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07/05/2020 06:00:00

In provincia di Trapani il virus sta scomparendo. Sicilia, il caos cassa integrazione

 In provincia di Trapani il virus sta scomparendo. Ma questo non è un liberi tutti che può consentire di abbassare la guardia.

Si stanno vedendo gli effetti della fase 1, quella del contenimento. Tra le città che scendono a quota zero positivi al Coronavirus c’è Marsala, dove tutto è cominciato: di Marsala è stato il primo positivo al Covid in provincia. A Marsala oggi arriva l’assessore regionale Ruggero Razza per annunciare novità sull’ospedale trasformato in Covid Hospital nelle scorse settimane per fronteggiare l’emergenza. Un ospedale che conta oggi soltanto quattro persone ricoverate. In questo senso si pensa ad una riapertura dei reparti e, manca solo l’ufficialità, all’allestimento del vecchio San Biagio come Covid Hospital.


Nel resto della Sicilia il trend è stabile sulla diffusione del virus, ma sono gli effetti dell’emergenza, gli effetti economici, a destare preoccupazione. E soprattutto tra chi in questo momento si trova in cassa integrazione: sono oltre 130 mila siciliani. Perchè sta assumendo dei contorni inverosimili il caso dei ritardi scandalosi sul pagamento della cassa integrazione ai lavoratori.


Boom di guariti in provincia di Trapani
I contagiati dal Coronavirus in provincia di Trapani sono sempre meno.
Nell’ultimo aggiornamento di ieri sera diffuso dall’Asp di Trapani si è registrato un boom di guariti, ben 19, che portano a 25 il conto degli attuali positivi al Coronavirus, di questi soltanto 4 sono ricoverati al Covid Hospital di Marsala, di cui uno in terapia intensiva.
Scendono a zero i contagiati di Marsala, ma si riducono al minimo anche nelle città che fino a qualche giorno erano in doppia cifra come Trapani, Valderice e soprattutto Salemi che adesso ha soltanto due persone positive al Covid e che in queste settimane ha vissuto la terribile esperienza di essere dichiarata “zona rossa”.
Ecco la distribuzione dei positivi al Covid in provincia.
Alcamo10; Buseto Palizzolo 0; Campobello di Mazara 0; Castellammare del Golfo 0; Castelvetrano 6; Erice 0; Gibellina 0; Marsala 0; Mazara del Vallo 2; Paceco 0; Salemi 2; Trapani 3; Valderice 2
Sono 5.702 in totale i tamponi effettuati dall'inizio dell'emergenza, mentre i test sierologici su personale sanitario sono 3.378.
Da quando è cominciata l'emergenza sono state 125 le persone contagiate dal Coronavirus in provincia di Trapani, di queste 5 sono decedute, 95 sono guarite e 25 sono attualmente positive.

 

Contagi zero a Marsala, e oggi arriva Razza
A Marsala non ci sono più persone positive al Coronavirus. Sono passati quasi due mesi da quando in città si è registrato il primo caso di Covid 19, che poi è stato anche il primo in provincia di Trapani.
Il docente marsalese di 62 anni guarito qualche settimana è stato il primo caso di Covid in provincia, e da lì è partita la paura per un'epidemia che era arrivata anche in provincia di Trapani. Era il 10 marzo, quasi due mesi fa. Oggi Marsala non ha più nessun contagiato, e la notizia è un'ottima notizia per diversi aspetti.
A Marsala da quando è cominciata l'emergenza si sono registrati 9 casi di Coronavirus. Un dato molto basso, se rapportato col fatto che Marsala è la città col maggior numero di abitanti in provincia di Trapani.
Aver avuto il primo caso aveva fatto partire una sorta di conto alla rovescia verso un'epidemia che avrebbe potuto travolgere la città. Così non è stato fortunatamente. Purtroppo delle 9 persone contagiate dal virus una non ce l'ha fatta ed è deceduta nelle scorse settimane.
La città di Marsala ospita anche l'unico Covid Hospital della provincia, una struttura attrezzata per curare solo i casi di Coronavirus. Al momento sono soltanto 4 le persone ricoverate, e in questi due mesi la struttura non ha vissuto momenti di emergenza sanitaria, come in altri Covid Hospital. Più di qualche pasticcio organizzativo, soprattutto nei primi tempi, ma il Paolo Borsellino è stato risparmiato dalla pandemia.
Tant'è che adesso si pensa che sarebbe il caso di cominciare un ritorno alla normalità per l'ospedale di Marsala, ma di questo ne sapremo di più oggi con la conferenza stampa dell'assessore regionale Ruggero Razza proprio a Marsala. Manca solo l’annuncio, ma la Fase 2 della sanità marsalese prevede l’allestimento del Covid Hospital al vecchio ospedale San Biagio, come raccontiamo in un altro articolo, oggi su Tp24.
Quando tutto si stava normalizzando, qualche giorno fa, si è creato il panico in città per il caso della nave della Costa Crociere dalla quale è stato fatto scendere un uomo ricoverato all'ospedale di Marsala perchè caso sospetto Covid. La nave è stata ormeggiata al largo del porto di Marsala, poi fortunatamente il caso sospetto è stato smentito, e i tamponi sono risultati negativi, con la nave che ha ripreso il largo, e le paure per un epidemia a bordo sono rientrate.
Sono state centinaia le persone tornate dal Nord Italia in città quella notte in cui c'è stato l'esodo verso il Sud per fuggire dalle zone rosse. Una situazione che ha fatto preoccupare in molti per la possibilità di un contagio diffuso in città. Così non è stato. I marsalesi, inoltre, hanno saputo rispettare, non tutti ma in gran parte, le misure di distanziamento sociale.


La situazione in Sicilia
Continua il trend di diminuzione dei ricoveri in Sicilia e aumenta il numero delle persone guarite. I positivi attuali in tutta l'Isola sono 2.201 e di questi sono 384 le persone ricoverate.

Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 92.999 (1.693 nell’ultimo giorno), su 83.908 persone: di queste sono risultate positive 3.281 (+14), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.201 (-1), 830 sono guarite (+12) e 250 decedute (+3).
Degli attuali 2.201 positivi, 384 pazienti (-9) sono ricoverati - di cui 25 in terapia intensiva (-1) - mentre 1.817 (+8) sono in isolamento domiciliare.

 

Il caos cassa integrazione
Il caso che si sta generando intorno alle domande di cassa integrazione in Sicilia ha fatto una prima vittima (non tenendo conto delle migliaia di lavoratori sul lastrico per colpa dell'inerzia della Regione).
Si è infatti dimesso il dirigente generale dell'assessorato regionale del Lavoro, Giovanni Vindigni.
La decisione è arrivata dopo un colloquio riservato con il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che, d'intesa con l'assessore Antonio Scavone, le ha accolte. Su proposta dello stesso assessore, la Giunta, riunitasi nel primo pomeriggio di ieri, ha affidato l'incarico ad interim al ragioniere generale Giovanni Bologna, che si è già insediato.
«Il dottore Vindigni - ha sottolineato Musumeci - è persona perbene, trovatasi, suo malgrado, al centro di una vicenda - quella dei ritardi nelle pratiche per la cassa integrazione - sulla quale occorrerà fare chiarezza. Per questa ragione con l'assessore Scavone abbiamo avviato un'indagine interna e stiamo verificando, al tempo stesso, la quantità e la qualità del lavoro prodotto in questi dieci giorni dai dipendenti collocati in “lavoro agile”. Domattina, intanto, alle 10.30, il governatore e l'assessore Scavone terranno una conferenza stampa a Palazzo Orleans per fare il punto sui temi della cassa integrazione e sulle risorse ai Comuni destinate all'assistenza alimentare delle famiglie disagiate.


Sicilia, prosegue distribuzione Dpi da parte della Regione
Prosegue la consegna, da parte della Protezione civile della presidenza della Regione Siciliana, di dispositivi di protezione individuale e materiale sanitario nelle nove province dell'Isola. A beneficiarne sono principalmente: strutture sanitarie, case di riposo per anziani, residenze sanitarie assistite, Comuni, Prefetture, Forze dell'Ordine, Esercito, ex Province, carceri, dipartimenti regionali, Confcommercio e Confesercenti. La merce distribuita proviene da acquisti diretti della Regione o della Protezione civile nazionale e da donazioni di soggetti privati.

Dall'inizio dell'epidemia la Regione ha già consegnato quasi otto milioni – di cui due milioni nella scorsa settimana - di mascherine (chirurgiche, Ffp2, Ffp3 e N95). E ancora oltre tre milioni di guanti e un milione e 200 mila di altri dispositivi tra camici, calzari, tute e cuffie. Tra gli altri materiali, anche 50 mila tra occhiali e visiere, oltre 205mila tamponi e kit diagnostici e poco meno di 40 mila apparecchi sanitari.