Scontro politico tra l’assessore regionale alle Autonomie locali e Funzione pubblica, Andrea Messina, e la deputata del Partito Democratico, Valentina Chinnici, sulle sedi d’esame dei prossimi concorsi pubblici.
«Rimango sinceramente sorpreso dall’interrogazione depositata con carattere d’urgenza dall’onorevole Chinnici in assenza di fatti oggettivi – ha dichiarato Messina –. Probabilmente l’interrogante non ha avuto modo di verificare gli aggiornamenti più recenti, dal momento che gli attuali concorsi banditi dalla Regione, in programma dal 12 al 14 novembre prossimi, si svolgeranno nel Palermitano, in una sede in grado di accogliere il numero di candidati previsti e facilmente raggiungibile».
L’assessore ha poi assicurato che «il governo regionale è attento a garantire il rispetto dei principi di equità territoriale e di pari opportunità per tutti i candidati ai concorsi pubblici, in modo da assicurare pari condizioni di partecipazione ai cittadini di tutte le province e da distribuire in modo equilibrato le sedi concorsuali sul territorio».
Ma la replica di Valentina Chinnici non si è fatta attendere. «Dall’assessore Messina ci aspettavamo una risposta più circostanziata, che probabilmente arriverà dopo un’attenta lettura del testo dell’interrogazione, cosa che evidentemente non ha ancora avuto modo di fare», ha commentato la deputata dem.
«Dalle sue parole – ha aggiunto – sembra che l’assessore abbia frettolosamente dato per scontato il contenuto dell’atto, affidandosi forse alla lettura di qualche titolo. Se avesse letto con attenzione, si sarebbe accorto che l’oggetto non sono i concorsi regionali, bensì le prove organizzate dal Formez per conto di alcune amministrazioni dello Stato, come il Ministero della Giustizia o l’Agenzia delle Entrate».
Chinnici ha poi ribadito la questione di fondo sollevata con l’interrogazione: «Migliaia di concorrenti devono sostenere prove pubbliche per entrare in ruoli dello Stato. Attualmente, per la Sicilia è spesso prevista una sola sede a Siracusa. Chiediamo alla Regione di farsi promotrice di una soluzione più ragionevole, individuando una sede facilmente raggiungibile anche per i candidati della Sicilia occidentale, come Palermo o Trapani, affiancandola a quella di Siracusa per la parte orientale».