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30/12/2011 05:30:15

Stalking alla Capitaneria di Mazara, parla in aula la vittima

 Un processo che ha come parte offesa la trentunenne marsalese Diana Vaccari, sottocapo di terza classe ruolo truppa, che proprio qualche giorno fa ha raccontato alla corte, presieduta dal Presidente del Tribunale, Roberto Natoli, quello che ha passato. "Subivo rimproveri ingiusti, provvedimenti disciplinari fuori misura e per cose che non avevo mai commesso" ha raccontato Vaccari, aggiungendo altri particolari: "Ai militari era consentito, ad esempio, ogni quattro ore di fare un normale break per mangiare qualcosa, un panino. A me no. A tutti era consentito di andare in bagno, io soltanto dovevo chiedere una sorta di autorizzazione, e la cosa mi faceva vergognare da morire". Vaccari ha ricordato che la situazione per lei sarebbe stata insostenibile: "Mi capitava sempre più spesso di piangere in ufficio". Il tutto senza che i colleghi la aiutassero: "Facevano tutti finta di niente". Per fortuna, siccome casi come questi nel mondo militare ne capitano a bizzeffe, è stato istituito un ufficio mobbing anche nella Marina Militare, al quale Vaccari si è rivolta: "Era l'ufficio mobbing della Marina militare. Ma appena si è sparsa la voce che mi ero rivolta a qullo sportello ho subito un altro rimprovero". L'origine dei suo soprusi sarebbe stata, secondo la parte offesa, l'imputato principale del processo, e cioè l'allora vice comandante Claudio Manganiello. Il tentativo di violenza sessuale è invece il campo di imputazione sulla testa di Gianluca Perrone, 39 anni, capo di prima classe, che avrebbe baciato in bocca Vaccari contro la sua volontà durante un turno di servizio notturno. La donna è stata interrogata in Tribunale dal Pm Sabrina Carmazzi. E' difesa dall'avvocato Gianpaolo Agate.  I fatti si riferiscono al periodo tra il 2009 e il 2009. "Manganiello - ha detto Vaccari - cercava sempre il pretesto per rimproverarmi". Alla fine di questo periodo di sofferenza, la giovane decise di sporgere denuncia, a seguito della quale è stata aperta un'inchiesta, coordinata dal Procuratore Capo della Repubblica, Alberto di Pisa, con l'ausilio della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza. Manganiello è accusato di maltrattamenti sul luogo di lavoro, stalkig, calunnia, abuso d'ufficio, e omessa denuncia. Gianluca Perrone è accusato di violenza sessuale. Altri imputati sono Alberto Urso, maresciallo, imputato per omessa denuncia; Gualtiero Migliorini, maresciallo, Concetto Capuccio, maresciallo capo. Anche loro sono imputati di omessa denuncia, perchè, secondo l'accusa, nonostante avessero raccolto le lagnanze di Vaccari, non fecero nulla per tutelarla, anzi, avrebbero cercato di convincere Vaccari a rimettere la querela contro Manganiello.