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13/01/2020 06:00:00

A Castelvetrano, il primo storico consiglio “intercomunale” a difesa dell’ospedale

 Un risultato storico.

Una sorta di seduta plenaria di un consiglio intercomunale della Valle del Belice.

Grande esempio di compattezza da parte di un territorio di quasi 100 mila abitanti.

Quello di sabato scorso nella sala del circolo della Gioventù, è stato un consiglio comunale aperto che ha visto la partecipazione dei presidenti del consiglio dei comuni di quasi tutta la valle del Belice che, dopo aver approvato negli ultimi mesi del 2019, un documento unitario per la salvaguardia dell’ospedale di Castelvetrano, ne hanno ottenuto la sottoscrizione da deputati regionali e nazionali presenti per l’occasione.

 

Nel documento, che verrà presentato al direttore generale dell’Asp di Trapani, Fabio Damiani ed in seconda battuta all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, si chiede una modifica della rete ospedaliera in modo che non penalizzi un intero territorio “o quanto meno riproponga quanto previsto nella precedente rete ospedaliera”.

Inoltre viene chiesta una deroga al decreto Balduzzisoprassedendo, in attesa di altro intervento

legislativo, dal trasferimento di reparti e/o dalla declassificazione delle strutture sanitarie  attualmente presenti”.

 

Le concrete possibilità di accoglimento, potrebbero essere legate al fatto che l’ospedale di Castelvetrano – si legge sempre nel documento – “si trova al centro della Valle del Belice, progettato e costruito per servire un vasto territorio ad alto rischio sismico, classificato come zona sismica di II grado”.

Insomma, se dovesse ripetersi un terremoto come quello del ’68, le responsabilità potrebbero diventare davvero pesanti.

Certo è che, se il decreto Balduzzi dovesse essere attuato dal 2021, l’offerta sanitaria dell’ospedale sarebbe indubbiamente più povera di adesso. Una carenza che si riverserebbe sulle spalle di circa centomila persone.

 

Alla fine, dopo innumerevoli interventi, al netto delle immancabili polemiche e delle prevedibili dietrologie politiche, il presidente del consiglio di Castelvetrano Patrick Cirrincione ha annunciato che nei prossimi giorni ci sarà l’incontro con l’avvocato Damiani e con l’assessore Razza.

Dopodiché l’appuntamento  sarà per la metà di febbraio in un altro comune della valle del Belice.

Il documento approvato dai presidenti del consiglio dei comuni di Santa Ninfa, Partanna, Campobello di Mazara, Poggioreale, Vita e Gibellina,  si è quindi arricchito di altre  preziose firme di onorevoli regionali e nazionali: Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della IV Commissione sanità, Gaspare Marinello, della Commissione permanente alla Sanità, Carmelo Miceli, Sergio Tancredi, Vita Martinciglio, Eleonora Lo Curto e Antonio De Luca.

 

Esponenti di partiti diversi, insieme ai diversi presidenti del consiglio del territorio belicino e alle diverse anime associative della città. Prima fra tutte, Orgoglio Castelvetranese, molto attiva da mesi nella battaglia a difesa dell’ospedale, anche attraverso la raccolta di 9 mila firme per il cambio di intitolazione del nosocomio castelvetranese da “Vittorio Emanuele II” a “Valle del Belice”.

Intitolazione che, ha assicurato l’onorevole Lo Curto, verrà cambiata con certezza: “Un impegno che sto portando avanti”.

 

Se tutto questo non dovesse portare i risultati sperati, in tanti hanno parlato di barricate, compresi diversi presidenti del consiglio e alcuni sindaci dei comuni del Belice. Una possibilità che il vice presidente di Orgoglio Castelvetranese, l’avvocato Franco Messina, ha preso in seria considerazione: “Occorre rialzare la testa, tutti insieme. Riconquistiamo la dignità belicina con la protesta di massa”.

Un’occasione storica dunque, alla quale hanno partecipato con passione anche diversi sindaci del territorio, con in testa il primo cittadino di Castelvetrano Enzo Alfano, soddisfatto per l’impegno di tutti: “Il diritto alla salute non può avere colore politico”.

Il prossimo “consiglio intercomunale” aperto è dunque atteso per la metà di febbraio.

 

Egidio Morici