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31/07/2013 04:40:00

Scrive Elio Piazza, ai giovani di Libera attendati nel parco di Villa Genna

Dal terrazzo della mia dimora estiva ho visto il parco punteggiato dalle vostre tende variopinte. Ne sono rimasto estasiato perché, a me che da oltre settant’anni trascorro il periodo estivo al confine Nord di Villa Genna, si offriva uno spettacolo mai prima immaginato e connesso ad un evento che definirei “storico”: in un’area che per lunga serie di anni era popolata di vigneti e nella quale regnava il silenzio appena rotto dal cigolio della noria azionata dal paziente somaro e dal canto degli uccelli irrompeva il vivace vociare di ragazzi venuti da ogni parte d’Italia a stringersi “a coorte” contro tutte le mafie e le prevaricazioni della libertà e dignità della persona umana.
E sono tante le emozioni, i ricordi e le esperienze che emergono nel mio animo al cospetto di voi giovani di Libera. Ho dedicato una vita, la mia vita all’educazione dei giovani, sotto varie latitudini, dalla Sicilia alla Basilicata, alla Lombardia e vorrei cogliere l’opportunità del vostro raduno nella Villa Genna, dalla quale mi divide una semplice cancellata, per esprimere una riflessione sulla lotta alla mafia. In tal modo mi sento idealmente uno di voi, partecipe al dibattito a cui state dando vita sotto l’enorme tenda e sotto il meraviglioso cielo stellato.
Ecco il mio pensiero rivolto alle dinamiche positive che possano contrastare i condizionamenti negativi degli adulti sui giovani e liberare le nuove generazioni dall’oppressione di mentalità civilmente distorte e da convincimenti che nulla possa cambiare in una società quasi rassegnata alle prepotenze di ogni sorta.


Sul bambino che viene al mondo i condizionamenti familiari inizialmente segnano l’indice più elevato: dai pasti alle cure materne, dalle posture e dai movimenti nello spazio alle varie forme di linguaggio e di comunicazione non verbale, dalle credenze, paure ed aspettative all’universo di un determinato contesto antropologico.

Con il termine ASCRIPTION si può definire l’impronta del condizionamento ricevuto-subito dal bambino in ambito familiare e parentale, condizionamento che gioca un ruolo assai pesante, se non determinante, sulle successive fasi della crescita e della socializzazione dell’individuo. Se la formazione della personalità rimanesse sotto la cappa inevitabile e vitale dell’ASCRIPTION avremmo la riproduzione nei figli dell’universo mentale, relazionale ed operativo dei padri e l’equazione perversa padri mafiosi = figli mafiosi. Ma per fortuna così non è. Via via che il ragazzo nell’adolescenza cerca il suo io più autentico e profondo, vuole dirigersi verso orizzonti nuovi e diversi dal contesto in cui è nato e vissuto, va scoprendo con disagi, conflitti e tensioni ideali la propria identità, egli diventa prodigiosamente un protagonista del processo di autorealizzazione che definiamo con il termine ACHIEVEMENT.
E’ proprio questa la fase delicatissima ma fertilissima nella quale occorre agire contro i pregiudizi che nulla possa cambiare, che la mafia sia inestinguibile come categoria eterna dello spirito umano, che il potere si faccia beffe dei diritti fondamentali della persona. La spinta all’autorealizzazione può compiere miracoli: un incontro, una lettura, un’esperienza maturata intorno a fatti e circostanze di vita vissuta, un film, possono stimolare riflessioni, orientare verso un progetto di vita, aprire varchi insperati in direzione degli autentici valori, far sì che dalle spine escan fuori le rose e che dall’abiezione, invertendo la rotta, possa celebrarsi l’elevazione di sé e degli altri. Credo che in questo senso vada anche compreso l’ ”andare contro corrente” pronunciato da Papa Francesco.
Fra qualche giorno compirò ottant’anni e desidero condividere con voi, cari ragazzi, la gioia di essere e di vivere.
Augurandovi ogni bene,

Elio Piazza