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16/04/2017 09:10:00

Le due vittime dell'incidente mortale sul Viadotto Belice. Il mistero sulle cause

 La vigilia di Pasqua è stata funestata ieri dalla tragica notizia dell'incidente sul Viadotto Belice, tra i Comuni di Castelvetrano,Menfi e Sciacca, sulla Strada Statale 115,  con due persone morte, dopo essere caduti con la loro auto da circa cinquanta metri. Le vittime sono due uomini, entrambi di Catania, che viaggiavano a bordo di un'auto precipitata giù dal ponte, non hanno avuto scampo. E il bilancio delle vittime della strada, in Sicilia, nelle ultime 48 ore, è salito a quattro.

 A perdere la vita Santo Laudani, 41 anni, e Carmelo Crisafulli di 50 anni, residenti a Catania in Piazza Dante. Laudani, operaio, e Crisafulli, disoccupato,   erano cugini, entrambi pregiudicati con all'attivo numerosi reati per ricettazione, furto e rapin

Erano a bordo di una Fiat Punto che ha sfondato il guard-rail, finendo in un vigneto sottostante, ricadente nel territorio di Castelvetrano.

Nel viadotto, lungo due chilometri e altro 80 metri, c'è un cantiere per i lavori di manutenzione straordinaria dell'arteria. Il viadotto infatti è poco sicuro. E due anni fa c'è stata una mobilitazione generale di pendolari e amministratori pubblici per chiedere ed ottenere dei lavori urgenti. L'appalto (due milioni e mezzo di euro) prevede la riqualificazione delle barriere di sicurezza e il ripristino della pavimentazione stradale. Gli interventi si concluderanno, salvo imprevisti, entro la fine dell'anno. A causa dei lavori, il viadotto Belice è percorribile a senso unico alternato con la presenza di un impianto semaforico.  Il limite di velocità, per la presenza del cantiere, è di 40 chilometri-orari.

Il contachilometri dell'auto ridotta ad un ammasso di ferraglia segnava i 165 chilometri orari. Probabilmente il conducente non ha visto il cantiere dei lavori in corso e ha perso il controllo del mezzo.Dopo lo schianto contro le barriere di protezione la macchina ha perso il motore che è rimasto sul viadotto. 

I due automobilisti sono morti sul colpo. Nessuno li ha visti e li ha soccorsi. I loro cadaveri sono stati rinvenuti solo ieri mattina, quando alcuni automobilisti di passaggio, notando le barriere divelte, hanno dato l'allarme.

Le salme sono state recuperate dai vigili del fuoco di Sciacca e, successivamente dopo la ricognizione cadaverica eseguita dal medico legale, trasferite all'obitorio del cimitero di Castelvetrano.

Per recuperare l'auto è stato necessario l'intervento di un escavatore e di una gru. La vettura è stata sottoposta a sequestro. Ai carabinieri della stazione di Castelvetrano le compagne dei due cugini, sentite per cercare di capire come mai Laudani e Crisafulli si trovassero in provincia di Trapani, hanno raccontato che i due “erano usciti da casa per fare un giro”. Una versione che, vista la distanza tra il comune di residenza e il luogo dell'incidente, ha poco convinto i militari dell'arma che, comunque, l'altro ieri non hanno registrato nessuna rapina o furto che potesse giustificare la presenza dei noti pregiudicati nel trapanese. 



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