Che il Pd non goda di ottima salute è cosa nota, le faide interne non cessano nemmeno con i cambi di nome.
E’ un partito diviso, al proprio interno ci sono due anime e una lavora per escludere l’altra, affermando la propria politica.
Accade a livello nazionale, a cascata poi sui territori.
I dem fanno finta di non capire voltandosi dall’altra parte, questo muro contro muro che non interessa a nessuno porta allo svuotamento elettorale, eppure ci si ostina a mettere bandiere e a imporre il proprio nome.
Si può stare dentro una casa dove non si è i benvenuti?
I circoli dovrebbero andare a votare tra oggi e domani, per la mozione dei candidati alla segreteria nazionale.
Intanto è stato accolto, dalla commissione regionale, il ricorso che la minoranza della commissione di Trapani ha presentato chiedendo la nullità della nomina del presidente Vincenzo Grassellino e che la stessa commissione venisse equilibrata, formata adesso da otto uomini e tre donne.
Non in ultimo si eccepiva la presenza di un membro della commissione, Paolo Piccirillo, con una tessera del 2018, non consentito dallo statuto.
Il ricorso è stato presentato solo due giorni fa ed è stato accolto, la commissione regionale ha deciso di mandare un commissario, Giuseppe Bruno, a supervisionare la regolare procedura.
Le contestazioni mosse dalla minoranza composta da Giuseppe Vultaggio, Valentina Villabuona, Nicola Biondo, Ina Agate, Monica Di Bella, hanno trovato accoglimento ma i circoli andranno ugualmente al voto.
La città di Trapani ed Erice avranno la stessa sede di voto, l’appuntamento per i tesserati è all’Hotel Tirreno, domenica 27 gennaio, dalle 16 alle 20; a Marsala si voterà presso il circolo dem di via Frisella, sempre domenica, dalle 10 alle 16.
A Palermo va anche peggio, il deputato regionale Antonello Cracolici ha parole dure nei confronti del suo stesso partito: mancanza di regole e non garanzia per tutti.
Un partito nel caos che ha fatto propendere Cracolici per il non voto, non si dice preoccupato per Nicola Zingaretti: è in netto vantaggio.
Ricorso presentato anche a Palermo da Rosario Filoramo e Tiziana Calabrese, membri della commissione provinciale, denunciano gravi anomalie e il non rispetto delle regole basilari, anche qui quello che non va giù è la convocazione telematica su whatsapp, nonchè l’esclusione di alcuni circoli dal congresso.