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22/10/2020 12:00:00

Il suffragio universale e l'informazione come baluardo della democrazia 

 Il suffragio universale. E' il diritto riconosciuto a tutti gli esseri umani, ad una determinata età, convenzionalmente la maggiore, di esercitare il voto, indipendentemente da sesso, etnia, classe sociale e istruzione. La prima volta che ebbe luogo fu nel 1893 in Nuova Zelanda. Stato oceanico che conta gli stessi abitanti della Trinacria ma 10 volte più grande.

Tuttavia è un'altra storia, si rammentava la grandezza come paradigma per affermare che quando c'è la volontà la democrazia può arrivare ovunque. Nello stivale, democrazia e suffragio universale si palesarono nel 2 e 3 giugno del 1946 con il voto sul referendum che doveva scegliere tra monarchia e repubblica e fu praticato a carissimo costo di vite umane, resistenza docet. Ai tempi del Coronavirus, torna d'attualità la facoltà al suffragio universale emanazione del modello democratico.

La critica è un ulteriore eredità della sovranità popolare. Ma tutto ha un limite, accusare l'informazione di creare allarmismo per qualche lettrice/lettore in più sulla pandemia non è critica, è stoltezza associata a violenza, si esiste anche la violenza verbale. Debbo ripeterlo ma giova ricordarlo, non ho un conflitto d'interesse, non essendo giornalista.

Fa bene ricordare che sempre l'informazione ha fatto conoscere la "guerra" tra Cina e Usa sulla genesi del virus. Ancora l'informazione dà voce a immunologi e virologi. Spetta a noi cittadini la capacità di discernere, e si ricorda nuovamente che la medicina non è una scienza esatta, ma empirica. Noi dobbiamo discernere sempre e comunque, in tutti i casi. L'informazione baluardo della democrazia. Chi la pensa diversamente fa dubitare "assai" sul suffragio universale.

Vittorio Alfieri