Un noto assioma filosofico recita che “minore è la comprensione, maggiore è l’estensione”. E un proverbio italiano afferma “nella botte piccola sta il vino buono”. Questi due postulati possono essere applicati benissimo alla professoressa Rosetta Pumilia che il 20 settembre 2025 ha lasciato, dopo la malattia del secolo, questo mondo per unirsi al Padre celeste che aveva amato intensamente nella sua lunga vita. Di statura non molto alta e di media corporatura, aveva una mentalità molto aperta, con una visione avanzata su problematiche che riguardano il mondo e la chiesa. A partire dalla sua voce: era bassa ma possente e la sua mente ricca di contenuti.
Nata a Salemi il 15 aprile 1933, era nipote dell’anarchico Gaetano Marino e del canonico Alberto Marino che fu anche direttore didattico nei primi decenni del ‘900. Intorno agli anni ’60 del secolo scorso si consacrò nell’Istituto Secolare “Missionarie della Regalità di Cristo” fondato da Armida Barelli con Padre Gemelli. Della comunità vocazionale vi faceva parte un gruppo di donne laiche che si erano consacrate a Dio e vivevano nel mondo con una vita normale, fatta di testimonianza nella preghiera, nel servizio e nel Vangelo, ispirandosi alla spiritualità francescana.
Aveva una personalità vivace e critica, nonostante avesse raggiunto la veneranda età di novantadue anni. Si aggiornava continuamente con la lettura di numerosi libri, la partecipazione a convegni e iniziative che riguardavano non solo la vita religiosa ma anche quella sociale, politica, culturale e questo sia in campo nazionale che locale. Aveva partecipato alla scuola del Centro Studi Sociali dei Padri Gesuiti a Palermo prima, divenuta poi, con Padre Bartolomeo Sorge, Istituto di formazione politica “Pedro Arrupe”, ed era in grado di dare indicazioni concrete.
Era giovane e amante dei giovani e della cultura. Insegnò per parecchi anni nella locale scuola media e fu per loro docente, amica, consigliera, sorella e madre. Disponibile al dialogo, li riceveva a casa sua o nei gruppi dei quali faceva parte e li invitava a partecipare a corsi di aggiornamento che si tenevano in varie parti d’Italia o della diocesi di Mazara del Vallo. Si preoccupava della formazione giovanile e per questo li abbonava a riviste o distribuiva loro libri da leggere. Fu anche catechista e componente dell’Azione Cattolica. Nella locale parrocchia della Madonna della Confusione fondò una biblioteca con i libri di padre Maurizio Damiani e con quelli da lei e da amici donati o fattisi regalare da istituzioni. Per i giovani organizzava incontri nella stessa biblioteca, invitando personalità diverse per dibattere temi di attualità, e quando la biblioteca le fu tolta per assegnarla ad altra persona ne fu molto amareggiata fino alla fine perché la struttura non continuò a essere centro di conoscenza e di dibattito cittadino.
Amò la giustizia, quella che a ognuno compete il suo, anche a Dio, perché persona, soggetta di diritti e doveri. Si abbeverò alla fonte della Sapienza di Cristo, vivendo la vita sacramentale nella liturgia e nella considerazione del mondo come mistero, sacramento del Padre.
Padre Giuseppe Ponte nella celebrazione funebre tenuta a Marsala, nella Parrocchia di San Francesco di Paola, ove avvenne il decesso, ne elogiò i tratti, parlando della sua spiritualità, della sua mitezza, dei suoi svariati impegni in tutti i campi.
Era conosciuta dai compaesani e aveva buoni rapporti con tutti, soprattutto con i più bisognosi. Per loro si era recata in Brasile e in Africa. S’interessava di ognuno che la incontrava: il suo passaggio da questo mondo non è stato invano, e ha saputo seminare in tutti l’amore alla vita, all’impegno maturo e consapevole. Gioiva con chi gioisce e si preoccupava di chi aveva una difficoltà, consigliando e favorendo possibili soluzioni.
I cittadini salemitani la compiangeranno, come già hanno fatto in tanti appena saputa la sua dipartita, perché ha lasciato un vuoto incolmabile. La ricorderanno con rammarico come umile protagonista della scena della città perché compagna nel cammino spirituale terreno e come consigliera nei momenti difficili del vivere umano-sociale.
Rosetta ci ha insegnato che ogni istante della nostra vita può e deve essere riempita con qualcosa che abbia valore, fosse anche un sorriso o una parola detta al momento opportuno.
Riposa nel Camposanto di Marsala, accanto ai parenti e alla sorella Antonietta, nell’attesa della resurrezione dai morti. Intanto partecipa sicuramente della Gloria di Dio, come serva buona e fedele, che si è guadagnato un posto non sprecando invano la vita donatale dal Creatore.
SALVATORE AGUECI