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16/05/2020 06:00:00

Trapani. Maurizio Miceli: “Tranchida un sindaco autocratico, odia il contraddittorio”

Maurizio Miceli, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, a Trapani lei insieme alla coalizione di centro destra avete chiesto le dimissioni spontanee del sindaco Giacomo Tranchida ovvero una mozione di sfiducia. E’ possibile richiede l’atto politico della sfiducia senza che il suo partito ma anche la Lega e Diventerà Bellissima siete rappresentati in consiglio comunale?

Si, non abbiamo rappresentanza ma noi veniamo da un contesto storico sociale che ha messo in pausa i partiti politici, montava l’antipolitica. I vecchi politici si sono camuffati dietro liste civiche. Dopodiché in aula c’è una opposizione, ci sono le due consigliere dei Cinque Stelle, i due consiglieri di Via, c’è Gianformaggio, la consigliera La Barbera di Forza Italia. L’opposizione c’è, non bisogna stare in consiglio per fare assumere ai consiglieri la propria responsabilità, un sindaco che di notte sui social risponde a dei cittadini in quel modo lo ritengo ignobile.

E’ paradossale che lo dica il rappresentante di una forza sovranista, dovrebbe elogiare i sindaci che dicono che chi offende il sindaco offende una intera città. E’ una valutazione molto ampia…

Certo, e per il principio di transitività quando si offende qualcuno lo si fa a nome di tutti i trapanesi. Peggio mi sento. Tranchida ha una concezione autocratica del ruolo istituzionale, è sindaco che dispone e gli altri eseguono senza contraddittorio, che lui detesta. Quando un sindaco chiama le due consigliere dei Cinque Stelle “scartine” penso che non ci sia altro da dire, in spregio a qualunque buon senso.

Questo sbroccamento che abbiamo visto anche in altri sindaci è giustificabile in relazione alla tensione che hanno in questi mesi?

Se fosse una questione di tensione sarebbe una eccezione ad un comportamento tendenzialmente ordinario. Questi sindaci, invece, si comportano ordinariamente in questi termini.

Miceli, la politica regionale è attiva c’è un rafforzamento della coalizione volto anche al livello nazionale?

Intanto, viva il governo regionale. Non solo quello siciliano, i governi delle Regioni hanno ovviato alle carenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dico appositamente così visto che Giuseppe Conte va avanti a colpi di DPCM a propria firma. Se questo lo avesse fatto un Premier di centrodestra ci sarebbero stati i carri armati. Per quanto riguarda il governo regionale siciliano si è prodigato per il fondo perequativo per i Comuni di 300 milioni di euro, i Comuni possono abbattere Tari e Tosap, e un fondo di 100 milioni di euro di fondi europei per aumentare la destinazione di uso.

Il problema dei Comuni, però, è che non riescono ad accedere perché la via scelta dalla Regione è molto farraginosa…

La Regione sulla rendicontazione sta intervenendo. Intanto i Comuni li chieda, così quando ci sarà il passaggio formale verranno distribuiti. Per quanto riguarda l’ingresso della Lega nel governo regionale è un atto dovuto dopo la manifestazione di piazza San Giovanni. E’ ovvio che si rafforza l’intera coalizione, per quanto riguarda Fratelli d’Italia ha una classe dirigenza molto qualificata.