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15/03/2016 06:30:00

Garanzia Giovani è un flop. Lo dice l'assessore Miccichè che "spera" nella seconda fase

Alla fine, visto l’andamento che ha avuto e come si è strutturato in Sicilia il progetto Garanzia Giovani si è rivelato un vero flop. Un flop piuttosto caro che mettendo a disposizione 178 milioni di euro si prefiggeva l’obiettivo di inserire nel mondo del lavoro i giovani siciliani tra i 15 e 29 anni di età, offrendo una possibilità di impiego e formazione, apprendistato, tirocini retribuiti, servizio civile e sostegno all’imprenditorialità. Torniamo ad occuparci di Garanzia Giovani, lo avevamo fatto già diverse volte, quando, dopo le tante denunce fatte dagli stessi giovani che svolgevano il tirocinio, ci si accorgeva che qualcosa non andava per come doveva, e gli stessi tirocinanti avevano il timore di non essere pagati alla fine del lavoro. Quella paura manifestata qualche mese addietro, ora è diventata una realtà, confermata dallo stesso assessore regionale al Lavoro, Gianluca Miccichè, che si dice preoccupato per i pagamenti perché, a fronte delle somme stanziate sono stati attivati più tirocini di quelli che era possibile fare; “non si è fatto un adeguato monitoraggio - ha detto l’assessore Miccichè -, e ora molti ragazzi rischiano di non prendere le 500 euro mensili se non si troveranno altri finanziamenti a Roma”.

Proprio l’alto numero dei tirocini è la causa principale del flop di Garanzia Giovani in Sicilia. Nella nostra Regione, infatti, sono stati quasi 48 mila i tirocini, esattamente 47 mila e duecento, e di questi solo l’8% sono stati trasformati in rapporti di lavoro definitivi, anche se a tempo determinato e legati al bonus alle aziende riconosciuto dall’Inps. La Sicilia si piazza all’ultimo posto di questa classifica, anche dietro e di parecchio, rispetto alle altre regioni del sud che hanno partecipato al programma. La Calabria, ad esempio, ha registrato un 40% di stage che si sono trasformati in contratti, la Campania il 41%, per non parlare delle regioni del nord; in Lombardia, ad esempio, il dato è del 45%. Il motivo per cui non si è arrivati a convincere le aziende ad assumere? Fra i tanti assessorati che si sono succeduti non si è più fatta una programmazione delle risorse disponibili e per evitare che si perdessero le somme si è continuato a puntare solo sui tirocini anzichè su altre forme come l’auto-impiego, le start-up o altri bonus. Quello che ne è venuto fuori è che la Sicilia ha speso tutti i fondi per tirocini, a volte anche i più disparati, ma solo 3900 sono diventati rapporti di lavoro di 12 mesi, nonostante gli 8 mila euro di bonus per gli sgravi contributivi per ogni lavoratore assunto. Ora c’è il mea culpa dell’assessore Miccichè che conferma il grave errore commesso: “Una mancata occasione e un errore fare solo tirocini sapendo che non sarebbero stati trasformati in rapporti di lavoro, nella nuova programmazione di Garanzia Giovani ridurremo di molto gli stage”.

Le parole dell’assessore sembrano dare quel tono di paradossalità in più alla vicenda, visto che c’era la consapevolezza di quello che si stava facendo e che si è speso tutto il budget a disposizione per i tirocini, e con i giovani stagisti che ancora non sono stati pagati che ora rischiano di non prendere le mensilità spettanti. Su Garanzia Giovani c'è l’intervento del rappresentante regionale della CNA Mario Filippello,  che conferma le perplessità delle imprese: “Non c’è certezza del bonus Inps e per questo le imprese sono timorose di assumere, inoltre non c’è stato un minimo di coinvolgimento nel programma. Fare solo tirocini serve a poco – continua Filippello -, molti ragazzi hanno visto cos’è il mondo del lavoro, ma non è così che si aiuta l’economia. Si doveva sfruttare meglio il grande budget a disposizione". A rincarare le critiche ci pensa anche il segretario regionale della Cgil Michele Pagliaro: “Aver fatto solo tirocini è stata una spesa inutile, che ha drogato il mercato del lavoro, perché per l’Istat il tirocinante è un lavoratore e quindi i dati sull’occupazione siciliana sono falsati".

A breve, come ha confermato Miccichè, dovrebbe partire la seconda fase del programma, ma se non si apporteranno le giuste modifiche prima, ha senso ripartire con un qualcosa che non ha portato a nulla di concreto sul fronte occupazionale e ha comportato solo tanto spreco di denaro pubblico? Forse, prima di iniziare questa nuova programmazione, bisognerebbe fermarsi e capire che cosa si prefigge realmente l'iniziativa e non procedere in maniera frettolosa solo per la paura di perdere i finanziamenti. Ma in Regione, a cominciare dal Presidente Crocetta, sapranno cosa fare questa volta e quali misure adottare per promuovere realmente le iniziative e le politiche di sviluppo del lavoro? I dubbi, visti gli attuali risultati rimangono.