Ho ottimi rapporti con tutti i leader nazionali e regionali”.
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