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16/10/2018 06:00:00

Demolizione delle case abusive a Triscina: parla il commissario di Castelvetrano

 C’è un concetto molto semplice, che però fa ancora fatica a passare: la demolizione delle case abusive di Triscina non è una battaglia personale del commissario straordinario Salvatore Caccamo. Ma un obbligo di legge al quale la commissione, che in questo momento amministra il comune di Castelvetrano sciolto per mafia, non può sottrarsi.

E’ una cosa che non andrebbe confusa con le priorità di soluzione dei problemi della città. I social (e i bar) sono pieni di considerazioni del tipo “Con tutte le cose che ci sarebbero da fare, ci si sta fissando (o, peggio ancora, questo commissario si sta incaponendo) con l’abbattimento delle case abusive di Triscina”. Le cose però non stanno affatto così perché, anche se si può essere più o meno d’accordo, si tratta ormai di un obbligo imprescindibile.

 

Un obbligo che non può essere cancellato, né allontanando il mare con gli attenuatori d’onda in cemento armato, né ricorrendo al Tar e al Cga.

Le ruspe non potranno essere fermate nemmeno dall’ultimo ricorso che una cinquantina di ex proprietari di case abusive ha deciso di presentare al Cedu, la Corte europea dei diritti dell’uomo, e alla Corte dei conti.

Secondo gli avvocati Giovanni Lentini, Eugenio e Davide Brillo e Valentina Blunda, la confisca sarebbe illegittima, nei casi in cui non è “seguita da una sentenza di condanna penale per abusivismo edilizio”. Ed inoltre (da qui l’esposto alla Corte dei conti), “il mutuo di tre milioni di euro che il comune ha contratto non potrà mai essere recuperato se non in minima parte e questo rende inattendibili le condizioni di rientro”.

 

Ne abbiamo parlato con il commissario straordinario, Salvatore Caccamo.

 

Ci può sintetizzare come stanno le cose sul fronte delle demolizioni? Davvero ci sarebbero problemi con la Corte dei conti, per il rientro delle somme, così come hanno detto gli avvocati che cureranno il relativo esposto? Si profilerebbe una sorta di danno erariale?

 

Paralare di danno erariale è assolutamente pretestuoso. Si tratta di un obbligo di legge.

Partiamo dal fatto che c’è un illecito che è stato perpetuato negli anni. Tanto la procura della Repubblica, quanto la Regione Siciliana che vigila sul Demanio, mi dicono che devo demolire. E non basterebbe rispondere che il comune non possiede le risorse economiche necessarie da anticipare. Perché per farlo, posso attingere al fondo rotativo previsto dal dettato normativo.

Si tratta di un percorso legislativo che mi viene già segnalato anche dalla stessa procura della Repubblica, con un’ordinanza emanata dall’autorità giudiziaria, oltre che dalla Prefettura.

 

In tanti dicono che non si tratta di una priorità e che ci sono problemi più importanti da risolvere.

 

Non è un problema di priorità. La città di Castelvetrano ha una serie di problematiche di carattere gestionale. E su quelle, certo, ci sono delle priorità. Ma in presenza di un reato, occorre applicare la legge. E la legge mi impone di ricorrere a questo fondo rotativo della cassa depositi e prestiti. Ma non è una priorità, è un obbligo. Se io non adotto il provvedimento di demolizione, vengo denunciato da parte della Regione e della procura della Repubblica per omissione di atti d’ufficio, perché non ho applicato ciò che ha disposto l’autorità giudiziaria.

 

Gli avvocati che cureranno il ricorso al Cedu hanno detto che “soltanto la saggezza e il senso di equilibrio potrebbero bloccare le demolizioni”.

 

Non esiste alcuna mia discrezionalità, come ho detto, è un obbligo di legge. L’amministrazione comunale  non può stabilire se le demolizioni siano prioritarie o meno.

In maniera pretestuosa sono state tentate tutte le strade (ricorsi al Tar, Cga, Richieste al presidente della Regione), che sono però state tutte vanificate.

 

Quando verranno abbattuti i primi edifici abusivi?

 

A breve verranno demoliti i primi 9 immobili per i quali è intervenuta sentenza della procura della Repubblica. Ho già fatto una prima riunione con gli uffici tecnici, per la programmazione delle attività ed inviato il relativo rapporto in Prefettura, da dove pianificheranno le operazioni.

Vorrei essere chiaro: io non ho il personale obiettivo di buttare giù le case. Non è così. Qui non siamo sul campo discrezionale, sono obbligato. Quello che non hanno fatto le amministrazioni precedenti, oggi devo farlo necessariamente io.

 

Egidio Morici