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28/05/2010 05:00:50

Grande successo per il Festival del Giornalismo d'Inchiesta

Il Tg quotidiano di Luca Telese, la proiezione dell’ultima intervista a Paolo Borsellino, la presentazione del libro “Il Patto” di Nicola Biondo sulla trattativa tra stato e mafia, il convegno Cemento Italia riguardo la criminalità organizzata nella gestione delle opere pubbliche, il concerto jazz con Paolo Fresu e Bojan Zufikarpasic e tanti altri gli eventi che si sono succeduti nel corso del festival, riscuotendo grande partecipazione e interesse di un pubblico vario.
VIVA L’ITALIA, BIOGRAFIA DI UN PAESE DA INVENTARE, questo era il tema generale del festival. Antonio Padellaro, direttore del Fatto Quotidiano così commenta questa scelta: “Sull’Italia da ricostruire ci sarebbe molto da dire… Io credo che da 15 anni l’Italia stia vivendo in una sorta di buco nero dove tutto si è fermato: il nostro, che era una grande democrazia evoluta, è divenuto un paese arretrato, spesso lo zimbello degli altri paesi europei. Se qualcuno non interviene in tempo, prima o poi la rivolta, non solo morale, che bolle sotto la pentola di questo paese esploderà”.
In realtà, l’argomento trasversale a tutti gli incontri si è rivelato lo stato di salute dell’informazione italiana che “oggi è pessima- commenta Padellaro- Da una parte c’è infatti una crisi editoriale galoppante, dall’altra un governo che vuole fare approvare una legge infame, la cosiddetta “legge bavaglio”, che metterà i giornali nella condizione di non dare più notizie. E questo la dice tutta. Il festival è caduto nel momento giusto: abbiamo cercato di organizzare in questi incontri una resistenza a questa legge anche sulla base di una disobbedienza civile che, come abbiamo più volte ribadito in questi giorni, noi applicheremo nel caso in cui questa legge passasse. Continueremo a informare di tutto ciò che veniamo a sapere, anche se questo dovesse costare violare la nuova legge”.
E’ rimasto soddisfatto della riuscita del Festival anche il Sindaco di Marsala Renzo Carini: “E’ importante che, nella nostra città, si discuta liberamente di temi come la mafia, la criminalità organizzata, lo stato della democrazia nel nostro paese, i giovani”. “Marsala – continua Carini- è stata, in questi giorni, il centro dell’Italia riguardo al dibattito sul giornalismo d’inchiesta e questo fa piacere soprattutto perché c’è stato un grande ritorno anche in termini economici. In questi giorni infatti gli alberghi e i bed and breakfast erano al pieno, così come i bar e i ristoranti. Quindi il Festival non è da considerarsi solo un’iniziativa culturale, ma anche un’opportunità di promozione della nostra bellissima città. Per questo, sia quest’anno che l’anno scorso, l’amministrazione ha voluto fortemente questa manifestazione e si è fatta carico interamente dei costi dell’iniziativa”.
A concludere in bellezza la seconda edizione del festival, la serata del 23 maggio al Teatro Impero dal titolo Capaci di Reagire, una “commemorazione- non commemorazione” a Giovanni Falcone, così come ha voluto presentare la serata Nando Dalla Chiesa insieme a Serena Dandini.
“Per me è un grande onore essere qui stasera.- ha commentato Serena Dandini- Sono davvero contenta di essere stata invitata ad una serata del genere e di entrare quindi a fare parte della grande famiglia dell’antimafia”.
Una serata singolare quella del 23 maggio cui hanno partecipato con i loro personalissimi contributi Margherita Asta, Francesco Stella, Benedetta Tobagi, Giulio Cavalli, Giorgio Vasta, Lella Costa, Lidia Ravera, Giovanni Chinnici, Antonella Mascali, Mannarino, i Musicanti.
“E’stata una bellissima giornata oggi: - commenta durante la serata Lella Costa, che ha regalato al pubblico un bellissimo monologo - intensa e ricca di incontri a cui ho anche partecipato personalmente. Per me è un onore essere qui oggi, e ancor di più stasera”. “Eugenio Montale- continua la Costa- diceva che la memoria non è peccato finché giova. Ciò che stiamo facendo stasera è ricordare rilanciando, in modo che il ricordo non diventi solo nostalgia e rimpianto, ma un motivo per non arrendersi, per resistere, per inventare e progettare altri pezzi di futuro. Contribuire a questo, per noi artisti, è un onore e un’ emozione”.

 

Pamela Giampino

 

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(foto di Silvia Fina)