Quantcast
×
 
 
21/01/2019 15:27:00

Il Pd verso i congressi. Il punto della situazione in provincia di Trapani

 Il Partito Democratico parte dai congressi nazionali, sono in formazione le commissioni per il congresso, provincia per provincia.
In questa prima fase pare che siano in maggioranza i renziani, questo è un dato importante: i notabili del partito sono tutti per Nicola Zingaretti, il governatore del Lazio che è pronto a guidare il partito a livello nazionale.

Sabato pomeriggio è stata convocata la commissione per la provincia di Trapani, una commissione che solitamente si autoconvoca ma nel caso specifico ha proceduto direttamente il segretario provinciale, Marco Campagna, per far ottemperare alle scadenza gli appartenenti alla stessa commissione.

Sono undici i componenti, si tratta di Dario Caltabellotta, Monica Di Bella, Vincenzo Grassellino, Paolo Piccirillo, Andrea Vanella, Valentina Villabuona, Giuseppe Vultaggio, Ina Agate, Nicola Biondo, Peppe Casabella, Roberto Calvaruso.
Nella stessa seduta di sabato pomeriggio i membri hanno eletto il loro presidente nella figura del marsalese Vincenzo Grassellino, marito dell’assessore Anna Maria Angileri. L’elezione non ha trovato unanimità, ci sono stati quattro astenuti (Villabuona, Vultaggio, Agate, Biondo), una astensione dovuta al fatto che la mozione nazionale sposata non è quella di Maurizio Martina ma di Nicola Zingaretti, un percorso naturale dopo il sostegno a Teresa Piccione per il congresso regionale.
E’ stato chiesto da alcuni componenti della commissione, al presidente Grassellino neo eletto, di procedere per l’elezione del nuovo segretario provinciale lo stesso giorno del congresso nazionale, così come avverrà in altre province della Sicilia, per evitare che gli iscritti siano chiamati più volte presso i circoli per votare, Grassellino ha ritenuto di non mettere ai voti la proposta.
Il mese di marzo non è lontano e si procederà con la votazione del segretario nazionale, i due maggiori competitor sono Zingaretti e Martina, i renziani puntano sul secondo.
Il Pd si muove bene in Sicilia in questi ultimi trenta giorni, il segretario Davide Faraone torna a far parlare dei dem, non teme le piazze e da sit in in sit in affronta problematiche e criticità che finora sono state solo evidenziate attraverso delle note stampa.
Non è semplice questo nuovo corso del Pd, il partito è stato troppo tempo dentro le stanze, tra le nicchie, ha ignorato la gente, il proprio elettorato. Adesso la nuova aria fa fatica a trovare compiacimento, le piazze non hanno un forte richiamo, il coraggio di Faraone è proprio quello di non temere le quattro anime presenti ma è nel richiamo alla condivisione di idee e di progetti che smarcherà il partito da vecchie logiche e correnti.
E se le manifestazioni di piazza sortiscono pochi effetti è anche vero che adesso il Pd c’è, dice la sua, affronta le questioni, lo fa con la testa bassa di chi vuole lavorare senza faide e con la consapevolezza che la politica si nutre non solo di consensi elettorali ma di dialogo vivo.
Il problema dei dem in questo momento non è essere tanti ma esserci, questo è già un traguardo dal quale partire per tracciare la rotta di nuove battaglie sociali.
I partiti non vanno traghettati alle urne ma tra la gente che ha la necessità di sentire i politici come amici, come vicini di casa, come persone con cui dialogare senza il distacco reverenziale di un tempo, è questo il vero posizionamento tattico.
Certo, adesso non ci sono più alibi, chi ha interesse a lavorare pancia a terra per la collettiva e per i territori lo può fare, basta individuare i punti di forza e le persone giuste che hanno un radicamento forte e che non utilizzino la sigla per posizioni personali da difendere.
Alcune le parole chiave da cui partire: sicurezza, infrastrutture, uguaglianza, meritocrazia, pari opportunità, consapevolezza e buona pratica di una politica all’ascolto dei cittadini.