La stagione congressuale del Pd, dopo il voto degli iscritti nei circoli, entra nella fase elettorale vera e propria con le primarie dell'8 dicembre, quando potranno votare anche gli elettori del partito. In Sicilia il vincitore delle delle cosiddette «convenzioni» è stato Cuperlo che ha ottenuto il 47,56% dei voti, mentre Renzi si è fermato a quota 42,48%. Però, Renzi ha conquistato 29 delegati all'assemblea nazionale; Cuperlo 27. Ciò per effetto dello strabordante successo ottenuto a Enna, grazie a Crisafulli che non poteva eleggere più di quattro delegati: tre a Cuperlo; uno a Renzi.
I coordinatori regionali della "mozione Cuperlo", Speziale e Napoli, ieri hanno sottolineato che «il successo di Gianni dimostra che, tra gli iscritti al Pd, l'area è maggioranza. Un risultato straordinario, malgrado con Renzi si sia schierato tutto l'apparato: Genovese, Papania, Faraone, Ferrandelli, Lumia e Lupo. C'era una previsione che dava per certa la vittoria di Renzi, ma una parte del Pd ha deciso di non salire sul carro del vincitore».
Ha aggiunto Speziale: «La Sicilia ha bisogno di un partito di sinistra per ridurre le diseguaglianze che aumentano sempre più in tutto il Paese. Abbiamo subito una polemica ingenerosa nei confronti di Cuperlo, ma Renzi farebbe bene a guardare meglio all'interno della sua area. Una parte lo ha scelto per opportunismo, anche a livello nazionale: da Franceschini a Burlando. Ora, pure l'ex-sindaco di Torino, Chiamparino, si è schierato con Renzi che in Sicilia ha vinto a Messina, grazie all'appoggio di Genovese, a Trapani per il sostegno di Papania e a Siracusa per quello di Foti». Speziale, inoltre, ha rilevato che, nonostante Lumia si sia schierato con Renzi, il presidente della Regione, Crocetta, ha mantenuto una posizione di neutralità: «Considerata la sua storia politica di sinistra, mi aspetto una scelta coerente».
L'attacco all'«apparato» che sosterrebbe la candidatura di Renzi per motivi di opportunità, ha provocato la reazione del segretario siciliano, Lupo: «Non capisco questa polemica che, peraltro, arriva da parte di chi non rappresenta certamente il rinnovamento della politica, né il superamento degli apparati. Continuo a pensare che il congresso debba servire per unire il partito e non per dividere. Mi dispiace che qualcuno si ostini in polemiche che fanno solo danni al partito».