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09/02/2016 06:30:00

Emergenza Rifiuti in Sicilia. I comuni dell’Ato Belice sul piede di guerra

Emergenza rifiuti in Sicilia. Nella gestione da parte della Regione Siciliana ci sono molte cose che non tornano, e non è una novità. Soprattutto per la provincia di Trapani, con i Comuni dell’ato Tp2 Belice che si trovano sul piede di guerra a fronteggiare l’emergenza.
Andiamo con ordine. Perchè a Palermo ci sono polemiche sul piano presentato dalla Regione per superare i problemi dello smaltimento dei rifiuti.
“Un Assessore regionale consapevole del proprio ruolo non dovrebbe avallare piani in cui si ipotizza in sei mesi l’incremento di decine di punti percentuali di raccolta differenziata senza prevedere un solo intervento concreto”. Questa la posizione della deputata M5S Claudia Mannino (Camera dei deputati), commentando i risultati dell’avanzamento nell’attuazione del piano presentato dalla Regione a Roma per superare entro la prima metà del 2016 le criticità impiantistiche. “Secondo il piano stralcio dello scorso giugno 2015 – spiega la deputata Mannino – ad oggi la Sicilia dovrebbe essere al 30% di raccolta differenziata! In realtà la Contrafatto e Crocetta quando hanno fatto predisporre il piano volevano solo una carta d’appoggio piena di finte promesse per elemosinare il silenzio del Ministero sull’ordinanza e per continuare a derogare la normativa ambientale e sanitaria. Gli stessi professionisti che hanno elaborato la bozza di aggiornamento del piano rifiuti hanno dichiarato che uno dei problemi riguarda la leggerezza con cui si fanno proiezioni e si prendono impegni non realistici, giusto per farne propaganda. Per affrontare un macigno come quello dei rifiuti in Sicilia ci vuole serietà, schiena dritta, assenza di interessi privati da tutelare – ad esempio dei soliti noti che con discariche e inceneritori hanno costruito e vorrebbero costruire fortune imprenditoriali “.
Sulla vicenda insieme alla deputata Mannino, rilanciano anche l’europarlamentare Ignazio Corrao e il parlamentare all’ARS Giampiero Trizzino. “Invece di continuare a nascondersi dietro un dito – dichiarano i portavoce M5s – la Contrafatto e Crocetta affermino pubblicamente che la sola strada che sono in grado di proporre alla Sicilia per i prossimi anni è quella della spedizione dei rifiuti fuori regione e si mettano al tavolo di concertazione con cittadini, associazioni ambientaliste, Comuni, SRR ed ex Province per elaborare un nuovo percorso virtuoso in cui porre al centro la salute delle persone e la tutela dell’ambiente. Non proponiamo nulla di straordinario, questo è previsto dalla legge, il piano rifiuti va elaborato in questa maniera e va sottoposto a valutazione ambientale strategica. Abbiamo già inviato una diffida affinchè il piano rifiuti rispetti questo percorso, se non riceveremo risposta a breve i vertici dell’Assessorato dovranno andare a chiarire il tutto direttamente in Procura e a Bruxelles, di fronte la Commissione Europea. Trasmetteremo inoltre un fascicolo completo all’Autorità Nazionale anticorruzione (ANAC) che proprio qualche giorno fa ha concluso una sua istruttoria sulle cause dei fenomeni distorsivi nella gestione dei rifiuti bacchettando la Sicilia per scarsa pianificazione“.


Intanto nei comuni dell’Ato Tp2 Belice continua l’emergenza, con il blocco della raccolta dei rifiuti e i Comuni che hanno dovuto fronteggiare con le proprie forze l’emergenza. Come a Petrosino, con l’assessore alle Attività Produttive, Luca Badalucco, che è intervenuto così.

“Nonostante l’emergenza causata dal blocco del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti da parte dell’ATO Belice, questa amministrazione si è attivata sin da subito per evitare ai cittadini ulteriori disagi non più tollerabili. Stiamo riuscendo con tanto impegno e vigilanza a pulire le strade e a fare la raccolta in queste giornate di Carnevale che vedono a Petrosino la partecipazione di migliaia di visitatori. Ringraziamo i cittadini per la puntuale collaborazione che stanno dimostrando. Il mio pensiero, che è anche quello di tutta l’amministrazione, va comunque ai lavoratori che in tutti questi anni hanno permesso a Petrosino di essere pulita, e oggi per una decisione arbitraria sono costretti a rimanere a casa. Da parte nostra c’è il massimo impegno e tutta la determinazione per fare ogni cosa necessaria a riprendere al più presto possibile il rapporto di lavoro con loro”.

 

Da Gibellina, il sindaco Salvatore Sutera e l’assessore Gioacchino De Simone, parlano di disastro della Belice Ambiente e della possibilità di uscire dall’Ato e gestire in proprio la raccolta rifiuti.

 

 


«I nodi sono venuti al pettine. L’ennesima emergenza in corso in Provincia di Trapani è il palesarsi di un disastro che va avanti da troppi anni e che non si riesce realmente a fermare. Stiamo facendo di tutto perché si metta per sempre la parola “fine” alla triste vicenda della Belice Ambiente S.p.A.» - durissime le parole dell’Assessore all’Ambiente Gioacchino De Simone.
Il Sindaco di Gibellina Salvatore Sutera è preoccupato ma, dal suo canto, è sicuro di avere i conti a posto e le idee chiare sulla gestione del ciclo dei rifiuti in città. «La mia amministrazione, al suo insediamento, ha trovato una situazione preoccupante sul fronte rifiuti e sta provando a intervenire con coraggio e determinazione. La gestione Commissariale continua ad addebitare la situazione ai Sindaci che, con sforzi importanti e scelte coraggiose, devono garantire il servizio, tenere alte le percentuali della raccolta differenziata e confrontarsi con problematiche molto più grandi delle realtà che amministrano».

La raccolta, intanto, a Gibellina è ripartita e già 2 giorni dopo il blocco la città è tornata pulita. Immediatamente dopo l’annuncio della Commissaria Sonia Alfano, l’amministrazione comunale si è messa al lavoro per non disperdere il lavoro dei cittadini più sensibili e da lunedì riparte con il normale ciclo della raccolta differenziata.

L’eredità trovata dall’amministrazione Sutera è, però, molto pesante con una elusione della tassa sui rifiuti oltre il 50%, pignoramenti per 4 milioni di euro, discariche abusive da bonificare e una situazione debitoria molto seria. A ottobre 2015, infatti, come certificato dal Commissario Regionale Loredana Ferrara, i rapporti tra il Comune e la Belice Ambiente S.p.A. registravano un contenzioso per circa 500.000 euro e fatture non pagate per oltre 200.000 euro. La situazione si rifletteva sul blocco degli stipendi degli operatori, indietro di 5 mensilità, e il rischio di una cessazione del servizio per morosità. Il Comune di Gibellina, nel dicembre 2015, con una anticipazione di cassa autorizzata, ha liquidato oltre € 150.000 a parziale ristoro del debito e ha pagato fatture per oltre € 300.000. Agendo in sostituzione della Belice Ambiente S.p.A., l’amministrazione di Gibellina ha anticipato quasi 250.000 euro per i conferimenti alle piattaforme autorizzate, per il carburante dei mezzi della Belice Ambiente, per il noleggio di mezzi per la raccolta, per i pignoramenti in atto. Il Comune, in attesa del PEF a consuntivo 2015, ha provveduto a segnalare disservizi alla Belice Ambiente per oltre 50.000 euro, mancati incassi per la raccolta differenziata per oltre 20.000 euro. «Se la matematica non è una opinione, Il Comune deve alla Belice Ambiente una somma complessiva inferiore a € 50.000, peraltro già in fase di liquidazione. Tutto ciò rende ingiustificato e ingiustificabile il blocco del servizio sul territorio del nostro comune» - chiarisce il Sindaco Sutera.

«Si abbia il coraggio di attribuire le responsabilità a che è realmente responsabile e soprattutto si conceda la possibilità ai Comuni virtuosi, come il nostro, di andare avanti sulla strada delle sostenibilità. Sganciarsi dal carrozzone Belice Ambiente è oggi un dovere nei confronti dei cittadini anche perché, avanti così, la situazione trascinerà il Belice verso il disastro ambientale» - continua l’Assessore De Simone. «Sul territorio di Gibellina si effettua la Raccolta Differenziata porta a porta con percentuali che, nei mesi scorsi, hanno raggiunto il 50%, si registrano quasi 100 conferimenti al mese all’Isola Ecologica, sono state istallate quasi 200 compostiere domestiche, sono state avviate campagne di sensibilizzazione e controlli puntuali, elevate multe a chi non differenzia. Il blocco di tutte le attività è un rischio che non correremo, non butteremo alle ortiche gli sforzi dei cittadini che hanno dimostrato sensibilità e voglia di ripartire».

Il Comune di Gibellina sta valutando seriamente l’opportunità di uscire dall’ATO e partire con la gestione comunale: in queste ore sono state avviate le procedure per la gestione in proprio delle Convenzioni per la raccolta differenziata, la requisizione dell’isola ecologica, la verifica di mercato per l’avvio della gestione in economia.