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04/10/2019 06:00:00

Il Piano per Trapani destinazione turistica. Ora i Comuni devono pagare: 2,3 milioni

 Non è solo un sito, ma la creazione di un marchio, di una destinazione turistica. I tempi? In primavera deve essere tutto online. I costi: 2,3 milioni di euro, al momento, ma potrebbero aumentare. Soldi che mettono i Comuni. “Ma devono affrettarsi a liquidare le somme, altrimenti non ce la facciamo”.

Entra nella fase calda il Piano di promozione del territorio pensato dal Distretto turistico della Sicilia Occidentale. Un piano su cui il Distretto, presieduto dall'assessore al turismo di Trapani Rosalia D'Alì, lavora da mesi, e di cui è circolata una versione di “prova” non proprio soddisfacente, soprattutto per i costi.
Alla conferenza stampa di ieri, in cui è stato presentato il Piano, oltre a d'Alì c'era anche l'esperto che sta gestendo il tutto, Marco Perniciaro, e l'assessore regionale al Turismo Manlio Messina.
Una conferenza stampa che è servita soprattutto per dire ai sindaci di metterci da subito i quattrini. Perchè sono proprio i Comuni a finanziare il Piano, con Trapani e Marsala che verseranno le quote più cospicue, circa 90 mila euro l'anno a testa.


Ma cos'è questo Piano? L'idea è quella di dare alla provincia di Trapani un nome figo, un brand, e creare da zero una destinazione turistica. Come: soprattutto attraverso il web. Un nuovo sito, una campagna di comunicazione massiccia, utilizzando soprattutto i social, e tutto quello che il web mette a disposizione per farsi vedere e conoscere nel mondo. Non solo web, perchè sono previsti anche materiali informativi cartacei e la partecipazione alle fiere.

I Comuni sottoscrittori dell’accordo sono: Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Favignana, Marsala, Mazara del Vallo, Paceco, Salemi, San Vito Lo Capo, Trapani e Valderice.

Un accordo che ricorda quello del co-marketing per l'acquisto dei voli Ryanair, durante i tempi d'oro di Birgi. Quell'esperienza però è finita male, con molti comuni che si sono tirati indietro. “Non succederà di nuovo – assicura d'Alì – percepisco entusiasmo nei sindaci e mi fido di loro. Ma devono liquidare presto le somme altrimenti non possiamo partire con i bandi”.
La presentazione del Piano arriva dopo le polemiche con il commissario del Libero consorzio comunale di Trapani che nei giorni scorsi aveva giudicato il Piano del distretto un “costoso doppione” di un'altra iniziativa dell'ex Provincia. Il Commissario Raimondo Cerami ieri non c'era, ed è stato fatto notare da d'Alì che “ha dato informazioni sbagliate e c'è stata una confusione istituzionale”. Il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida non ha evitato di dire la sua sul battibecco che c'è stato: “Cerami dovrebbe impegnarsi a farsi restituire i 2,5 milioni di euro del risarcimento per i danni all'aeroporto durante il conflitto libico e quelli promessi dal governo nazionale e poi metterli in questo piano per il territorio”. 

Per il resto il Presidente del Distretto Turistico Rosalia D'Alì, oltre a ripercorrere il lavoro svolto per arrivare alla fase esecutiva del progetto, si è soffermata sui passi successivi che prevedono la necessaria partecipazione, nei termini dell'accordo sottoscritto nel giugno scorso, dei Comuni del territorio. «Oggi il Distretto Turistico Sicilia Occidentale – afferma il presidente D'Alì –, insieme ai Comuni sottoscrittori dell'accordo del 6 giugno scorso, presenta la fase esecutiva del progetto per la creazione di una destinazione turistica del territorio della Sicilia occidentale. Come presidente del Distretto ho voluto fortemente questo momento pubblico di presentazione agli organi di stampa e alla città, per chiarire eventuali dubbi e correggere delle inesattezze che sono state diffuse, ma soprattutto per informare sull'avanzamento degli obiettivi che ci siamo dati, e su quanto faremo da oggi e fino ai prossimi mesi. La presenza, in questa sede, dell'Assessore al Turismo della Regione Siciliana Manlio Messina, sta a testimoniare quanto per me sia importante avere un dialogo e un confronto istituzionale con la Regione Siciliana, nell'interesse di un territorio che ha ancora ulteriori margini di crescita in termini turisti ed economici».


«Dopo la stipula dell'accordo con i 10 Comuni firmatari – prosegue D'Alì – come Distretto abbiamo lavorato alacremente per arrivare, dapprima all'individuazione delle professionalità necessarie all'avanzamento del progetto tra  le quali il responsabile amministrativo, l'esperto di destinazione, i componenti del comitato tecnico, e successivamente alla stesura del progetto esecutivo. L'iter procedurale da rispettare è stato lungo, visto che si tratta della spesa di denaro pubblico, ma abbiamo compiuto tutti i passi necessari per partire. Adesso occorre uno scatto in avanti. La fase esecutiva inizia con la pubblicazione degli avvisi pubblici per l'individuazione dei fornitori dei beni e servizi necessari per la realizzazione definitiva del piano di destinazione turistica. Oggi il Distretto Turistico della Sicilia Occidentale è pronto a partire con il progetto. Lancio un appello forte ai Comuni che hanno aderito all'accordo affinché siano mantenuti gli impegni assunti, nei termini di versamento delle quote concordate, per la realizzazione della fase esecutiva del piano di attratività della destinazione 'Sicilia occidentale'. L'invito è quello a mantenere gli impegni che il Distretto Turistico e i Comuni sottoscrittori dell'accordo hanno preso nei confronti dei cittadini e del territorio. L'impegno è chiaro: quello di far crescere la destinazione turistica Sicilia occidentale».

L'esperto di destinazione del progetto, Marco Perniciaro, ha illustrato, invece, gli aspetti tecnici e le linee portanti sulle quali il progetto di destinazione si andrà ad estrinsecare nella sua fase esecutiva. «Creare una destinazione – spiega Marco Perniciaro – significa innanzitutto lavorare sul brand, cioè su un marchio che sia individuabile e ben distinguibile, capace di esprimere i valori che ne stanno alla base e le sue caratteristiche specifiche, e nel nostro caso un marchio che sia in grado di esprimere la destinazione turistica della Sicilia occidentale. Un territorio visto nel suo insieme, e non come una somma di singoli Comuni. Per fare questo dovremo lavorare sui contenuti, prima ancora che sull’infrastruttura tecnologica. Questo è per le caratteristiche di fruizione del web, un progetto di disseminazione di contenuti che vuole fornire ai potenziali turisti gli stimoli giusti per scegliere la nostra destinazione. E quindi occorre partire da un brand che sia ben riconoscibile e capace di convogliare i flussi turistici in questo territorio».


«La definizione del brand – prosegue Perniciaro – sarà compito dell'azienda che sarà scelta in seguito alla pubblicazione degli avvisi pubblici per l'individuazione dei fornitori dei beni e servizi. Definito il brand cominceremo creando contenuti e presidiando i canali dove generare la considerazione iniziale, e utilizzeremo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per accrescere le informazioni e guidare gli utenti al momento della scelta/acquisto. Quindi lavoreremo sul portale, i motori di ricerca, i social network, magazine e portali di viaggio. Lavoreremo sulla produzione di contenuti di alta qualità, concentrandoci sui contenuti visuali e video in particolare che hanno la straordinaria capacità di valorizzare i luoghi del territorio. Il piano di attrattività triennale che è entrato nella fase esecutiva si caratterizzerà quindi per le azioni di marketing e di advertising capaci di esprimere il valore di tutto il territorio e per generare performance. E questo avverrà in un quadro d'insieme chiaro e coerente, con un cronoprogramma già ben definito, e soprattutto con dei risultati concreti e misurabili nel tempo. Il progetto per la creazione della destinazione – a presidiare fin da subito anche le Ota (Online travel agencies) – cioè quei portali nati per agevolare l'incontro tra la domanda e l'offerta turistica – attraverso la produzione continua e costante di contenuti e la gestione del confronto con gli utenti. Tutto ciò consentirà di arrivare alla creazione di una presenza digitale, che sia capace di convertire questa presenza in visite di turisti nel territorio e in prenotazioni nelle strutture ricettive della Sicilia occidentale».


«Il progetto del Distretto Turistico Sicilia Occidentale – afferma l’Assessore al Turismo della Regione Siciliana Manlio Messina – è serio, concreto e di grande strategia. La mission è fare sistema che significa lanciare un messaggio più forte, la qual cosa diventa fondamentale in un mercato globale per far conoscere il territorio siciliano. Per entrare in un mercato globale servono risorse e maggiore attenzione. E come dico sempre serve programmazione sulla quale bisogna investire assieme alla innovazione. Aggiungo anche che è indispensabile la accoglienza perché il primo messaggio che il turista racconta tornando a casa è quello di come è stato accolto e se ha trovato innovazione e servizi di qualità. Su questo fronte dobbiamo fare ancora tanti passi avanti. Questo distretto coglie a pieno la mission del fare turismo di qualità e fare sistema. A dimostrazione della attenzione dell'Assessorato regionale vi annuncio che  saremo al vostro fianco facendo partecipare il Distretto Turistico Sicilia Occidentale e anche gli distretti meritevoli di attenzione e che hanno determinati requisiti di qualità alle fiere internazionali a partire da Osaka in Giappone, come  Londra, Mosca, la Bit di Milano. Ma questo distretto entrerà anche nella pianificazione pubblicitaria del Piano di Comunicazione della Regione Siciliana. Fino al 2021 abbiamo 36 milioni a disposizione. La sfida è grande ed importante e come governo Musumeci la affrontiamo e ci crediamo».