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31/12/2019 12:14:00

La protezione vaccinale

I vaccini sono sempre oggetto di dibattiti e purtroppo di polemiche, ed è spesso necessario ricordare il loro grande valore e come abbiano cambiato la nostra vita, consentendo di ridurre la diffusione di malattie gravi e mortali o addirittura di eliminarle. Paradossalmente, proprio il successo delle vaccinazioni è talvolta la causa della loro mancata accettazione, in quanto la diminuzione di frequenza di queste malattie prevenibili ha fatto ridurre la percentuale della loro gravità e del loro pericolo, legato ai possibili esiti in disabilità e morte. Soltanto quando si diffondono notizie di casi di malattia, come è accaduto per la meningite, si cerca di ricorrere ai ripari, subissando di richieste i centri vaccinali. Pochi anni fa, in Italia, il preoccupante calo della percentuale di bambini vaccinati, aveva indotto l’allora Ministro della Salute Lorenzin a promuovere un decreto, poi convertito in legge e coronato da un miglioramento importante della copertura della popolazione pediatrica, a rendere obbligatorie dieci vaccinazioni (rispetto alle quatto precedenti) e a ritenerle un requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole d’infanzia, introducendo anche sanzioni pecuniarie ai genitori inadempienti.

Il 18 febbraio 2017 è stato poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019 che, oltre alle vecchie vaccinazioni (contro difterite, tetano, polio, epatite B, Hib, pertosse, pneumococco, morbillo, parotite, rosolia, meningococco C, HPV nelle ragazze 11enni e influenza nei soggetti ≥ 65 anni) già offerte dal Sistema Sanitario Nazionale, introduce le vaccinazioni anti-meningococco B, anti-rotavirus e anti–varicella, estende la vaccinazione anti–HPV ai maschi 11enni, introduce la vaccinazione anti–meningococcica tretavalente ACYW135 e il richiamo anti- polio con IPV negli adolescenti, prevede le vaccinazioni anti–pneumococco e anti–zoster nei 65enni.

Il meningococco è un batterio di cui esistono 13 diversi siero-gruppi, dei quali soltanto 6 (A, B, C, W135, Y e, molto più raramente, in Africa, X) causano meningite e altre malattie gravi. È spesso ospitato nelle prime vie respiratorie con una percentuale di portatori asintomatici che varia dal 2 al 30% circa e la trasmissione avviene per via aerea. Il periodo di incubazione è di 2-10 giorni ed i pazienti sono contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica specifica. In base ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2015 e nel 2016 si sono verificati in Italia circa 200 casi per anno di malattia invasiva da meningococco, la maggior parte causati dai sierogruppi B e C, i più diffusi in Europa. L’andamento rispecchia il trend degli ultimi anni, la letalità riguarda il 10% dei casi. L’incidenza (casi/100.000 persone/anno) della malattia invasiva da meningococco è maggiore nella fascia di età 0-4 anni e in particolare nel primo anno di vita, in cui si mantiene elevata fino alla fascia 15-24 anni.

Il nuovo Piano Nazionale delle vaccinazioni propone questi schemi:
• anti– meningococco B: 4 dosi (3 nel primo anno e 1 dal 13° mese di vita); nel caso la vaccinazione fosse iniziata dopo il 6° mese , è possibile un ciclo di sole 3 dosi, con le prime due raccomandate nel primo anno di vita. Inoltre può essere offerta a qualsiasi età nei soggetti a rischio per la presenza di concomitanti patologie o per attività lavorative;
• anti-meningococco c: una dose tra 13° e 15° mese di vita ed una a 12-14 anni, sia ai soggetti mai vaccinati in precedenza sia ai bambini già immunizzati nell’infanzia. Nei soggetti a rischio, si può somministrare dal terzo mese di vita con tre dosi complessive, di cui l’ultima, dopo il compimento dell’anno di vita;
• in alternativa al meningococco C, può essere utilizzato il vaccino tetravalente coniugato anti-meningocco ACYW135, sopratutto in pazienti affetti da patologie di base, allo scopo di offrire ai bambini una protezione più ampia per quei ceppi di meningococco che, pur ancora sporadici nel nostro paese, mostrano una tendenza all’espansione, principalmente in conseguenza dei cambiamenti climatici, dei viaggi, e dei movimenti migratori.

Va ricordato che la meningite è causata anche da altri agenti patogeni quali streptococcus pneumoniae (pneumococco), di cui nel 2015 in Italia sono stati segnalati 1,256 casi di malattia invasiva, ed Haemophilus influenzae b19 (Hib19), più rara, con 131 casi in Italia nel 2015 (e solo 4 dovuti al sierotipo B, grazie alle alte coperture vaccinali nazionali relative a questo batterio. Per entrambi abbiamo a disposizione vaccinazioni efficaci che proteggono dalla maggio parte dei sierotipi più diffusi. In particolare, il vaccino anti-Hib19 è contenuto nella formulazione esavalente che viene usualmente somministrata a tutti i lattanti dal 3° mese in poi, con risultati eccellenti.

 

Dott. Angelo Tummarello
Pediatra di famiglia
Responsabile Primo Punto Intervento Pediatrico Ospedale P. Borsellino Marsala
Consigliere provinciale Federazione Italiana Medici Pediatri
Ricercatore e divulgatore scientifico
Marsala
Cell.360409851
Email: dott.a_tummarello@libero.it