Interessato dal provvedimento un imprenditore di 64 anni, originario di Castellammare del Golfo, condannato nel 1998 per associazione di stampo mafioso e per danneggiamento aggravato dal metodo mafioso. L'anno successivo e' stato sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno, per la durata di 3 anni e sei mesi, oltre al sequestro di beni immobili e quote societarie. Sigilli, dunque, al resort, composto da tredici mini appartamenti a schiera e piscina, alla relativa societa' di gestione, alle attivita' di bar e pasticceria a Castellammare del Golfo, nonche' disponibilita' finanziarie, tra le quali conti correnti e depositi a risparmio. Le indagini economico finanziarie, ora concluse dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria delle fiamme gialle, hanno dimostrato come, in concomitanza del sequestro patrimoniale a suo tempo disposto nei riguardi dell'imprenditore, quest'ultimo abbia trasferito, solo formalmente, la titolarita' di societa' ed aziende ai figli, all'epoca poco piu' che ventenni, che negli anni successivi hanno compiuto diverse operazioni d'investimento, fra cui la costruzione del villaggio-residence. La natura fittizia di tali trasferimenti e' emersa in particolare dall'attiva e costante partecipazione dell'uomo a importanti atti di gestione delle aziende stesse.