Il ministero dei Beni Culturali ha accordato il finanziamento per la messa in sicurezza e il recupero parziale di Palazzo Lucatelli a Trapani. Il finanziamento è stato concesso da Arcus S.p.a., società che fa capo al Ministero dei Beni Culturali. Oltre alla realizzazione al suo interno di un polo culturale provvisto di biblioteca, spazio polivalente, piccolo auditorium, spazio espositivo e punto ristoro. Tempo previsto per il completamento dei lavori trenta mesi. Insomma, un epilogo positivo per una vicenda che, iniziata nel 2010, ha rischiato più volte di naufragare. In origine, infatti, il progetto era un altro, e prevedeva la realizzazione di un teatro di medie dimensioni all’interno di Palazzo Lucatelli, per una spesa complessiva di 20.000.000. di euro. Un’idea certamente suggestiva ma che si è rivelata poco praticabile sia per l’esosità della spesa che per le difficoltà logistiche accertate in seguito.
Accantonato il primo progetto, però, il comune negli anni non riusciva a presentarne uno alternativo. Alla fine del 2014, proprio quando Arcus stava per revocare il finanziamento, l’interessamento del sen. D’Alì, coadiuvato da Giovanni De Santis, consigliere delegato del Luglio Musicale Trapanese, Ente che detiene il 72% della proprietà dell’antico Palazzo (la restante parte è del Comune) ha scongiurato che i soldi andassero perduti. D’Alì e De Santis, infatti, riuscivano ad ottenere nel mese di gennaio 2015, dopo un serrato confronto tenutosi a Roma con i dirigenti di Arcus, una sospensione della revoca e il contestuale via libera alla formulazione di una nuova ipotesi progettuale alternativa alla precedente. Ma i tempi accordati da Arcus per la revisione progettuale erano ridottissimi. Così, con estrema celerità, veniva redatto, a cura dell’ingegnere Stefano Nola, un progetto adeguato alle esigenze del caso, che presto otteneva tutti i pareri richiesti dalla legge, e che, oltretutto, evidenziava un risparmio di ben 400.000 euro rispetto alla cifra assegnata. A questo punto Arcus, dopo aver condiviso il progetto di consolidamento strutturale dell’immobile, dava indicazione di utilizzare la cifra risparmiata per ampliare l’intervento con la realizzazione all’interno dell’edificio di spazi da destinare ad attività culturali. Con tempestività, quindi, veniva approntato un nuovo progetto che, come suggerito dall’azienda ministeriale, prevede la rifunzionalizzazione di una porzione interna dell’edificio con la realizzazione di un ampio spazio che comprende un polo culturale provvisto di una biblioteca per ragazzi, di uno spazio polivalente, di un piccolo auditorium, di uno spazio espositivo e di un punto ristoro. La corsa contro il tempo e la buona volontà di tutti coloro che vi hanno preso parte ha portato la città al traguardo: lo scorso 18 novembre Arcus ha deliberato il finanziamento a fondo perduto del nuovo progetto per l’importo di 2.000.000 di euro. Il miglior epilogo possibile per una vicenda che sembrava già ampiamente compromessa.
“Il comune di Trapani – dice - grazie all’impegno di quanti si sono prodigati, ha ottenuto il finanziamento per la messa in sicurezza del palazzo Lucatelli - le parole del sindaco Damiano -. Ora - continua il primo cittadino - dovranno essere gli uffici comunali a dare attuazione al progetto di recupero dell’immobile che mi auguro – conclude Damiano - possa essere presto restituito fruibile alla cittadinanza”. “ Questa vicenda testimonia – afferma Giovanni De Santis – come l’impegno, la competenza e lo spirito di collaborazione, al di là delle appartenenze e di stereotipi culturali ormai superati, possano aprire nuovi scenari per lo sviluppo della nostra città. Il finanziamento di questo progetto – prosegue il Consigliere Delegato - conferma, inoltre, che il Luglio Musicale Trapanese possiede una capacità progettuale e strategica tale da poter essere considerato oggi un valido supporto per le politiche di sviluppo economico e culturale della città di Trapani”.
E sul finanziamento ottenuto per Palazzo Lucatelli interviene con un nota il sen. di Forza Italia, Antonio D'Alì:
«Questa è un’ulteriore opera che è frutto del mio lavoro sulle strutture ministeriali – questo il commento del Senatore Antonio d’Alì sul finanziamento concesso per il Palazzo Lucatelli -. Ricordo, come peraltro sostiene nella sua nota stampa anche l’Ente Luglio Musicale, che la delibera risale al 2010 e che vede presente la città di Trapani per un finanziamento di 2 milioni di euro su 75 totali di disponibilità a livello nazionale».
«Faccio i miei complimenti all’amministratore delegato del Luglio Musicale, il dottor Giovanni De Santis – prosegue -. É riuscito infatti a recuperare nei termini operativi una cifra che l’inerzia o i ritardi dell’amministrazione comunale rischiavano di farci perdere. Si spera che saranno celebrate al più presto le formalità di utilizzo che rimangono in capo alla stessa amministrazione e che, se rapidamente svolte, potrebbero consentire l’inizio dei lavori già nella prossima primavera».
«Con De Santis è stato un lavoro proficuo portato avanti in sinergia e che penso potrà anche continuare – continua il Senatore - . Questi primi 2 milioni servono infatti per la messa in sicurezza e per rendere agibili alcuni locali del grande complesso del Palazzo Lucatelli ma, se seguiti da un’adeguata progettualità, potranno essere integrati con un ulteriore finanziamento che consenta il recupero funzionale dell’intero complesso».
«Il progetto originario prevedeva la trasformazione del Palazzo in un teatro classico - conclude il Senatore d’Alì -. I tempi e le risorse non consentono più di coltivare questa ambiziosa previsione però l’utilizzo di questo immobile come grande polo culturale nel centro storico, darà senza dubbio alla città di Trapani grandi soddisfazioni».
Un convegno per la Colombaia - La settimana scorsa si è svolto a Trapani un convegno incentrato sulla salvaguardia, il recupero e la fruizione della Colombaia, organizzato dall'associazione "Salviamo La Colombaia". Questo il resoconto del responsabile dell'associazione Luigi Bruno:
E’ impressionante come la grave involuzione che sta subendo la nostra città non può fare altro che colpire negativamente il cittadino e gettare una cattiva luce sul vivere quotidiano. Uno dei fatti più eclatanti, e se ne potrebbero citare tanti altri, è la “mancata”attenzione della nostra classe politica sia locale, sia regionale, sia nazionale nei confronti di quella struttura considerata solo a “parole” un inestimabile bene della città. Sono trascorsi tredici anni dalla costituzione dell’Associazione Salviamo la Colombaia ed in tutto questo tempo nessuno si è veramente impegnato in favore della Colombaia. I sindaci, gli assessori, i consiglieri del Comune di Trapani, i Deputati regionali ed i Senatori che si sono succeduti nel tempo, non lo hanno mai considerato un problema di vitale importanza. L’Associazione si è riunita il 20 novembre per parlare, ancora una volta , del destino della Colombaia stante il fatto che la Regione, proprietaria dell’immobile,ha dimostrato di essere poco interessata al suo sviluppo, tant’è, tra l’altro, che non ha provveduto a fare ripristinare l’illuminazione che, dopo alterne vicende, risultava già spenta dal novembre 2014 e successivamente dall’agosto di quest’anno a tutt’oggi, e per la quale furono spesi parte di quei denari destinati alla sua messa in sicurezza e senza alcun accenno a volerla ripristinare La Colombaia che, con grande fatica, è stata posta all’attenzione di tutti sia a livello nazionale sia a livello internazionale, grazie all’azione di promozione sviluppata dall’Associazione, deve essere resa fruibile e per fare questo deve essere presa in considerazione la possibilità che sia concessa in gestione a qualche ente od organismo in modo che possa essere visitata e divenire un polo di attrazione turistica, esigenza questa fatta rilevare dagli operatori turistici. Paolo Salerno insiste sulla necessità che la sua apertura avvenga al più presto possibile. Wolly Cammareri fa rilevare che nella struttura, anche così come si trova e con i debiti accorgimenti, si potrebbe iniziare ad attivare una forma di musealizzazione collegata a quelle soluzioni che possano renderla vivibile. Paolo Salone, forte della sua esperienza, ha sollevato il problema che a fronte di una forte richiesta di luoghi da visitare nella nostra città i turisti purtroppo non trovano riscontro nella possibilità di offerta. La Colombaia rappresenterebbe un polo di attrazione non indifferente. Rocco Ricevuto, rilevando che i costi per il passaggio pedonale non sono elevati ritiene che possa essere opportuno e per una celere realizzazione, l’intervento dei privati. Livio Marrocco ritiene necessario intervenire, come primo passo, presso l’Assessorato al fine di chiedere ed eventualmente concordare le modalità di attuazione di programmi sulla Colombaia per poi addivenire ad una azione corale tra tutti gli associazionismi di volontariato cittadini interessati alla cultura, all’arte ed alla storia ed il Comune. Constatate le difficoltà burocratiche per lo svolgimento di tali attività è scaturita l’esigenza di un intervento da parte del Comune di Trapani che facendosi garante crei i presupposti per una continua fruibilità. A tal proposito viene proposto di interessarlo facendo rilevare che molti comuni della nostra provincia sono riusciti ad ottenere la gestione dei loro castelli ed a farli diventare luoghi di attrazione turistica, affinché assuma l’impegno di chiedere il trasferimento della Colombaia nel proprio patrimonio perché si possa realizzare una migliore operatività per quanto attiene sia la gestione sia la richiesta di fondi alla Comunità Europea per la sua ristrutturazione definitiva. Rosario Salone ha voluto ricordare che la storia della Colombaia comprende non solo i fatti più o meno cruenti ma anche la storia di nostri concittadini i cui progenitori erano spagnoli in servizio nel castello, tanto da riportare tuttora i loro cognomi molti dei quali terminanti con la “ez” (Martinez, Melendez, ecc.). Roberto Manuguerra ha posto l’attenzione sul progetto per un ponte/passaggio pedonale per la Colombaia che ha già proposto in diversi convegni ma che potrebbe avere la sua valenza nel momento in cui il progetto per l’uso del castello venga reso operativo. Pertanto bisogna tenere presente che a seguito dell’incontro con l’Assessorato sarà necessario coinvolgere il Comune di Trapani, gli associazionismi di volontariato e la cittadinanza. Di certo c’è il fatto che non si può andare avanti restando nel limbo delle mancate accettate proposte /richieste di utilizzazione dell’ex carcere.