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09/05/2016 06:30:00

Mazara. Spiaggia in città. Cristaldi lo promette da anni. Ma il bagno è sempre vietato

Niente bagno a mare, anche quest’anno, davanti alla spiaggia in città a Mazara del Vallo. Dopo 11 anni di continui annunci e proclami da parte dell’amministrazione retta dal sindaco Nicola Cristaldi (Fratelli d’Italia), quel pezzo di litorale resterà precluso ai bagnanti. Eppure le ultime dichiarazioni, fatte a febbraio scorso dal Governo cittadino, erano di tutt’altro tenore.

AVVIATO L’ITER PER LA BALNEABILITA’ – Cosi recitava l’ennesimo comunicato stampa emanato dal Comune il 12 e, poi, di nuovo il 24 febbraio scorso: “Le nuove analisi effettuate dal Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Asp di Trapani – si leggeva nella nota – attestano che le acque antistanti la spiaggia in Città sono pulite e balneabili. Abbiamo avviato l’iter che ci condurrà in tempi brevi all’emanazione di una ordinanza di revoca del divieto di balneazione del tratto di mare prospiciente la spiaggia in città (tratto di area costiera compreso tra piazzale Giovan Battista Quinci e via Mario Rapisardi).  Il lungomare, da luogo degradato qual era fino a pochi anni fa, è stato da noi riqualificato con una grande operazione ambientale. L’esito delle analisi conferma che grazie alla messa in funzione del depuratore e la contestuale chiusura degli scarichi fognari nel lungomare, le acque sono tornate pulite e balneabili”. E aveva aggiunto a ruota l’assessore ai Lavori Pubblici, Silvano Bonanno: “È una bella notizia – che non ci coglie di sorpresa in quanto eravamo certi che le naturali correnti marine avrebbero consentito nel tempo di rendere balneabili queste acque”.

LA DOCCIA FREDDA – L’ennesimo stop al progetto è arrivato puntuale, come ogni anno, dalla Gazzetta ufficiale della regione siciliana. La spiaggia preferita del sindaco (“la spiaggetta in città”) ricade, infatti, in ambito portuale: quello esteso in lunghezza per tre chilometri (compreso tra i lungomare Fata Morgana, all’altezza del civico 154, e S. Vito fino al n. 85).

IL DECRETO PARLA CHIARO – L’atto amministrativo dell’assessorato alla Salute (che fissa anche inizio e fine della stagione balneare) in materia è lapalissiano. Il provvedimento regionale viene emanato ogni anno, a inizio primavera, ed è deciso seguendo le indicazioni date a livello di circondario marittimo. Nell’allegato 8 al decreto – emanato nella GURS (Gazzetta ufficiale regione Sicilia) il 18 marzo scorso – tra i “tratti di mare e di costa non adibiti a balneazione per altri motivi” c’è l’area portuale di Mazara e, quindi, anche la ‘spiaggia in città’. L’inquinamento presunto o meno delle acque, in pratica, non c’entra nulla.

MA NON C’È ANCORA TRACCIA DEL DIVIETO – Bizzarria vuole che a emanare l’atto che nega la balneazione dovrebbe essere, ogni anno, il primo cittadino stesso che, in questo caso specifico profonde continue attenzioni ed energie su un progetto quantomeno strampalato poiché in ambito di divieto portuale. Se, però, negli anni passati l’ordinanza sindacale di interdizione era stata emanata già, quest’anno, a fine aprile, non ve n’è ancora traccia alcuna sul sito web istituzionale del Comune. E la cosa è alquanto strana perché è pure una violazione di legge. L’assenza dell’ordinanza sindacale è confermata, viepiù, dal ‘portale acque’ del ministero della Salute, ove – nell’apposita pagina dedicata al Comune di Mazara – si può leggere: “Ordinanze sindacali di divieto alla balneazione: non sono presenti interdizioni nel Comune selezionato”

IL RESTO DELLE ACQUE È ECCELLENTE O FORSE NO – Dallo stesso portale delle acque emergono altri dati inquietanti relativo al 2015 ed al 2016: i prelievi, nei mesi estivi, non sono stati effettuati in quasi tutti i siti monitorati (si fa per dire). I sei punti di prelievo sotto controllo ogni anno sono: 1) Bar pizzeria tabacchi San Vito; 2) c/da Le Sciare - prosp. via Orsa minore; 3) Chiosco dello sport-Tonnarella; 4) discoteca Kursala–Scogliera; 5) via Nettuno–Scogliera; 6) viale Marrone-Triglia Corleo). Tra fine marzo e primi di aprile scorsi, tutti hanno dato esito con acque balneabili allo stato “eccellente” in relazione alla presenza di ‘escherichia coli’ ed ‘enterococchi’(limite massimo, rispettivamente di 200 e 500). Ma c’è, in qualche caso, il trucco.

I PRELIEVI FANTASMA – La durata dei prelievi deve anticipare di qualche giorno e poi seguire un identico periodo rispetto alla stagione balneare che, in Sicilia, apre il 1° aprile e chiude il 31 ottobre. Andando a scandagliare con maggiore attenzione i singoli luoghi nei quali si effettuano i prelievi dei campioni di acqua marina emerge che: ‘l’analisi della stagione precedente’ per il primo sito, non ha registrato alcun dato per quattro mesi su otto per “Assenza del campionamento previsto”, nel periodo tra il 22 giugno ed il 17 settembre 2015; il 20/5/2015 ‘nessun prelievo effettuato’ e poi nuovo black out nel periodo tra il 19 agosto ed il 19 ottobre 2015 per il secondo sito; altra “Assenza”, al 30 marzo di quest’anno, anche a Tonnarella e, stessa cosa, accadde il 31/3/2015 e, poi, nuovamente nel periodo tra il 22 giugno ed il 19 ottobre 2015; nessun “campionamento previsto” anche per il quarto sito, al 30 marzo, e, poi, nuovamente nel periodo tra il 20 maggio ed il 19 ottobre 2015; privo anche il quinto sito, al 30 marzo di quest’anno, e, stessa cosa, accadde a maggio, giugno, agosto, settembre e ottobre del 2015; medesima ‘carenza’ a marzo 2016 per il sesto sito e, a marzo, giugno, luglio, settembre e ottobre del 2015.
Dare una pagella “eccellente” a un litorale, monitorato a macchia di leopardo, pare quantomeno ottimistico, soprattutto quando i risultati mancano nei periodi estivi, momenti nei quali si registra il maggiore affollamento dei litorali.

Alessandro Accardo Palumbo
Twitter: @AleAccardoP