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11/03/2016 08:54:00

Carte di credito clonate, due condanne a Marsala

 Il giudice Sara Quittino ha condannato due marsalesi coinvolti in un’indagine della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura sull’utilizzo di carte di credito americane Visa “clonate” o “di provenienza illecita o comunque falsificata o alterata”. Con queste carte i protagonisti della vicenda versarono notevoli somme di denaro sui conti correnti bancari intestati alle loro aziende. Ad essere condannati sono stati Riccardo Di Girolamo, 37 anni, e Vincenzo Daniele Marino, di 36. Di Girolamo è stato condannato a 10 mesi di reclusione e 400 euro di multa, mentre Marino a 8 mesi e 110 euro di multa. E’ stato, invece, assolto Giuseppe Genna, di 56 anni, a carico del quale c’erano solto le dichiarazioni di un altro indagato, Francesco Panico, quello del locale “Bocca di rosa” di contrada Digerbato, già condannato con patteggiamento.  Gli avvocati difensori ono Edoardo Alagna, Giovanni Gaudino e Stefano Pellegrino.

A Di Girolamo sono stati contestati movimenti di denaro con carta Visa per 3 mila, 6 mila, 10 mila e 26 mila euro. A Marino per 42 mila euro. I fatti risalgono al 2009. Di Girolamo era titolare del mobilificio Dgr, Marino della Sicilycar e Genna di un autonoleggio. Con le carte clonate, su tre diversi conti correnti del Monte dei Paschi di Siena, furono complessivamente versati 127 mila euro. Su ordine della magistratura, le somme furono sequestrate dalla Guardia di finanza della Procura. Qualche anno fa, i nomi di Di Girolamo e Genna sono stati citati, seppur non indagati, a quanto pare, anche nell'inchiesta che portò, a Mazara, all’arresto di Gaetano Riina, fratello di Totò “u curtu”, per decenni capo indiscusso di Cosa Nostra. In un’intercettazione Di Girolamo parla proprio con Gaetano Riina dell'inaffidabilità, a suo dire, di Genna, che aveva incassato, pare, 46 mila euro con un’estorsione sui lavori in una strada provinciale a Salemi da distribuire tra le “famiglie” mafiose di Mazara e Trapani. E Riina avrebbe condiviso le lagnanze del Di Girolamo sul Genna. Quest’ultimo, originario di Paceco, è già noto alla giustizia in quanto ha precedenti penali per associazione a delinquere ai fini della truffa assicurativa per i veicoli a noleggio, bancarotta fraudolenta, emissione di assegni a vuoto.