Gentile Direttore di TP24,
ho letto l’articolo del sig. Carmelo, che, per salvare dei cuccioli di cane, dopo vari dinieghi da parte degli uffici comunali competenti, ha dovuto chiamare i Carabinieri.
Pur avendomi promesso di non parlare più dei problemi di questa città, devo dire che mi sono trovato anch’io nella medesima situazione, insieme a un mio amico, Ufficiale Superiore dell’Arma dei Carabinieri. Percorrendo la via Favara, giunti all’altezza dell’ex mattatoio comunale, abbiamo notato sul bordo della strada un cane ferito, sicuramente investito da un’auto.
Ci siamo immediatamente prodigati per prestare le prime cure, anche grazie a un meraviglioso ragazzo che, a proprie spese, ha acquistato quanto necessario per tamponare le ferite.
Nel frattempo ho iniziato a contattare gli uffici comunali competenti che, in un totale stato di confusione e scarico di responsabilità, si rimbalzavano la competenza tra un ufficio e l’altro. Accertato che nessuno arrivava — neanche il personale della Polizia Municipale interpellato — il mio amico, infastidito da tale inerzia e strafottenza, ha chiamato i militari della locale Compagnia Carabinieri, che sono giunti immediatamente.
Dopo circa un’ora e mezza, grazie ai materiali forniti da quel ragazzo, siamo riusciti a disinfettare e tamponare le vistose lacerazioni alle zampe e al corpo del cane.
Solo dopo l’intervento dei Carabinieri e il loro interessamento è giunta sul posto una veterinaria (che poco prima un impiegato comunale ci aveva detto essere assente perché fuori sede), insieme a una pattuglia della Polizia Municipale.
Situazione analoga si è verificata qualche settimana fa in via Salemi, all’altezza del semaforo dell’incrocio di Amabilina, dove siamo dovuti intervenire per salvare un fenicottero rosa ferito a un’ala da qualche pseudo “cacciatore”. In questo caso siamo riusciti a recuperare l’animale grazie all’intervento di un fruttivendolo e di alcuni clienti che, ponendosi a ostacolo dei veicoli, hanno indirizzato il fenicottero nello slargo antistante l’esercizio, permettendoci di prenderlo e metterlo in sicurezza.
Anche questa volta è successa la stessa cosa: nessuno sapeva dirci a chi rivolgerci, trattandosi di un animale protetto. Fortunatamente l’operatore del “112” ci ha indicato il numero di emergenza “115”, che, contattato immediatamente, ha inviato sul posto personale del Corpo Forestale. Gli agenti sono arrivati in appena quindici minuti, prendendo in custodia l’animale. Solo grazie alla sensibilità del fruttivendolo e dei suoi clienti, adesso il fenicottero sarà di nuovo libero di volare nel suo habitat naturale e di abbellire le nostre zone.
Adesso chiedo a Lei, e a me stesso: perché in questa città un cittadino non riesce a risolvere un problema — anche quando diffuso — senza ricevere una risposta immediata e competente, come accade in tante altre città?
Ha ragione il sig. Carmelo: quanti altri avrebbero avuto la pazienza e la volontà di aiutare degli animali in difficoltà?
E allora continuiamo pure a farci foto — pura pubblicità politica “occulta” — senza però risolvere i veri problemi di quella che un tempo era la nostra “piccola Parigi”, ormai ridotta a realizzare strutture spesso inutili, che compromettono anche la viabilità.
Salvatore Adamo