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22/01/2020 08:29:00

Mafia dell'ortofrutta, chiesti due anni per i fratelli Sfraga

 Due anni di carcere sono stati chiesti dal procuratore generale della Corte d’appello di Napoli per i fratelli marsalesi Antonio e Massimo Sfraga, di 53 e 46 anni, coinvolti nell’indagine sulla “mafia nel trasporto dell’ortofrutta”.

Nei precedenti gradi di giudizio, i fratelli Sfraga sono stati condannati a tre anni. Il processo è l’appello bis ordinato dalla Cassazione a fine ottobre 2015, quando la Suprema Corte accolse la richiesta della difesa (avvocati Diego Tranchida, Raffaele Bonsignore e Gustavo Pansini), rinviando indietro il processo che aveva visto condannati, sia in primo che in secondo grado, i fratelli Sfraga per “illecita concorrenza con minaccia o violenza”.

Ad essere annullata, per un nuovo processo, fu la sentenza con cui, il 7 gennaio 2014, i giudici d’appello napoletani (quinta sezione) avevano confermato la condanna a tre anni di carcere ciascuno inflitta, il 27 gennaio 2012, dal gup campano Alberto Cairo. Antonio e Massimo Sfraga, ex ras locali nel settore del trasporto dell’ortofrutta verso i mercati campani e laziali, furono condannati insieme ad altre trenta persone coinvolte nell’operazione condotta dalla Dia di Roma e dalla Squadra mobile di Caserta che il 10 maggio 2010 consentì, con 68 arresti, lo smantellamento di un “asse criminale” camorra-mafia che, secondo l’accusa, imponeva il monopolio dei trasporti su gomma ai commercianti che operano nel settore dei prodotti ortofrutticoli. E per gli inquirenti, gli Sfraga, grossisti dell’ortofrutta nel versante sud marsalese (zona Strasatti-Petrosino), sarebbero stati, nel settore, il trait d’union tra la camorra e Cosa Nostra. Per gli inquirenti, i due fratelli sarebbero stati imprenditori di riferimento dei capimafia Riina e Provenzano, garantendo il monopolio del trasporto verso Fondi (Lt) e altri mercati meridionali a ditte del clan casertano. L’organizzazione avrebbe “condizionato il libero mercato”.