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25/01/2020 06:00:00

Truffa delle protesi fantasma al "Civico". Arrestato il primario Francaviglia, 15 indagati

 Una truffa ben congeniata, quella delle protesi fantasma, ai danni del sistema sanitario pubblico, scoperta dai Nas nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Civico di Palermo.

Gli arresti -  In toltale sono 15 gli indagati. Agli arresti domiciliari è finito il primario del reparto di Neurochirurgia, Natale Francaviglia, 67 anni il caposala Santo Montemurro, 63 anni, l'infermiere in pensione Natale Bruno di 66 e il rappresentante di commercio della società «Servizi Medicali» Francesco Tarallo di 56 anni. La procura aveva chiesto per loro gli arresti in carcere.  Nell’inchiesta sono coinvolti altri 11 gli indagati a piede libero. Per i quattro arrestati , per l'infermiera Carmelinda Lombardo e Gianmarco Randazzo, rappresentante legale della «Servizi medicali» è stato disposto un sequestro per equivalente, di un totale di 43 mila euro, la somma truffata.

Gli altri 9 indagati  - a piede libero, sono i dottori di Neurochirurgia Anna Maria Fimognari; Pietro Impallaria; Francesco Meli; Benedetto Lo Duca, Antonino Odierna Contino; Jacquelyne Lima; Giuseppe Lentini e gli infermieri della stessa unità operativa, Maria Napolitano e Giovanna Garitta (coordinatrice infermieristica).

La truffa - Secondo l'accusa sono coinvolti in un doppio raggiro al servizio sanitario e devono rispondere di truffa, falso e abuso d'ufficio. La prima truffa riguarda le protesi che dovevano essere impiantate negli interventi di Neurochirurgia. In pratica ne venivano acquistate molte di più rispetto a quelle che realmente servivano per i pazienti da operare. L’altro caso riguarda la gestione delle liste di attesa per ricoveri e interventi. Secondo gli inquirenti il primario Francaviglia visitava nel suo studio privato, e i pazienti ottenevano una corsi preferenziale con una drastica riduzione dei tempi di attesa sorpassando gli altri cittadini in attesa del servizio pubblico.

Dal farmaco alle placche - L'indagine sulla Neurochirurgia del Civico di Palermo è nata nel 2016 dopo esposti di un paio di medici del reparto. L’indagine iniziò con una denuncia riguardante l'utilizzo di un farmaco, la fluorescina sodica, impiegato da Francaviglia negli interventi per l'esportazione di tumori. Poi però le attenzioni degli inquirenti si sono concentrate su altro materiale della sala operatoria: placche, viti, frese utilizzate negli interventi chirurgici. In molti casi ce n'erano di meno di quelli appuntati nel registro di carico e scarico. In alcuni casi non c'erano proprio. Oggetti con prezzi che variano dai 100 ai 1100 euro. Una vite di metallo pregiato costa 100 euro, una fresa 309 euro, due placche 170 euro, le protesi vanno oltre 1000 euro.

Le protesi fantasma - Un perito analizzando le cartelle cliniche delle persone sottoposte ad intervento, in alcuni casi ha notato che le placche non erano state impiantate nel corpo dei pazienti. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, la truffa avveniva mediante la falsificazione di documenti e registri di carico e scarico del «materiale protesico» utilizzato negli interventi di chirurgia cranica e della colonna vertebrale. Bastava dichiarare l'uso di dispositivi medici in numero superiore rispetto a quello realmente impiantato sui pazienti nel corso degli interventi chirurgici.

Le intercettazioni - In una delle tante intercettazioni si sente il caposala Santo Montemurro, il 19 ottobre, che diceva: "Noialtri ce ne andiamo in carcere" e poi s'immaginava le domande del Nas e diceva all'infermiere Michele Bruno: "Mettiamo che ci facessero questa domanda i Nas… Giochiamo ai Nas!". Lo stesso Montemurro, il 18 ottobre, è stato sorpreso, in un'altra intercettazione, a prendere accordi con un altro agente, che sembrerebbe voler favorire in vista di un nuovo appalto.

Natale Francaviglia è stato sospeso dell'ospedale Civico - «Ho dato disposizione - afferma il direttore generale dell'azienda sanitaria, Roberto Colletti che intanto ha affidato al direttore sanitario Salvatore Requirez la guida ad interim del reparto - di sospendere dalle funzioni e dallo stipendio sia il dottor Francaviglia che l'infermiere coinvolto. Abbiamo chiesto una copia dell'ordinanza di custodia cautelare per capire se emergono responsabilità di altri dipendenti». “Nessuno sconto per chi sbaglia” afferma l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza: «Facendo salve le garanzie che devono essere riconosciute a qualsiasi indagato, da parte dell'assessorato e quindi di tutte le aziende del sistema sanitario siciliano, c'è sempre il massimo rispetto per il lavoro dell'autorità giudiziaria. Chi tenendo atteggiamenti non conformi alla legge, al giuramento di Ippocrate e al modo civile di esercitare un pubblico servizio, quale è quello sanitario, deve sempre sapere che per parte nostra troverà rigore e pugno duro».



Cronaca | 2024-04-24 14:19:00
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