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18/02/2013 09:25:52

Porto: contropiede del consiglio comunale di Marsala. Approvata una mozione a favore del progetto di Ombra

 La maggioranza, in consiglio comunale, sembra prona ai voleri del primo cittadino, soprattutto quando è in sua presenza. I consiglieri soffrono di una specie di sudditanza psicologica. Poi, però, alla prima occasione utile, piazzano un colpo mancino, giusto per fare capire che non sono sudditi. E' successo così che qualche giorno fa, come abbiamo raccontato, il Sindaco era riuscito a fare approvare in consiglio il parere favorevole al progetto di messa in sicurezza del porto di Marsala. Un gesto che valeva poco dal punto di vista amministrativo, ma che dal punto di vista politico era una chiara adesione della maggioranza all'idea del Sindaco Adamo di privilegiare una costruzione interamente finanziata da fondi pubblici (50 milioni di euro) del porto di Marsala, a scapito del progetto privato del gruppo Myr dell'imprenditore Massimo Ombra. Giovedì scorso, però, nuovo colpo di scena. Approfittando magari dell'assenza del Sindaco Adamo, a Milano per la Bit, il consiglio ha approvato un ordine del giorno di sapore assolutamente opposto al primo. Si tratta di un ordine del giorno votato ed approvato da ben 25 consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, “in cui si auspica la realizzazione, contestualmente all’iniziativa pubblica di messa in sicurezza, anche iniziative private, in sinergia a quelle pubbliche, con l’obiettivo di garantire il concreto sviluppo della città” e si chiede un incontro urgente con il presidente della Regione on. Crocetta. In altre parole: il consiglio non si fida delle promesse di Adamo, vuole incontrare Crocetta per capire se davvero ci sono i soldi per il porto, e lancia un nuovo messaggio di autonomia di pensiero al primo cittadino.

Il consiglio comunale torna a riunirsi oggi.  L'ultima seduta, di giovedì, a parte il tiro mancino sul porto, è stata  dedicata a tutta una serie di comunicazioni e interrogazioni, alla clamorosa protesta del “senzatetto” Giuseppe Paolo Angileri (da alcuni giorni incatenato in via Garibaldi all’ingresso del palazzo dei pubblici uffici per avere una casa popolare dove potere abitare con la sua famiglia e un posto di lavoro) ed ancora alle disfunzioni e ai lunghi tempi d’attesa che si registrano al pronto soccorso dell’ospedale “Paolo Borsellino” .
      Sulla questione di Angileri sono intervenuti il vicesindaco Antonio Vinci e l’assessore alle politiche sociali Antonella Genna, i quali hanno sottolineato come l’amministrazione comunale, nel rispetto della legalità, considerato anche che l’interessato, pur marsalese di nascita, risulta in atto residente a Varese, ha già proposto al senzatetto, un paio di soluzioni e cioè una sistemazione per lui ed i suoi familiari nella Casa Accoglienza di padre Antonio Civello o nella nuova ala da destinare ai senzatetto all’interno della Casa di Riposo “Giovanni XXIII”. “Pur comprendendo le ragioni della protesta –ha concluso l’assessore Genna- l’amministrazione comunale deve agire nella legalità e per la legalità e non può aprire maglie che porteranno presto l’atrio comunale ad essere pieno di materassi da parte di cittadini che avrebbero bisogno di un alloggio popolare, ma non risultano in posizione utile nelle graduatorie espressamente previste dalla legge”.
   Sull’argomento è poi intervenuto il consigliere Carnese, lamentando il fatto che "si spendono decine di migliaia di euro per cantanti, spettacoli vari e manifestazioni di scarso interesse, mente la gente in città muore di fame". Ha poi sollecitato la realizzazione della pensilina di attesa autobus nei pressi dell’Ospedale Cardilla e ha dato lettura di una sua nota indirizzata al sindaco in cui, sulle disfunzioni del Pronto Soccorso e sui “tempi di attesa” troppo lunghi, sottolinea che il vero problema è quello della mancanza di “percorsi dedicati”. Secca la replica del vicesindaco Vinci che ribadisce come ogni giorno arrivano al Comune decine e decine di lamentele per attese interminabili al Pronto Soccorso e sfida chiunque a smentirlo.
Infine due interrogazioni del consigliere Rosanna Genna riguardo la mancata scerbatura e pulizia della sede stradale nello scorrimento veloce e la richiesta di chiarimenti sulla realizzazione di chioschi e gazebi in città, per vedere se gli stessi sono stati realizzati nel rispetto di quanto previsto dalla legge e dai regolamenti comunali.

Tra le cose che il consiglio comunale dovrà decidere oggi c'è anche lo scioglimento della società Lilibero Marsala. « Sono troppi 100 mila euro di fondi comunali per una società la cui attività, negli ultimi anni, non rientra più tra le finalità originarie», afferma Salvatore Di Girolamo, presidente della Commissione consiliare Accesso agli atti, che ha inviato una nota al sindaco Giulia Adamo chiedendo scioglimento della società. «L'attività svolta - continua il consigliere d'opposizione - non si pone in linea con la normativa operante in materia di società partecipate. Infatti, la stessa non può essere classificata di "pubblico interesse", almeno per come definito dal legislatore nazionale e regionale. Inoltre, la somma annuale erogata, circa 100 mila euro, è divenuta fortemente gravosa per il bilancio comunale, soprattutto in un momento dove la razionalizzazione e il contenimento della spesa pubblica deve essere la scelta principe dell'amministrazione pubblica». Per questi motivi, la Commissione «Accesso agli atti» ha votato, a maggioranza, per lo scioglimento della società. Adesso, si attende la ratifica da parte del Consiglio comunale.