La presente al fine di richiederVi, in ottemperanza al diritto di replica e in forza della normativa vigente in materia di stampa, la rettifica dell’articolo"Dai cinesi a Marsala mi hanno fatto scambiare 50 euro per avere due centesimi", relativamente a quanto asserito in merito ai rapporti tra il Sindaco di Trapani, Sig. Giacomo Tranchida, e la YES Srls.
Tale articolo trae origine dall’indignato racconto pubblicato da una cittadina marsalese sul gruppo FB “sei di Marsala? Ojèèèè”, ove la stessa lamentava di essere “stata costretta” dalla cassiera del punto store della Yes srls a cambiare 50 euro, poiché le mancano “due centesimi” per corrispondere il prezzo di quanto acquistato.
Tale post, tuttavia, è stato rimosso dall’autrice. Chissà come mai!? Il gesto è stato etichettato dal giornalista come una vera e propria “mancanza di cortesia”, quasi a voler sostenere che conseguire il prezzo lecitamente pattuito sia un vero e “proprio sgarbo” verso la clientela pur munita del denaro occorrente! In sintesi, lo sconto non va (ri)chiesto ma estorto, pena essere messi alla berlina sui social network e sugli organi di informazione locale.
Si sorvola sulla “sensazionalita’ della notizia”, totalmente priva, data la sua futilità, di rilevanza pubblica e quindi non degna di essere portata al cospetto della collettività. Ma tant’è, non spetta a questo difensore dettare la linea editoriale del Vostro periodico.
Ciò che invece va evidenziato è la circostanza per cui, il giornalista, prendendo spunto da un futile “episodio di cronaca” (la prossima volta, perché no, il giornale si potrebbe occupare di scrivere dei commessi dei supermarket che pretendono il pagamento delle buste di plastica sic!), abbia inteso strumentalizzare la NON notizia (tale è un fatto privo di rilevanza collettiva), a discapito dell’immagine e della serietà della Yes srls.
In vero, pur volendo sorvolare sulla “(ir)rilevanza” della questione messa in evidenza, giova denunciare la assoluta NON veridicità di quanto riportato successivamente nell’articolo in questione. Il giornalista (peraltro rimato anonimo) ha – in maniera tutt’altro che sibillina – insinuato l’esistenza di un accordo privato tra il Sindaco di Trapani e la società mia assistita, circa la realizzazione del villaggio di natale, quasi a voler adombrare “favoritismi e mercimoni”, salvo, poi, dissimulare con la pubblicazione di un avviso aperto a tutti i commercianti da parte dell’Ente interessato.
Tutto ciò si apprende con stupore, laddove si consideri che nulla di quanto riportato corrisponde al vero, risolvendosi solo in una grave ed infamante accusa nei confronti dei miei assistiti e del Comune di Trapani.
E’ bene ricordare che buona norma, non solo deontologica, è quella di verificare le l’autenticità dei fatti oggetto di pubblicazione e assicurarsi della genuinità delle fonti.
Nel caso in esame non v’è dubbio che tanto il giornalista, quanto il direttore responsabile, ha “dimenticato” di verificare la notizia, facendo, pertanto, venire meno il requisito essenziale del diritto di cronaca, ovverosia la veridicità del fatto, oggetto di narrazione obiettiva.
Tutto ciò premesso, si precisa che della rettifica dovrà darsene notizia con le stesse modalità riservate alla pubblicazione dell’articolo. Restano salvi i diritti dei miei assistiti che saranno tutelati nelle opportune sedi giudiziarie.
Distinti saluti.
Roma, lì 25 ottobre 2018
Avvocato Giuseppe Rando
- qui il pdf della nota di rettifica -
Avvocato,
ha centrato il punto: non tocca a lei dettare la linea editoriale del nostro "periodico". Così come non tocca a noi stabilire cosa vendere in un negozio, o come comportarsi con la clientela. Però a noi tocca, se ci va, raccontarlo: se una persona si lamenta per una vicenda riguardante un resto di due centesimi, in uno dei negozi più frequentati in città, nel suo piccolo è una notizia. Non facciamo un'edizione straordinaria, ma è una cosuccia simpatica da raccontare, senza pregiudizi, senza fare il tifo. Tant'è che non abbiamo scritto se il commesso o chi per lui ha fatto bene o ha fatto male a fare scambiare 50 euro per 2 centesimi di resto. Ma è una cosa che nei social è girata molto, se ne è discusso. A proposito, non so a Roma, o in Cina, ma nel nostro pc, a Marsala, ieri il post della signora era ancora lì.
Avvocato, davvero, non è cosa sua dettare la nostra linea editoriale, ma più in generale occuparsi di informazione. Si farebbe il fegato tanto. Ma lei lo sa quanto vengo messo "alla berlina" (per usare una sua espressione) io ogni giorno per le cose che scrivo? Solo ieri mi sono preso tutto un giro di "penninvendolo", "giornalaio", etc. Un tizio, un avvocato, povero di idee e di linguaggio, durante la solita querela pretestuosa, mi ha definito un "killer mediatico" in un'aula di tribunale, e infine mi ha anche insultato pesantemente un altro tale, arrestato per droga, che non voleva che noi di Tp24.it raccontassimo il fatto. Sa quante minacce riceviamo, non solo sui social? E davvero lei e i suoi clienti fate tutto questo virivirì e vi ritenete messi alla berlina perché sui social vi criticano per i due centesimi?
Veniamo all'altra questione. Ieri sulla vicenda ci ha scritto anche il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, gran cacciatore di cacciatori di streghe. E continuo a non capire cosa ci sia di male a scrivere che c'era un'interlocuzione tra i cinesi di YeS e l'Amministrazione Comunale di Trapani per il Villaggio di Natale, e che poi si è preferito fare un bando. Che male c'è in quello che è accaduto? Nulla. Quale favoritismo o mercimonio c'è? E' l'azienda che mette i soldi e investe, mica viene pagata dal Comune...
E che male c'è a scriverlo? Non lo capisco. Se n'è parlato pure in consiglio comunale a Trapani, di questa vicenda. Cliccando qui può leggere l'intervento del consigliere comunale Lipari giusto giovedì.
Tra l'altro, in quel consiglio comunale, siede Massimo Toscano, fratello del Sindaco di Erice, Daniela, avvocato, che dicono essere stato vicino, per ragioni professionali, al gruppo YeS. Che male c'è? Nulla. Ma soprattutto: che male c'è a scriverlo?
Giacomo Di Girolamo