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18/03/2011 16:44:09

Scrive Davide Licari, su risparmio, famiglia, interesse privato

Il governo del risparmio, il governo che non mette le mani in tasca agli italiani, il governo di Berlusconi che se le cose le fa in casa sua non toglie nulla agli italiani.
Quest’ultima considerazione è quella che maggiormente mi preme ed è quella che è meno considerata dai media.
La love story con la Minetti, vera o presunta, consumatasi tra le mura di Arcore secondo molti riguarda soltanto Berlusconi poiché avvenuta tra le mura di Arcore.
Ci si dimentica però che con questa “amicizia” la Minetti nei cinque anni in cui sarà consigliere regionale percepirà circa 800.000 euro, stipendio che ovviamente è pagato dallo Stato e quindi dagli italiani. Ecco quindi che la questione non è più chiusa tra le mura della “real casa” ma diviene di interesse pubblico; pagandole noi lo stipendio siamo i primi chiamati in causa.
La candidatura dell’ex ballerina di “Colorado cafè” è risultata poi strana a molti. Non è un segreto che i giovani pidiellisti milanesi abbiano addirittura organizzato una raccolta firme contro la candidatura della Minetti, delusi dal vedersi scavalcati da una semi sconosciuta.
Candidatura che ha addirittura messo in pericolo la liceità della lista Formigoni.
Qualche sera fa poi, assistendo alla trasmissione condotta da Paragone il leader de “ La Destra”,Storace, si lamentava poiché gli errori giudiziari venivano pagati non dai giudici ma dallo Stato, cifra che a tutt’oggi si aggirerebbe sui 56 milioni di euro.
Detto ovviamente che la cifra è importante mi chiedo però come mai il buon Storace non si lamenti anche dei 350 milioni di euro che verranno “buttati” dal governo per le votazioni dei referendum.
Dove per buttati non si intente l’inutilità dei referendum, ma l’inutilità della spesa, dal momento che questi soldi potevano essere risparmiati anticipando le votazioni di qualche giorno in concomitanza con le elezioni amministrative.
E mi chiedo come mai Roberto Cota della Lega, così solerte nel sottolineare che “In un momento come questo vanno evitate le celebrazioni elefantiache, le spese inutili e frammentate in mille rivoli , altre sono le priorità e le esigenze della gente” (cit.) non dica nulla per questa inutile spesa. Sono costretto, da cattolico credente e praticante, a sorbirmi prediche sui veri valori della famiglia da uno che ha due divorzi alle spalle e una vita privata alquanto discutibile.
Ed ancora con che spirito i genitori iscriveranno ora i loro figli nelle scuole pubbliche dopo le sue parole? Ed ancora con quale stato d’animo gli insegnanti svolgeranno il loro compito di educatori sapendo quello che il Presidente del Consiglio pensa di loro?
Ed ancora, come fa un cittadino ad avere fiducia nella giustizia, a fidarsi di coloro i quali dovrebbero garantire un’equità sociale dinanzi alla legge, quando è proprio il Primo Ministro italiano a criticarli?
E con quale fiducia posso guardare al futuro, quando in un paese in cui inflazione e disoccupazione aumentano vertiginosamente il Governo si occupa quasi esclusivamente di una riforma della giustizia inutile nella sua quasi totalità?
E mi chiedo ancora quali sono le idee di politica estera di questo Governo oggi, con il Nord Africa in rivolta e con avvenimenti futuri imprevedibili?
Sono troppe le cose che non vanno. Sono più i dubbi che le certezze. Anzi una certezza c’è: una classe dirigente da cambiare.
Gli eventi si modificano troppo rapidamente e c’è bisogno di gente abile ad affrontarli con la necessaria velocità, prima che sia troppo tardi, prima che sia impossibile recuperare.

Davide Licari