Sono tanti i messaggi di cordoglio che arrivano in queste ore dalla provincia di Trapani per la scomparsa dell'ex Prefetto Falco, morto improvvisamente nel sonno nella notte tra Sabato e Domenica.
"Ho avuto modo di conoscerlo e d’incontrarlo in momenti istituzionali ed informali e ho sempre apprezzato la grande competenza giuridica ed amministrativa, la determinazione nel coinvolgere i soggetti della vita istituzionale e sociale nelle grandi scelte che riguardavano il nostro territorio, la chiara presa di posizione nei confronti di chi, nella vita politica, economica e sociale si macchiava di attentati al bene comune. Il suo profilo morale attingeva ad una fonte spirituale importante che caratterizza la sua storia familiare. La nostra Diocesi gli riconosce il grande valore della “sinodalità civile”, cioè la spiccata capacità di riconoscere a tutti i soggetti della società civile il diritto/dovere di camminare insieme, nel rispetto delle leggi e della dignità di ognuno.Il suo stile continuerà ad ispirare quanti amano veramente la crescita del nostro territorio, la sua liberazione da condizionamenti più o meno occulti e la sua vocazione a condividere con tutto il paese e con l’Europa, le migliori risorse della sua storia civile e religiosa”. Questo il ricordo del Vescovo di Trapani Fragnelli.
Scrive il Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida: "L'inattesa scomparsa del Prefetto Falco che ha mirabilmente guidato per ben tre anni la Prefettura di Trapani ci lascia sgomenti. Vogliamo ricordarlo come integerrimo uomo delle istituzioni, schivo e riservato, attento ascoltatore e Uomo sensibile ai bisogni dei più deboli e capace di assumere decisioni coraggiose nei momenti più critici. Dott. Falco, la Citta di Trapani La ringrazia e La ricorderà nel tempo".
Molto personale il ricordo dell'animalista Enrico Rizzi. Eccolo:
Caro Prefetto Falco, ma cosa mi combina?
No. Non ci posso credere. Mai e poi mai avrei voluto dedicarle un post del genere e mi ritrovo a farlo con gli occhi stracolmi di lacrime.
Io che l’ho conosciuta a Trapani fin dal suo insediamento ho avuto la fortuna di apprezzare subito la sua bontà, i suoi valori, il suo modo eccezionale di rappresentare lo Stato.
Appena insediato è venuto a conoscenza del mio impegno giornaliero per i diritti degli animali e non ci ha pensato due volte ad alzare il telefono, chiamarmi personalmente per invitarmi nella sua sede Istituzionale. Mi ha fatto accomodare e con un sorriso che ricordo come se fosse accaduto ieri mi disse: “Lo Stato ha bisogno di giovani come lei e io sono qui per darle il mio supporto quindi da oggi noi due facciamo questa battaglia per i nostri amici animali insieme”.
Ricordo quel momento in cui Le chiesi una foto e lei mi disse: la voglio pure io però mi deve aiutare perché io con il cellulare sono un poco imbranato.
Fu così che mi diede il suo numero di cellulare. Tutto potevo immaginare che una persona importante come Lei poteva concedermi anche questo.
Da allora cominciammo a sentirci quasi ogni giorno per confrontarci su ciò che c’era da fare nella nostra provincia per fermare il drammatico fenomeno delle lotte tra cani. Grazie al suo preziosissimo intervento, riuscimmo a mettere in salvo oltre 50 cani pitbull.
Fui aggredito dai criminali locali che mi hanno sempre considerato come il primo responsabile che ha fermato i loro sporchi “affari”. In una occasione feci anche ricorso alle cure ospedaliere. Ricordo la sua telefonata, i suoi messaggini di conforto. Come se fosse mio padre. Il giorno dopo mi convocò in Prefettura e mi disse: “io voglio dormire sereno motivo per cui lei da oggi è sotto tutela da parte dello Stato perché non posso lasciarla da solo e ho il dovere di proteggerla”.
Mi abbracciò forte e mi disse: coraggio. E io scoppiai in lacrime dicendole grazie.
Nel 2016 andò via da Trapani e nonostante ciò siamo rimasti in contatto telefonicamente quasi settimanalmente per sapere come andava ad ognuno di noi la vita.
Di recente mi racconto’ di aver salvato un cagnolino dalla strada con sua moglie e di averlo chiamato “Enrico”, proprio come me.
Adesso lei ha deciso di lasciare questa terra, portando con se una parte di me.
Grazie per ciò che ha fatto per me e per la collettività. Grazie per essere stato un uomo davvero speciale. Grazie perché solo per merito suo (e gliel’ho sempre detto) non ho mai perso la fiducia nei confronti dello Stato e delle Istituzioni.
Grazie Eccellenza. Con immenso dolore, perché non si può morire a 64 anni.
Enrico Rizzi