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01/04/2015 06:50:00

Marsala. Ordinanza shock. Vietate "calia, nuciddre e simenza" per la Processione

 Non c'è pace per la Sacra Rappresentazione del Giovedì Santo di Marsala che ogni anno diventa materia di cronaca spicciola piuttosto che spirituale. Due anni fa la polemica legata alle deiezioni equine raccolte da un extracomunitario “assunto” per l'occasione da Aimeri Ambiente. Prima ancora ci si era messo il Vescovo Mogavero con il tentativo di limitare i dialoghi teatrali per essere più coerenti con le sacre scritture. Adesso tocca al Commissario Straordinario di Marsala - Giovanni Bologna - che con apposita determina sindacale ha deciso di vietare la "somministrazione di semenze derivate da semi di zucca, ceci, arachidi e succedanei" nei tratti interessati al passaggio della Processione del Giovedì Santo! In parole povere il Commissario ha bandito "calia, nuciddre e simenza". 

Ogni anno - fa osservare il Commissario - le strade del centro storico, dopo la Processione, vengono ricoperte da questi coriandoli organici, masticati e appiccicosi che si attaccano sul basolato e la cui pulizia straordinaria costa alle casse comunali tra i 5 e i 7.000 euro in più. Ma soldi in cassa non ce sono.  Il carico, poi, l'hanno messo i gestori dei vari bar del centro che hanno fatto presente al Commissario quanto la vendita di calia, nuciddre e simenza danneggi le loro attività commerciali. Residenti e turisti, infatti, assetati dalla masticazione, si riversano nei bar soltanto per chiedere qualche bicchiere d'acqua, ignorando quanto di buono, tra dolce e salato, gli artigiani del gusto nostrani possano offrire. "Dopo un inverno rigido e piovoso - racconta il giovane E.G., titolare di una bar in Via Roma - aspettiamo le feste per iniziare a respirare, mica per offire acqua". 

Alla luce di queste considerazioni il Commissario Bologna ha inviato la sezione Annona dei Vigli Urbani a presidiare i vari chioschi che da qualche giorno si sono installati nei punti caldi del sacro percorso affinchè tolgano dai loro espositori la mercanzia incriminata, e senza sconti: la sanzione per inosservanza varia da 500 a 1000 euro a seconda del peso e della presenza di guscio. Sono previste anche sanzioni per i consumatori di “scaccio”, dai 50 ai 200 euro, sempre in base al quantitativo. Un po' come già avviene per i proprietari dei cani che non puliscono gli escrementi dei propri amici a quattro zampe.

La notizia non poteva che avere anche un risvolto politico, viste le imminenti elezioni amministrative. Un piccatissimo Enzo Sturiano ha chiesto a tutti suoi amici di Facebook di compiere un atto di disobbedienza civile: "Se ora ci levano la calia, domani ci levaranno anche il pane? Facciamo sentire la nostra voce e i nostri denti! Andiamo tutti alla Processione con un sacchetto di simenza!". Più morbido il candidato Sindaco Alberto Di Girolamo che, in quanto cardiologo, plaude all'iniziativa poichè "è dimostrato che un afflusso incontrollato di sale nel sangue provoca uno scompenso cardiaco. Io ho a cuore i marsalesi e la loro salute. Se proprio devono masticare qualcosa meglio un tagliancozzo o qualche galletta di riso". Anche Annamaria Angileri ha commentato la vicenda chiosando "Io sono e resto un dirigente del PD".
Esce allo scoperto anche l'ex sindaco di Marsala, Renzo Carini: “Adesso si fanno ordinanze del genere, sono inorridito. Ricordo a me stesso che Renzo Carini, con un'ordinanza coraggiosa, ha aperto la nuova Porta Mazara, luogo di ritrovo amato da tutti gli ambulanti”. 

Storie d'altri tempi se pensiamo che dopo Carini il Sindaco Giulia Adamo ha ingaggiato una lotta senza quartiere contro i panellari che stazionavano nella zona del lungomare. La colpa? L'eccessivo rumore dei gruppi elettrogeni necessari per lavorare di notte. Ma alla alla fine della giostra hanno vinto gli ambulanti, che sono rimasti al loro posto mentre Giulia Adamo si è dimessa. Chi di calia ferisce, da Marsala sparisce.