L'ex Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, disertava le riunioni con gli altri paesi europei, per poi accusare l'Ue di lasciare da sola l'Italia di fronte l'emergenza sbarchi. Sono bastati invece pochi incontri, tra l'Italia e gli altri Paesi, per stabilire le regole di "ricollocamento" delle persone che arrivano in Italia. E adesso l'accordo funziona: l'80% dei migranti arrivati in Italia, infatti, sarà ospitato da un altro Paese.
L' 80 per cento dei migranti che arriva in Italia viene registrato e andrà via entro un mese grazie alle richieste congiunte di «ricollocazione» presentate all’Unione Europea.
Lo scrive Il Corriere della Sera. La svolta sulla distribuzione di chi sbarca in Italia è arrivata giorni fa—quando Germania, Francia e Malta hanno indicato a Bruxelles la cifra di stranieri che avrebbero accolto— ed è operativa (ha funzionato già in tre casi) per tutti gli approdi delle navi. Così, nel momento in cui viene chiesto il via libera all’attracco nei porti, scatta la divisione per quote tra gli Stati. Una ripartizione preventiva che evita le estenuanti trattative vissute ai tempi di Salvini ministro (che servivano molto alla sua propaganda politica ...).
L’accordo—rimasto finora riservato anche per evitare l’ostruzionismo degli altri Stati Ue in attesa dell’insediamento della Commissione guidata da Ursula von der Leyen — è dunque «a regime». Agevolato certamente dal calo degli arrivi che in un anno sono più che dimezzati: dai 23.370 del 2018 si è passati ai 10.882 del 2019. Sono in aumento gli sbarchi autonomi, un fenomeno che rimane preoccupante anche perché le partenze sono dalla Libia, ma anche dalla Tunisia, però la cifra complessiva è al minimo rispetto agli ultimi quattro anni.
Secondo i dati forniti dal Viminale «nel 2019 sono stati trasferiti con ricollocamenti 262 migranti, 172 di quali dopo il 5 settembre», dunque dopo l’insediamento del governo Conte 2 e l’uscita di Matteo Salvini dal Viminale.
Negli ultimi tre mesi «i trasferimenti con ricollocamento sono stati 172 (57 al mese) che comprendono anche le quote offerte precedentemente dai Paesi Ue». Una media molto più alta di quella registrata tra giugno 2018 e agosto 2019 quando «i migranti trasferiti con ricollocamento sono stati 238 (16 al mese).