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17/08/2019 06:00:00

Settimana di violenza e sangue in Sicilia. Quattro morti e un ferito. Ecco cosa è successo

Una settimana di violenza e sangue in Sicilia. Sono diversi gli episodi che nel corso di questi ultimi giorni, scatenati da futili litigi e aggressioni si sono trasformati in omicidi e vere e proprie tragedie.

Il 14 agosto è morto al Civico di Palermo il marocchino El Bad Sami, 41 anni, picchiato a calci e pugni a Marineo (Pa), da Rosario Vivona, 37 anni (nella foto qui a lato i due). La lite sarebbe scaturita dal fatto che Vivona, arrestato in un primo tempo per tentato omicidio, avrebbe voluto difendere una donna che in quel momento era malmenata dal marito.

I due si sono presi a calci e pugni la notte dell'8 agosto, in corso dei Mille, vicino al luogo dove Vivona gestisce un bar e dove lavora la moglie del maghrebino, anche lei nordafricana. Quello che si sa è che tra il marocchino e la moglie c’erano stati dei dissapori sfociati in un litigio. Dopo pochi minuti Vivona avvrebbe iniziato a picchiare la vittima con un pugno e quando era per terra semi svenuto è stato raggiunto da altri colpi che gli hanno provocato danni celebrali gravissimi. Soccorso dai medici del 118 e ricoverato al Civico di Palermo è poi deceduto.

In queste ore gli inquirenti stanno sentendo alcuni testimoni. I familiari della vittima da tempo vivono a Marineo, qui si è sposata la sorella e risiedono anche i genitori che si sono rivolti all’avvocato Franco per avere giustizia.  Rosario Vivona, che adesso è accusato di omicidio.

Il giorno di Ferragosto una assurda lite per un parcheggio, è finita in un duplice omicidio. E' L’incredibile fatto di sangue avvenuto ad Ucria, paese sui Nebrodi, in provincia di Messina. Due uomini, zio e nipote di 60 e 30 anni, sono stati uccisi a colpi di fucile. Si tratta di Antonino e Fabrizio Contiguglia, morti sul colpo mentre il responsabile del duplice omicidio scappava tra la gente impaurita. L'uomo, originario di Paternò, si è barricato in casa ed è stato arrestato successivamente dai carabinieri.

L'omicidio è avvenuto intorno alle 21, e c'è anche un ferito, un parente delle due vittime che è stato trasportato in gravi condizioni al pronto soccorso dell'ospedale di Patti. Subito dopo l'omicidio è scoppiata anche una violenta rissa tra due gruppi di persone vicine alle vittime e all'uomo che ha fatto fuoco

Si chiama Carlo Lo Monaco e ha 30 anni l’uomo che ucciso a coltellate il padre, Armando Lo Monaco, di 53, all’interno di una macelleria a Piazza Armerina.
L’uomo, che è stato arrestato nella sua abitazione dalla polizia subito dopo il delitto, avvenuto anche alla presenza della sorella, Elide, di 21 anni, ha risposto a tutte le domande del Pm dicendo di essere stato picchiato dal padre quando era adolescente. Lo Monaco fermato per atti di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, era stato sottoposto a Tso a causa delle sue condizioni mentali.

Il padre Armando in passato era stato condannato per maltrattamenti in famiglia anche nei confronti del figlio. L’uomo aveva abbandonato otto anni fa la moglie e i due figli per trasferirsi in Germania, dove si era rifatto una vita e dove aveva avuto altri due figli dalla sua compagna.

 Altro grave episodio è accaduto sempre questa settimana a Ragusa. Due uomini hanno litigato e uno ha dato fuoco all’altro cospargendolo di benzina l’altro e gli ha dato fuoco. La lite è stata molto violenta, calci e pugni. Poi l’epilogo. La vittima è stata prima ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Vittoria, poi trasferita nel centro grandi ustioni dell’ospedale Cannizzaro di Catania con ustioni sul 50% del corpo. L’uomo ha detto di essere stato aggredito da un conoscente.