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14/10/2014 06:45:00

Regione, Crocetta rispolvera il "Megafono" e cerca l'asse con i "renziani"

 Nuova settimana ad alta tensione per la politica regionale. Il presidente della Regione, Crocetta,  insieme con i deputati del suo gruppo, ha deciso di dare nuovo slancio al suo movimento politico: a Taormina si è tenuta l'assemblea costituente del Megafono. «La nostra idea - hanno detto Crocetta, il capogruppo all'Ars, Di Giacinto, e il senatore Lumia - è quella di radicare il movimento sulla base dei circoli, dei coordinamenti regionali e provinciali sul modello del Big Bang di Renzi che prevede l'adesione d'iscritti e non al Pd, per trasmettere con forza l'idea della radicale rifondazione della politica siciliana e per creare un nuovo rapporto tra partiti, cittadini e movimenti».
In ogni caso, «la nostra proposta - hanno continuato - non è in contrapposizione al Pd; anzi, per dimostrare il rapporto privilegiato di interlocuzione con il Pd i deputati che si riconoscono nel Megafono presenti all'Ars, si iscriveranno al Pd aderendo al gruppo parlamentare, seguendo l'esempio del fondatore del movimento, Crocetta».
Ma per il segretario regionale del Pd, Raciti, «risulta difficile capire come si fa a rilanciare il Megafono se, al tempo stesso, si vuole sciogliere il gruppo parlamentare. La decisione di Crocetta di far confluire i deputati del Megafono nel gruppo Pd somiglia, semmai, al gioco delle tre carte. Una mossa, ideata dai "soliti noti" e dettata dalle evidenti difficoltà del governo regionale, per tentare di condizionare la linea politica del nostro partito all'Ars. Suggerisco a Crocetta di occuparsi meno di giochini trasformistici, partite di risiko in Assemblea e incontri con gli uomini di Berlusconi e più, se ne è capace, della Sicilia». Opposta l'opinione del capogruppo all'Ars, Guicciardi: «L'auspicio è che questa scelta contribuisca a rafforzare l'unità interna del Pd superando, con l'impegno di tutti, ogni incomprensione e divisione».

La componente renziana del Pd si è riunita invece  a Catania, in vista della seduta dell'Ars in cui saranno discusse le mozioni di censura nei confronti dell'assessore alla Formazione professionale Nelli Scilabra e dell'assessore alle Attività produttive, Linda Vancheri. Un passaggio piuttosto delicato, propedeutico alla mozione di sfiducia al presidente della Regione, Rosario Crocetta, che il centrodestra ha annunciato di volere presentare. E' stato chiesto a Crocetta di indurre l'assessore Scilabra a fare un passo indietro per disinnescare la mozione di censura che potrebbe avere, anche a causa del voto segreto, effetti nocivi sul gruppo parlamentare e sul partito. Ma il presidente della Regione è stato inamovibile: nessun passo indietro.  Alcuni parlamentari del Pd, inoltre, avrebbero chiesto al capogruppo Gucciardi la convocazione del gruppo per decidere sulla candidatura alla carica di vice presidente dell'Ars lasciata vuota da Salvo Pogliese (Forza Italia), eletto al Parlamento europeo. Carica che spetterebbe all'opposizione (il vice presidente vicario Venturino ex grillino è passato con la maggioranza), ma che il Pd potrebbe reclamare, essendo il partito di maggioranza relativa a Sala d'Ercole. Nei giorni scorsi, Articolo 4, invece, aveva sostenuto che la poltrona tocca all'opposizione e di essere disponibile, se il centrodestra presentasse un candidato unico, a votarlo.