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23/08/2019 06:00:00

Lo Zingaro, l'escursionismo e i soccorsi di questa estate. Parla il Maggiore dell'AM Mosca

Sono sempre di più le persone che praticano escursionismo in Italia. Con la stagione estiva cresce la voglia di vacanza al contatto con la natura e nel Bel Paese, sono tante le località mozzafiato, tra monti, colline e costiere che si prestano a questo tipo di turismo naturale, dove si possono effettuare lunghe passeggiate.

Per fare escursionismo sicuro, però, bisogna essere preparati in maniera professionale, perché i pericoli e gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Purtroppo sono diversi gli incidenti che questa estate hanno visto coinvolti diversi escursionisti in Italia e in Sicilia in particolare alla Riserva dello Zingaro.

Fortunatamente, la maggior parte dei casi si sono risolti con bel po’ di spavento per il malcapitato, con qualche frattura o contusione, ma qualcuno, purtroppo, come il turista francese Simon Gautier ha perso la vita. Il 27enne scomparso dal 9 agosto nel Cilento è stato trovato morto in un burrone. A individuare il corpo del giovane appassionato di trekking estremo e che viveva da due anni a Roma, dov'era impegnato a scrivere una tesi sulla storia dell'arte, sono stati gli uomini del soccorso alpino in una zona di Belvedere di Ciolandrea, nel Comune di San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno, dove era stato ristretto il campo delle ricerche.

Le mete preferite per le escursioni nel trapanese - In provincia di Trapani le mete preferite sono: Monte Cofano, Monte Bonifato, e soprattutto la Riserva dello Zingaro. Mete meravigliose dal punto di vista paesaggistico-naturalistico che diventano teatro naturale prediletto per chi ama fare le escursioni.

Tanti interventi di soccorso - Questa estate, come dicevamo, sono stati diversi gli interventi di soccorso effettuati da: Soccorso Alpino, Aeronautica Militare, Vigili del Fuoco e Capitaneria di Porto, proprio allo Zingaro, dove i pericoli non mancano a causa di un territorio e sentieri impervi, ma anche del grande caldo che in condizioni particolari di stress fisico può causare malori. Tra i casi di soccorso in cui è intervenuto un equipaggio dell’aeronautica militare c’è quello della turista napoletana di 24 anni, avvenuto mercoledì 31 luglio e che era stata colta da malore lungo il sentiero che conduce a cala Beretta. Il 23 luglio un elicottero HH-139A dell’82° Centro CSAR di Birgi ha soccorso una sedicenne palermitana in imminente pericolo di vita, presso la Riserva Naturale Orientata “Zingaro”.

Altro intervento il giorno 6 agosto. In pochi minuti è stato allertato il Soccorso alpino e speleologico siciliano che ha fatto partire due squadre della stazione Palermo-Madonie. I tecnici hanno raggiunto l'ingresso della riserva, lato Scopello e hanno proseguito a piedi fino al punto dove si trovava una donna di 32 anni, catanese, disidratata e non in grado di camminare. Prestati i primi soccorsi, per accelerare il trasferimento dell'escursionista è stato chiesto l'aiuto dell'Aeronautica Militare che ha inviato sul posto un elicottero HH139 dell'82° Csar di Trapani-Birgi. La donna è stata imbarcata con il verricello insieme ad un tecnico di elisoccorso e trasportata fino al campo di calcio di Castellammare del Golfo dove ad attenderla c'era un'ambulanza del 118.

Ecco altri interventi per gli equipaggi del 82° Centro CSAR sempre allo Zingaro. Nello specifico, il 13 agosto a favore di un romano di 33 anni colto da un malore, il 16 agosto per una bambina di undici anni colpita da forti coliche addominali ed il 18 agosto a favore di un ragazzo di 32 anni con continue perdite di sensi.  Mentre un altro intervento, il 14 agosto per soccorrere un turista colto da malore per disidratazione e affaticamento, il secondo in 24 ore è stato svolto del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano. Una donna di 52 anni, aveva perso i sensi mentre percorreva il sentiero costiero poco dopo cala Capreria, dal lato di Scopello. Ricevuta la chiamata dalla centrale del 118, una squadra della stazione Palermo-Madonie ha raggiunto a piedi l'escursionista, L.T., agrigentina, insieme ai sanitari che l'hanno stabilizzata.

 Riguardo all’attività di soccorso effettuata dall’aeronautica militare in provincia di Trapani, abbiamo sentito il Maggiore Angelo Mosca, pilota dell'82° Centro C.S.A.R. di Birgi e Ufficiale Pubblica Informazione del Reparto:

Mosca, siete stati impegnati in tantissime operazioni di salvataggio questa estate. Quante missioni avete fatto?

Maggiore Mosca: Dall’inizio dell’estate abbiamo fatto sette interventi, più la ricerca del giovane disperso in mare a Capo Granitola. Gli interventi, sono quasi tutti allo Zingaro. L’aumento del turismo in quella zona e soprattutto nel periodo caldo ha fatto sì che qualcuno si facesse male nei sentieri impervi o per il caldo stesso causando crisi respiratorie o altro. Abbiamo fatto diversi interventi per persone di diversa età. Non c’è una tipologia standard di escursionista in questi interventi. Può stare male chiunque, dal bambino, all’anziano, all’adulto mediamente in forze. Abbiamo soccorso una donna di 37 anni, una bambina di 11 anni, un uomo di 32 anni, un signore un po’ più anziano, ecc. Chiunque può star male se non adeguatamente equipaggiato e non affronta in maniera corretta il percorso dello Zingaro".

Lei vede la meraviglia dello Zingaro dall’alto, sorvolandolo quando va a soccorrere gli escursionisti, ma cosa si sente di dire per affrontarlo al meglio e per prevenire malori o infortuni?

Maggiore Mosca:"Non sono un esperto di escursioni ma sicuramente con un equipaggiamento adeguato si possono evitare distorsioni o fratture come è capitato con qualcuno che abbiamo soccorso, e con una buona dose di liquidi al seguito, acqua in particolare, si può evitare la disidratazione nelle ore più calde".

Mosca, assieme ai suoi colleghi del 82° Csar, siete sempre pronti ad intervenire, con i vostri elicotteri per prestare soccorso a chi ne ha bisogno e salvargli la vita.

Maggiore Mosca:"Noi siamo pronti a partire, sette giorni su sette, 24 ore al giorno. Lì dove ci chiamano e quando ci chiamano, cerchiamo di partire nel più breve tempo possibile, all’interno della nostra finestra massima di operatività che è di 120 minuti. Ma normalmente dalla chiamata alla partenza e addirittura all’arrivo sul punto, negli ultimi soccorsi non è passata più di un’ora e dieci minuti. In poco più di un’ora dalla chiamata all’arrivo sul punto dell’equipaggio. Anche nella settimana di Ferragosto non abbiamo fatto mancare la nostra presenza. Il nostro lavoro è quello e cerchiamo di garantirlo con il massimo dell’efficienza e della professionalità possibile. Poi è chiaro che intervengono con noi altre realtà, tipo il Soccorso Alpino che sovrintende alla sicurezza lì allo Zingaro e ad ogni volta in ogni attività di soccorso in quell’area, viene chiamato in causa e opera con noi, così come previsto dagli accordi con le forza armata e come previsto dai diversi addestramenti che con loro facciamo durante il corso dell’anno".