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25/11/2016 06:00:00

La vertenza sulla tonnara di Scopello. Il Comune di Castellammare fa un passo indietro

 Com'è finita la storia della tonnara di Scopello a Castellammare del Golfo? L'accesso è libero o no? E' una vicenda che ha tenuto banco per un'estate, con appelli, petizioni, sit - in, e che ha interessato anche la magistratura. Siamo in uno dei luoghi più belli della provincia di Trapani, che però è privato. Ma il Comune di Castellammare sostiene che, essendo in area demaniale, l'accesso e al fruizione del mare sia pubblico. 

Al momento, stanno avendo ragione i privati. Il Comune aveva fatto un'ordinanza per regolare l'accesso alla tonnara, i privati hanno fatto ricorso, e il Tar, il tribunale amministrativo di primo grado, gli ha dato ragione. Non si può entrare. Lo stabilisce una sentenza del Tar del 28 Settembre. 

Adesso il Consiglio comunale di Castellammare del Golfo ha deciso di dare mandato al legale del Comune per presentare ricorso al Consiglio di Giustizia amministrativa, che è in Sicilia l'organo di appello per le sentenze del Tar. Ma si è deciso anche di cercare un accordo con la proprietà. "Non abbiamo interesse a fare la guerra - dice il Sindaco Nicolò Coppola - perché nella guerra perdono un po’ tutti; vogliamo, invece, pervenire ad una soluzione condivisa che rispetti il bene monumentale e la proprietà privata e, nello stesso tempo, accolga le istanze dei cittadini e dell’associazionismo". L'accordo però va trovato in fretta. Infatti il Comune deve fare ricorso al Cga entro il 27 Novembre, se no scadono i termini.

Ma cosa vuole fare il Comune nella tonnara? Si parla della “creazione di un Polo museale, con la possibilità di dare origine ad una sinergia tra il Comune, la proprietà e le scuole di Castellammare del Golfo per lo svolgimento dell’alternanza scuola lavoro e la realizzazione di eventuali progetti, dando la possibilità alle scolaresche della città di visitare il complesso monumentale gratuitamente. A tal proposito il Comune di Castellammare del Golfo si renderà disponibile al partenariato con i proprietari del complesso monumentale al fine per attingere a contributi comunitari”. Il Consiglio comunale chiede anche la “disponibilità gratuita del sito per la realizzazione, da parte del Comune, di manifestazioni annuali aventi rilievo nazionale ed internazionale, da concordare preventivamente con la proprietà della Tonnara” e la “disponibilità da parte dei proprietari della Tonnara, a rendere fruibile gratuitamente l’intero sito, comprensivo sia del bene monumentale sia del mare antistante, ad un numero predeterminato di visitatori e in periodi prestabiliti, da concordare preventivamente tra le parti”, quindi “collaborazione fattiva con i proprietari del complesso monumentale della Tonnara, senza oneri per il Comune, al fine di creare, potenziare o migliorare servizi e infrastrutture di Scopello”.

La vicenda ha anche risvolti politici. Perché, in pratica, nel 2014, il consiglio comunale aveva votato all'unanimità un atto di indirizzo che impegnava l'amministrazione a fare tutto il necessario affinché fosse garantito il libero accesso al mare della tonnara di Scopello, e adesso la giunta ha messo in discussione la decisione di allora. Molto duro in una nota è il movimento Cambiamenti, che parla di "una scelta politicamente furba e cerchiobottista che dal punto di vista amministrativo dimostra, ancora una volta, quanto a questa giunta manchi il coraggio di amministrare e come ancora una volta, vuol dividere le responsabilità della propria incapacità amministrativa con la maggioranza consiliare che si è abbondantemente prestata a questo indecoroso gioco".

“È una delibera debole tecnicamente e politicamente e, soprattutto, inaccettabile per rispetto della cittadinanza. L'atto di indirizzo portato in consiglio è stato votato con l'approvazione di un emendamento che stabiliva di intraprendere una trattativa immediata con i proprietari, subordinando il ricorso al Cga all'esito del fallimento del negoziato di cui non si conoscono le richieste del Comune",  è invece il parere della deputata M5S all'Ars, Valentina Palmeri. "L'atto - dice la deputata - è debole tecnicamente e politicamente. Tecnicamente perché il ricorso va fatto in ogni caso, in quanto, se dovessero giungere intese accettabili per la cittadinanza, il Comune in qualunque momento, anche prima della sentenza, potrebbe dichiarare 'la perdita d'interesse'. Politicamente, perché il Comune dimostra una disponibilità ad un accordo al ribasso abdicando alle questioni di principio costituzionale e alle previsioni normative che garantiscono la 'libera fruizione', aspetti, questi, che non sono contendibili”. “Poi – si chiede la deputata - con chi trattano? A seguito di contenziosi giudiziari tra i comproprietari l'attuale consiglio di amministrazione della comunione è stato delegittimato, quindi un eventuale accordo potrebbe non avere alcun effetto vincolante, ma al contrario fare divenire definitiva solo la sentenza del Tar. La controparte è proprietaria dei locali della tonnara e degli spazi circostanti, certamente non del mare e dei celebri faraglioni, quelli sono patrimonio dell'umanità e il diritto all'accesso va garantito, senza se e senza ma, da tutta una normativa di rango europeo e nazionale alla quale non si può abdicare".
“Ora – conclude Palmeri - si rischia di perdere definitivamente la possibilità di rivendicare qualsiasi diritto di accesso al mare, anche in futuro. Puntare su una trattativa adesso rappresenta un atto di debolezza e una indecorosa marcia indietro dell’amministrazione e del consiglio comunale rispetto a quanto detto e affermato negli ultimi due anni”.