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22/09/2015 06:35:00

Birgi-Ryanair, vertenza continua. Errante: "Paghiamo, ma i Comuni non sono bancomat"

Mentre si preparano i sit-in contro l'esercitazione Nato che si svolgerà all'aeroporto di Trapan-Birgi, continua a tenere sulle spine la vertenza Ryanair.
La compagnia aerea irlandese è sempre lì ad aspettare i soldi dell'accordo di co-marketing, altrimenti fa i bagagli e addio a tutti. Soldi che piano piano dovrebbero arrivare dai Comuni. La Camera di Commercio nei giorni scorsi ha dato mandato di pagamento per coprire la sua intera quota annuale e ha sollecitato i Comuni a mettersi in regola. Poi è arrivata la nota del sindaco di Pantelleria Salvatore Gabriele che ha annunciato di non pagare, anzi ha detto che si tira fuori dall'accordo di co-marketing perchè non sarebbero state messe in pratica alcune richieste.
Si pensava ad un effetto domino tra i Comuni che ancora non hanno pagato. La situazione è sempre sul chi vive. I dati sui pagamenti aggiornati al 16 settembre forniti dalla Camera di Commercio vedono in regola solo l'ente camerale. Poi ci sono comuni che devono versare per intero le quote, come Poggioreale, Salaparuta, Vita, Santa Ninfa, Gibellina, Pantelleria, Campobello di Mazara.Tra i grandi centri che ancora non hanno versato le rate del 2015 figurano Castelvetrano e Mazara del Vallo. In questi giorni circolavano voci riguardo a una loro uscita di scena. Il motivo? Si credeva più utile l'aeroporto di Palermo che Birgi.
“Quando mai, per noi è importantissimo il Vincenzo Florio, anzi questa settimana pagheremo tutte le quote per il 2015”, dice Vito Billardello, assessore al Bilancio a Mazara.
“Abbiamo pagato nei giorni scorsi le prime due rate e continueremo a rispettare l'impegno, dobbiamo regolarizzare l'Iva”, dice invece Felice Errante, sindaco di Castelvetrano.
“Il problema è complesso, Airgest e Ryanair devono comprendere che i Comuni non possono essere usati come bancomat
, continua Errante. La quota annuale di Castelvetrano è di 195.200 euro compresa l'Iva al 22%. A Mazara invece tocca pagare ogni anno 146.400 euro.
“E' un impegno economico non indifferente – aggiunge Errante – la nostra posizione è diversa da Pantelleria che è un'isola, ha un'aeroporto, e chiede determinate cose. Ma anche noi abbiamo la criticità della distanza dall'aeroporto. Sono una serie di problemi che vanno affrontati”. Errante poi punta il dito contro gli operatori turistici della sua città. Perchè Castelvetrano, come altre città della provincia, ad esempio Marsala, per far fronte all'accordo di co-marketing ha predisposto il pagamento della tassa di soggiorno. “Gli albergatori non fanno la loro parte. Abbiamo imposto la tassa di soggiorno, ma gli albergatori sono molto distratti. Ho incassato solo 17.400 su 200 mila euro previsti. Sono soprattutto gli alberghi a 4 stelle”.
A Mazara invece non prendono bene le voci sul loro abbandono dall'accordo. “Sono notizie false – dice l'assessore Bilardello - Abbiamo verificato, dati alla mano, che l'aeroporto di Trapani è fondamentale per noi. Abbiamo un incremento del turismo”. Il ritardo nel pagamento? “Abbiamo avuto problemi finanziari, ma volevamo anche aspettare l'esito dell'ultimo incontro per dare il mandato di pagamento. C'era stata quella dichiarazione di Pino Pace che non ci era piaciuta molto”. Occhio alle parole, occhio sempre alle parole in questi casi. “Aveva detto che forse era meglio sciogliere il co-marketing, ma credo sia stata una battuta...”.
Battute a parte la questione seria è che i comuni stanno pagando, e tanto. Ma cosa avranno in cambio? “Dobbiamo fare il nostro dovere poi vorremmo vantaggi e servizi. E' un aspetto su cui bisogna ragionare” continua il membro della giunta Cristaldi (il sindaco, a proposito, non c'è, starà fuori sede per una settimana).
Ragionare, ora come ora alla Ryanair interessa il malloppo. “Tangente legalizzata”, l'ha chiamata Nino Oddo. Il deputato regionale del Psi si è arrabbiato e ha difeso la Regione Siciliana dalle accuse di non partecipare all'esborso di denaro. Ma la Regione dovrebbe farsi sentire per rinnovare il cda dell'Airgest, la società di gestione dell'aeroporto Vincenzo Florio. Da giugno è scaduto il cda e occorre un nuovo management, le ultime riunioni dei soci sono andate praticamente a vuoto visto che non c'era nessun rappresentante della Regione che è il socio di maggioranza.
Intanto il 30 settembre scade il termine per la rata Ryanair. In totale su 2.714.500 euro che i comuni devono versare comprensivi di iva ne sono stati versati 1.052.250.
Il contratto è stato stipulato con l'Ams, la società che per conto della Ryanair si occupa del marketing. E' un contratto farlocco, per certi aspetti, perchè il territorio compra spazi pubblicitari (salatissimi) non voli, sulla carta. Da questo dipende l'Iva che non era stata inserita nell'accordo stipulato tra i comuni.
Però tutto si deve pagare, pagare e sorridere. Perchè l’aeroporto rischia la chiusura e sono anche i lavoratori a stare allerta. Per il segretario UGL trasporto aereo, Domenico De Cosimo, infatti, l’abbandono di Ryanair comporterebbe “ ricadute occupazionali presso lo scalo, sono circa 350 i lavoratori e le lavoratrici coinvolti dell'indotto”.