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23/04/2020 06:00:00

Davide Faraone: "In Sicilia bisogna ripartire dal turismo"

 Davide Faraone, capogruppo al Senato per Italia Viva, bisogna essere più incisivi con gli aiuti alle imprese, i commercialisti parlano di misure poco concrete. Come si stringe la filiera?

 

L’esperienza di un imprenditore che deve presentare 19 documenti alla banca per poter accedere al prestito è una cosa allucinante, sono tanti già in tempo di pace figuriamo oggi che tutto è chiuso e la crisi economica è molto forte. Lo strumento che abbiamo testato è intelligente, cioè il prestito con garanzia dello Stato e non dell’imprenditore, il problema è che quello scritto poi dal Ministero è un provvedimento che non colpisce nel segno. Un imprenditore non può morire di burocrazia per ottenere un prestito. Per fortuna è un decreto legge e ora è alla Camera e abbiamo la possibilità di emendare.

 

Ci sono state molte polemiche su come sta lavorando l'Inps in questo periodo di emergenza. Il sistema si è rivelato ancora una volta faraginoso.

 

In un Paese normale sarebbe a casa l'attuale presidente dell'Inps Tridico, ma anche il presidente dell’Anpal, Parisi, e il direttore del Dipartimento amministrazione penitenziaria. Tre personalità che hanno dimostrato la loro incapacità nel gestire le cose sia ordinarie che straordinarie. Cosa deve fare di più il direttore del Dap dopo che sono scoppiate 27 rivolte in 27 carceri diversi? Cosa deve fare di più un presidente dell’Inps dopo avere impallato un sistema? E dopo avere detto ai pensionati che non c’erano le risorse per le loro pensioni quando invece c’erano? E cosa deve fare di più il presidente dell’Anpal che lavora in smart working dagli USA quando, invece, dovrebbe essere in Italia e creare orientamento per nuovi posti di lavoro?

 

Ci sono delle specifiche per la Sicilia?

 

Per la Sicilia il tema della ripartenza è legato al Turismo e al balneare. Abbiamo sollecitato il Ministro Franceschini a venire in aula per capire se ci sono delle misure ben precise da mettere in campo. C’è il settore della pesca e dell’agricoltura che ci sollecita con interventi mirati.

 

L’Italia oggi paga lo scotto di anni di politiche inadeguate nel campo dell’Istruzione e della Sanità. E’ previsto un cambio di passo?

 

Sull’Istruzione l’obiettivo è quello per ora di far svolgere gli esami in classe e poi utilizzare questi mesi che ci separano dall’inizio del nuovo anno scolastico per aprire i cantieri e mettere le scuole in sicurezza. Presenteremo una proposta al Consiglio dei Ministri per sbloccare 2 miliardi di euro per i cantieri scolastici. In Sanità bisogna trovare un equilibrio, ci sono stati anni di sperpero continuo e poi la fase dei tagli drastici.