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20/02/2020 06:00:00

Trapani: la finta aggressione dei migranti e i commenti razzisti sui social

La vittima, l’aggressione in strada con lo scopo di una rapina da parte di un gruppo di migranti, la coltellata. Sono questi i puzzle della trama, quasi cinematografica, costruita da un trentacinquenne trapanese, Nicola Aurora, che ha raccontato di essere stato aggredito mentre stava prendendo qualcosa in un distributore di bevande di via Virgilio.

In realtà, non c’è stata nessuna aggressione, nessun accoltellamento, non è accaduto nulla di tutto questo. Nicolò, il giovane trapanese che domenica scorsa è finito in ospedale ,si é inventato tutto. 

Ha raccontato di essere stato vittima di un grave episodio di violenza. E precisamente di essere stato accerchiato da quattro uomini, forse extracomunitari, che volevano rapinarlo del portafogli, rifilandogli poi una coltellata ai testicoli.

Il racconto della finta aggressione - Il 16 febbraio scorso, l’uomo viene soccorso in Via Virgilio da alcuni amici e portato in ospedale. Ha una grave ferita da punta e taglio allo scroto, viene immediatamente suturato dai medici del pronto soccorso e, il giorno dopo, è sottoposto a intervento chirurgico. Ai poliziotti il 35enne racconta di essere stato aggredito a calci e pugni da quattro cittadini extracomunitari, che volevano impossessarsi del suo portafoglio. Caduto a terra, si sarebbe difeso dai colpi degli aggressori, sino a quando uno dei quattro avrebbe estratto un coltello e lo avrebbe ferito.

Come sono andati i fatti - Il racconto sin dall’inizio non ha convinto gli investigatori della Squadra Mobile che hanno analizzato i filmati di diverse telecamere, sentito gli amici del ferito e raccolto alcune tracce, scoprendo che l’uomo ha mentito. Sottoposto ad interrogatorio in ospedale, ha raccontato la verità. La ferita se l'è procurata scavalcando un cancello per raggiungere il campo della scuola Rosina Salvo. Incastrato dalle telecamere di videosorveglianza di alcune attività commerciali della zona, ha confessato di essersi inventato tutto ed è stato denunciato dalla polizia per simulazione di reato.

Sconcerto in città e l'intervento delle istituzioni -  Nel frattempo, c’è da dire che, l’incredibile storia messa su dall’uomo aveva creato non poco sconcerto in città. Si erano subito attivate le istituzioni. Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, si era subito messo in contatto con l’uomo, chiedendogli come stava e aveva anche sentito il Questore per aggiornamenti sui fatti. "Ho sentito telefonicamente Nicolò, ricoverato al S. Antonio Abate, - aveva detto il primo cittadino - sta bene. Il Questore di Trapani mi ha assicurato il massimo impegno per individuare ed assicurare alla giustizia gli autori".

I commenti razzisti sui social - Oltre alla vicinanza e all’impegno mostrato dalle istituzioni,  purtroppo sui social non sono mancati tantissimi commenti razzisti nei confronti della inesistente e “violenta” compagnia di extracomunitari, eccone alcuni: “E una vergogna, non si può camminare più tranquilli. Siamo circondati da delinquenti, non bastano quelli che ci sono ma ne portano ancora da altri paesi”; “Queste merde di migranti si fanno leva sul fatto che sono a gruppi contro un solo cittadino e la cosa grave è che purtroppo loro già sanno che nessuno interverrà per paura di essere massacrato e il malcapitato è solo ad affrontare sti merde di esseri”; “Ma a casa lor in mezzo alla giungla no? Fateli ritornare al loro paese, è lì che devono stare”.