Tentata evasione ieri sera al Carcere di Trapani.
Alle ore 22,00 circa il personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Trapani, durante un regolare giro d’ispezione, notava all’interno di una cella del Reparto Mediterraneo, ben occultati, grossi massi. Prontamente il personale faceva ingresso nella stanza di pernottamento dei detenuti, costatando effettivamente che gli stessi avevano praticato un foro nella parete che avrebbe dovuto servire a evadere immediatamente dopo la mezzanotte. Tutti i detenuti immediatamente sono stati spostati in un altro reparto.
Il fatto è accaduto ieri sera, il tentativo di mettere in campo un’evasione, mal si colloca nell’ambito delle proteste dei giorni scorsi che sono state celate dalla paura di contagio dell’epidemia, pur anche aizzati dai familiari che dall’esterno inneggiavano alla rivolta.
E’ evidente, così come hanno ipotizzato diversi criminologi, che ciò che è accaduto nei giorni scorsi è solo un pretesto per destabilizzare e fare spazio a criminali che approfittando del momento assai difficile per l’intera popolazione mondiale, determinata dal “Coronavirus”, volevano approfittare per richiedere benefici non “dovuti”.
“Una tra le tante azioni che il personale di Polizia Penitenziaria è abituato a fare in perfetto silenzio e senza risonanze mediatiche - dice, Rosario Mario Di Prima, Coordinatore Regionale del Si.NA.PPe, lavorando incessantemente per garantire la sicurezza dei cittadini in una condizione assai difficile e nel momento storico delicatissimo”.
Le carceri siciliane che sono state ampiamente danneggiate, come il penitenziario di Trapani, in questo momento hanno un deficit strutturale che non va sottovalutato, ma purtroppo, nello stesso tempo tutti gli istituti siciliani hanno condizioni difficili che mal si collocano nel quadro complessivo di crisi sotto l’aspetto sanitario.
“Quel reparto colabrodo va chiuso immediatamente – afferma Di Prima -, va data sicurezza a tutto il personale di Polizia Penitenziaria e va, soprattutto, potenziato il personale e i servizi di vigilanza esterna anche, soprattutto con l’ausilio dell’Esercito. Non c’è più il tempo di pensare ma lo Stato deve agire senza sconti per nessuno”.
“Riteniamo che i poliziotti penitenziari siano degni di meriti - aggiunge - Di Prima -, per due ordini di motivi, il primo per la loro abnegazione e professionalità nella gestione degli Istituti penitenziari, la seconda non meno importante è l’ottemperare in un mondo di complicate situazioni in piena emergenza sanitaria per “pandemia mondiale” , in una situazione assai complicato e con scarse misure di protezioni sanitarie individuali. Va tutta la nostra gratitudine ai colleghi che hanno saputo impedire, con grande professionalità, che criminali evadessero dall’Istituto penitenziario trapanese”.