La droga era nascosta in una busta di formaggio ben sigillata. Era destinata ad un detenuto trapanese. La sostanza stupefacente, però, non è sfuggita al fiuto di Margot, un pitbull antidroga di cui si avvalgono nei controlli gli agenti della polizia penitenziaria in servizio alle carceri di Trapani. Così è stata sequestrata. Ma non è tutto. I poliziotti hanno, infatti, rinvenuto un telefonino cellulare di cui era in possesso un recluso. Lo aveva occultato nell'ampolla rettale. Frattanto, mentre prosegue lo sfollamento dei detenuti, come si vede nel video girato, ieri, al porto di Trapani, emergono nuovi particolari sulla rivolta che ha devastato la sezione Mediterraneo. Durante la sommossa gli agenti di polizia penitenziaria hanno intercettato un drone che sorvolava la casa circondariale.
E in una nota congiunta, i sindacati sollecitano il prefetto “di porre in essere tutte le iniziative che snelliscano l’approvvigionamento di mascherine e guanti protettive al personale che in trincea all’interno del carcere sta combattendo una guerra”. Chiosa finale: gli agenti di polizia penitenziaria, come ribattono le organizzazioni sindacali di categoria, sono una forza di polizia come le altre. In questo momento, pertanto, la loro sicurezza e la loro salute va tutelata al pari dei loro colleghi impegnati, in questi giorni, nei controlli per il rispetto del decreto per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Fare una distinzione tra figli e figliastri, in tema di approvvigionamento di mascherine e guanti, sarebbe deleterio.